Upgrade (2018): Il cuore di tenebra dell’A.I.

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Upgrade

Anno: 2018

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Fantascienza / Azione / Horror

Produzione: Blumhouse Productions

Prodotto da: Jason Blum, Kylie Du Fresne, Brian Kavanaugh-Jones

Durata: 1 hr 40 min (100 min)

Regia: Leigh Whannell

Sceneggiatura: Leigh Whannell

Fotografia: Stefan Duscio

Montaggio: Andy Canny

Musiche: Jed Palmer

Attori: Logan Marshall-Green, Simon Maiden, Betty Gabriel, Melanie Vallejo, Harrison Gilbertson

Trailer italiano di Upgrade

Trama di Upgrade

Tranquillo, io ero come te una volta: l’ennesimo cittadino che bruciava ossigeno. Un povero stronzo che cercava di riprodursi prima di crepare, per poter essere ricordato da un altro stronzo.

CIT. GRAY TRACE (LOGAN MARSHALL-GREEN)

In un futuro prossimo, il pacifico meccanico Gray Trace (Logan Marshall-Green) perde la moglie durante una rapina, e nello scontro che ne segue rimane paralizzato. Soccorso da un giovane inventore miliardario amico di famiglia (Harrison Gilbertson), l’uomo diviene cavia di una cura sperimentale chiamata STEM, in cui un’intelligenza artificiale innestata nel suo corpo gli conferisce una mobilità nuova ed eccezionale.

La riuscita dell’esperimento spingerà Gray a impiegare le abilità fisiche appena acquisite per vendicarsi dei suoi aguzzini.

Recensione di Upgrade

Formatosi come sceneggiatore per saghe horror di successo del calibro di Saw e Insidious, Leigh Whannell realizza nel 2018 una pellicola a basso budget (prodotta dalla Blumhouse di Get Out), secca, diretta e violenta, dolorosa, con un finale crudele e un’inclinazione da non sottovalutare alla riflessione sul ruolo che la violenza occupa nel cuore dell’uomo.

Upgrade si fonda su un’unica, essenziale intenzione: dar vita a una solida pellicola di genere, di quella serie b fatta però con il cuore che costituisce una contaminazione tra il classico topos fantascientifico del sopravvento della tecnologia sulla condizione umana (basata principalmente su istinti animali) e il body horror. Un concept molto semplice, inserito all’interno di una storia di vendetta senza particolari pretese.

luogo futuristico dell'orrore
Una scena di Upgrade

Non sapevi, invece, che ero un ninja!

CIT. GRAY TRACE (LOGAN MARSHALL-GREEN)

Chi è abituato a certo tipo di fantascienza non troverà in Upgrade grandi soprese sul piano contenutistico (alcune intuizioni sono palesemente ripescate dall’universo cyberpunk di Ghost in the Shell, e non mancano pure riferimenti a classici quali L’invasione degli ultracorpi), ma si tratta di una variazione sul tema gustosa, e il sentore di già visto viene annullato da un’ottima scrittura in grado di costruire personaggi efficaci e il giusto impatto emotivo. Il tutto viene sostenuto da un montaggio ben studiato nella gestione dei ritmi, distesi o accelerati con criterio a seconda delle necessità. La soluzione narrativa più riuscita della sceneggiatura di Whannell è senza dubbio l’inserimento di una sorta di contrappasso, dall’umorismo nerissimo, che vede il protagonista costretto a scendere a compromessi con la sua avversione verso la tecnologia per far chiarezza sulla natura del male che gli ha rovinato la vita, salvo scatenare poi qualcosa di ancora più mostruoso e inquietante.

Se dal punto di vista della sceneggiatura Whannell prende le distanze dai sentieri triti e ritriti dello stagnante universo orrorifico contemporaneo per originare qualcosa di più stratificato ed emotivamente ribollente, anche come regista non rimane indietro: la resa delle scene d’azione, crude negli inserti gore e persino divertenti per le loro implicazioni ironiche, è pazzesca, e ugualmente curata risulta l’atmosfera, degradata e nichilista, opaca e glaciale pure nelle tonalità calde della fotografia, piena di colori accesi e sparati alla Nicolas Winding Refn.

logan upgrade
Logan Marshall-Green in Upgrade

Sorretto dalla buona interpretazione di Logan Marshall-Green, già protagonista sfaccettato e di pregevole caratura dell’ottimo The InvitationUpgrade è un film indubbiamente datato per gli ammonimenti sull’abuso tecnologico, ma che delinea con verosimiglianza ciò che può comportare la fusione tra corpo umano e intelligenza artificiale; un rappresentate genuino e dolente di un cinema che fa intrattenimento senza trascurare una forte componente drammatica, come sempre meno se ne vede.

Note positive

  • Notevole commistione di fantascienza classica e peculiarità del body horror.
  • Sceneggiatura coesa e d’impatto nella costruzione di trama e personaggi.
  • Brillantezza nella messa in scena della distopia e delle sequenze d’azione.
  • Verosimiglianza nella descrizione di una fusione tra uomo e intelligenza artificiale.

Note negative

  • Molto derivativo sul piano tematico, pur offrendo un’interessante riflessione sul rapporto tra l’uomo e la violenza.
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