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Un tipo imprevedibile 2
Titolo originale: Happy Gilmore 2
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Commedia
Casa di produzione: Happy Madison Productions, Netflix, Pro Shop Studios, STX Films, Universal Pictures
Distribuzione italiana: Netflix
Durata: 118 minuti
Regia: Kyle Newacheck
Sceneggiatura: Tim Herlihly, Adam Sandler
Fotografia: Zak Mulligan
Montaggio: Tom Costain, Brian Robinson, J.J. Titone
Musiche: Rupert Gregson-Williams
Attori: Adam Sandler, Julie Bowen, Cristopher McDonald, Benny Safdie, Ben Stiller
Trailer di “Un tipo imprevedibile 2”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
Un tipo imprevedibile 2 è il sequel del famoso film che vide Adam Sandler interpretare Happy Gilmore, giocatore di hockey fallito che ripiega sul golf. Dopo quasi trent’anni, Sandler ripropone quel personaggio in una veste più moderna. Alla regia c’è Kyle Newacheck, il quale ritrova Adam Sandler dopo la collaborazione in Murder Mystery, sempre targato Netflix.
Nel cast sono presenti vecchie conoscenze di Sandler, come ad esempio Steve Buscemi (Un weekend da bamboccioni, Un weekend da bamboccioni 2), Ben Stiller (Una notte al museo), Cristopher McDonald (Un tipo imprevedibile, Superhero – Il più dotato fra i supereroi). Ma sono presenti anche star dello sport o dello spettacolo che hanno accettato ruoli più o meno marginali: tra gli altri, Maxwell Jacob Friedman (wrestler della AEW), Becky Lynch (superstar WWE), i cantanti Bad Bunny ed Eminem.
Il film è disponibile alla visione dal 25 giugno 2025 e si trova su Netflix.
Trama di “Un tipo imprevedibile 2”
Happy Gilmore è uno sportivo in disgrazia. Dopo aver perso tutti i soldi, deve trovare un lavoro, così inizia a lavorare in un supermercato. Mentre lavora, viene avvicinato da un giovane di nome Frank Manatee, il quale gli propone di far parte di una nuova lega di golf che promette di ribaltare le regole dello sport.
Recensione di “Un tipo imprevedibile 2”
L’amore che prova Adam Sandler per Happy Gilmore è palese, non lo può nascondere, è visibile anche nel nome della sua azienda di produzione cinematografica, la Happy Madison Productions. Ma questo amore può accecare lo stesso Sandler, il quale scrive un film poco impattante e decisamente troppo nostalgico. Prendendo spunto da diversi sequel recenti del mondo del cinema, il film usa il fan service: inserisce diversi elementi che creano appositamente quell’effetto di gioia nostalgica anni ’90 solo per mascherare una sceneggiatura poco convincente.
Un tipo imprevedibile 2 parte molto bene, con un’ottima descrizione di Happy, analizzando la sua evoluzione da giovane campione del golf a vecchia gloria che si caccia sempre nei guai. L’incipit c’è, ma è un processo che fatica a decollare, perché la trama è spenta, sembra volersi fermare alle battute del primo film, ai personaggi del primo film e alle emozioni del primo film. Seppur brillante nell’affrontare la differenza che c’è tra il golf vecchio stile e un ipotetico golf fatto da giovani iconoclasti, il film non ha mordente. Anche portando gli eventi ad un livello estremamente giocoso e irriverente, la storia rimane fine a se stessa, lo dimostrano i camei che riprendono diversi personaggi del passato, oppure l’ammontare di non attori famosi chiamati per far incuriosire il pubblico mainstream. O ancora, è dimostrato dalle diverse scene che non sembrano alzare il livello comico come si sperava. Ci sono poche idee e vengono sviluppate in modo sciatto, non senza sentimento, perché è stato detto che Sandler tiene a questo film e alla sua riuscita, ma comunque sciatte. Quando sembra di vedere un progresso, in realtà si rimane con la bocca asciutta perché in fase di montaggio si decide di inserire molti spezzoni appartenenti al primo film. Questo non fa altro che rallentare il ritmo di una commedia che dura due ore, minutaggio un po’ insolito per questo genere di film. Questi spezzoni, oltre a rendere la visione più lenta, sono anche ridondanti, perché cercano di ricordare allo spettatore cose che non ha visto o che magari ha dimenticato. Gesto nobile, ma controproducente, specialmente se lo spettatore medio ha già visto il film e non ha bisogno di un memo ad ogni personaggio inserito.
Il film quindi risulta lento e troppo nostalgico, ma Adam Sandler non fa mancare il suo supporto. Anche se mancano battute memorabili o situazioni estremamente divertenti, Sandler ha la capacità di far strappare almeno un sorriso. Da bravo attore comico quale è, riesce ad essere espansivo, esilarante e gioviale, anche nei momenti in cui il suo personaggio deve diventare triste o arrabbiato. Non cade mai nella trappola del dramma pesante e procede a condurre in modo leggero. Il cast, che presumibilmente ha scelto lui stesso, non funziona granché, ma Adam Sandler riesce a portare a casa delle buone scene ugualmente grazie a queste sue doti, evitando di partecipare ad un sequel del tutto sbagliato. In effetti il cast è pieno di stelle, uno specchietto per le allodole inefficace, se si pensa alla costruzione dei personaggi. Bene o male la maggior parte di queste star è distribuita in malo modo, relegando persone come Eminem, Travis Kelce, Post Malone a ruoli molto marginali, utili solo ad arricchire la popolarità del cast. Attori e attrici popolari del calibro di Margaret Qualley e Eric André sono anch’essi inseriti in modo troppo marginale. Per tutto il film vediamo un unico e solo protagonista, Happy, il quale lascia le briciole alle altre storie o situazioni che vorrebbero colorire maggiormente la storia. I pochi personaggi coerenti con la storia sono gestiti male: basti pensare a Shooter McGavin (Cristpher McDonald), il quale ha davvero poco spazio e viene usato in modo controverso. Controversa è anche la gestione di Hal L., l’ex inserviente della casa di riposo interpretato da Ben Stiller che viene inserito nel film solo per suscitare un effetto nostalgia, visto che di concreto non apporta nulla alla storia.
Un tipo imprevedibile 2 risulta ben connesso con il film precedente, ma non ha le doti per replicare il successo. Nonostante qualche momento divertente, il film è appesantito dall’impostazione sbagliata della sceneggiatura, del montaggio e del cast.
In conclusione
Un tipo imprevedibile 2 si connette bene con il famoso capitolo precedente, ma non ha lo stesso mordente per eguagliare il risultato. Lo svolgimento della trama risulta sciatto e senza troppe pretese, regalando al pubblico di Netflix una commedia leggera, ma appesantita dalla pessima gestione di alcuni elementi come la scelta del cast, la gestione di alcuni personaggi e le operazioni nostalgiche forzate.
Note positive
- L’interpretazione di Adam Sandler
- Qualche momento simpatico
Note negative
- Gestione di alcuni personaggi
- Gestione del cast
- Spezzoni legati al primo film che vengono inseriti in modo ridondante
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Colonna sonora e sonoro |
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2.5
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