Il silenzio degli innocenti (1991): comportamenti morali ed evoluzione (studi neuro – cognitivi)

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Trailer italiano de Il silenzio degli innocenti

Trama de Il silenzio degli innocenti

Un nuovo sadico serial killer terrorizza la città andando a scuoiare delle giovani ragazzi. Questo criminali e l’incapacità di arrestarlo spinge il dirigente dell’FBI a cercare l’aiuto del criminale cannibale Hannibal Lecter, un ex psichiatra e criminologo, detenuto nel manicomio criminale di massima sicurezza da ben otto anni. Per parlare con l’uomo, che rifiuta di collaborare con il direttore, viene incaricata di discutere con il serial killer la recluta Clarice Starling a cui ricade la speranza di poter risolvere il caso se questa riuscirà ad entrare nella folle mente dello psichiatra assassino. Ben presto il loro rapporto acquisterà una duplice valenza dove entrambi ricercano di ottenere un vantaggio l’uno dall’altro.

Recensione de Il silenzio degli innocenti

Dopo aver diretto Famous All Over Town, Jonathan Demme realizza il suo film per eccellenza, Il silenzio degli Innocenti, uno dei più importanti polizieschi della storia del cinema, che vede nei ruoli dei protagonisti i grandi attori del cinema hollywoodiani Jodie Foster e Anthony Hopkins. Il film è basato sull’omonimo romanzo di Thomas Harris ed è il secondo film ispirato dai romanzi sulla figura del serial killer Hannibal Lecter.

Durante i Premi Oscar del 1992 Il silenzio degli Innocenti, con 7 nomination, ottene ben cinque statuine vincendo come miglior film, regia, sceneggiatura e attori protagonisti.

Le norme morali nel cinema

Norme morali e istinti – come ci poniamo ai film riguardo le norme morali, come ci comportiamo nella realtà? A tal fine gli studiosi di cinema si sono interessati a come si sono sviluppate le norme morali con un approccio neuro – cognitivo. Esse si sviluppano in risposta alla necessità della sopravvivenza. Le norme morali che hanno limitato gli istinti nel corso dell’evoluzione umana, si evolvono e mutano nel tempo come la stessa psicologia  umana. Una delle norme morali più evolute è la tendenza a stabilire dei legami e ad assumere comportamenti altruistici (madre – figlio).

Norme non innate, frutto della nostra storia e cultura, che contengono e modellano gli istinti innati e gli impulsi emozionali, favoriscono la riflessione morale, stabiliscono norme comuni a tutela dell’interesse comune (convivere in maniera civile)

  • Sviluppo da istinti innati a norme morali complesse possono generare conflitti  tra la nostra natura emotiva e il sistema dei principi morali
  • Le tendendenze innate restano anche quando non sono più utili alla sopravvivenza. Non sono considerate positivamente (la violenza)
  • Psicanalisi – Freud  – molto usata per spiegare l’esperienza cinematografica
  • Le norme morali sono istituzioni culturali sviluppate per tenere sotto controllo dei comportamenti estemporanei
  • La definizione di giusto e decoroso è determinata dalla nostra cultura

Comportamenti classificati in base alle norme:  Attività psicologicamente devianti secondo le norme vigenti/ Attività non legate a patologie ma che entrano in conflitto con le norme morali/ Attività socialmente accettate e ritenute positive. Il cinema mainstream utilizza spesso le attività non legate a patologie, instaurando conflitti tra predisposizioni innate e norme morali. La necessità del cinema è d’infrangere le leggi morali, ci pone davanti a un dilemma, ma rende anche le storie interessanti, sfruttando ad esempio la perversione umana, ovvero la violazione deliberata di processi morali, oppure l’odio, la sete di vendetta e il sadismo e perfino gli stessi generi vanno ad assecondare i gusti e i desideri ritenuti perversi ( come la pornografia e l’horror).

Reazioni emotive di un film da come esso è strutturato, due processi formali:

  1. Allineamento: Informazioni narrative dà allo spettatore. Acceso alle azioni, ai pensieri, e ai sentimenti dei personaggi
  2. Coinvolgimento: La nostra risposta emotiva a quelle azioni, pensieri e sentimenti (modo in cui il film orienta il nostro giudizio su quelle informazioni)
  3. Rapporto tra allineamento e coinvolgimento: Nel cinema mainstream l’allineamento ha un personaggio è quasi sempre collegato al coinvolgimento (eroe)
  4. Nel cinema moderno lo spettatore può essere allineato a un personaggio che non genera coinvolgimento (l’anti – eroe)

Il sistema morale all’interno de Il silenzio degli innocenti

Coinvolgimento perverso: Allineamento a un personaggio immorale. Ne Il silenzio degli innocenti troviamo il personaggio cattivo e attrattivo di Hannibal Lecter che possiede modi di agire sanguinari che possono anche apparire funzionali o giustificabili oppure le sue stesse azioni brutali possono essere giustificati dallo spettatore come auto – difesa. Il film non va a rispettare, partendo proprio dalla sua protagonista e dai suoi dubbi, le norme morali e sociali prestabiliti ma spinge il pubblico ad avere un doppio standard morale, invitandoci a riflettere sul concetto stesso degli standard morali e ai loro cambiamenti nel tempo.

Disgregazione dei tre elementi dal realismo e dai normali standard morali:

  • Livello allegorico del film: Tema dell’agnello, idea dell’innocenza violata
  • Elementi di genere: Thriller a metà strada tra Horror e slascher
  • Personaggio di Hannibal: Scienziato pazzo e perverso + mostro succhia – sangue (Dracula)

Razionalizzazione / accettazione della reazione emotiva è costruita tramite:

  • Coppia di protagonisti Sterling e Hannibal e alla loro interazione
  • Impresa morale di punire la crudeltà del serial killer
  • Tratti morali e comportamenti positivi di Hannibal : L’aiuto dato al piano di Sterling
  • Il carisma della star: Anthony Hopkins (carisma – azione finzionale)

Incipit de Il silenzio degli Innocenti

Il lungometraggio nella sua apertura va subito a porre una serie di tratti riguardanti la protagonista Clarice Starling, ottimamente interpretata da Jodie Foster, che appare subito piuttosto atletica ma anche, nell’aspetto psicologico possiede una connotazione masochistica che aumenterà nel corso del film con la donna che si metterà in situazioni sgradevoli e pericolose fino a provare una sorta di attrazione rivolta all’incontro con il temibile Hannibal.

Già nell’incipit abbiamo: Il luogo dove si svolge l’azione, l’atleticità di Starling e l’identificazione col suo personaggio; il fatto che si stia esercitando/ facendo delle prove anche di resistenza in un addestramento dell’Fbi. Tramite poi i cartelli può venire anche connotata la sua indole ad amare e ad adorare situazioni sgradevoli.

L’incontro con il detenuto Hannibal viene mostrato attraverso soggettive di Sterling su i carcerati percepiti da lei con tratti animaleschi inversamente da Hannibal che appare con una sembianza di raffinatezza. Noi vediamo il criminale attraverso gli occhi della detective: lui è un personaggi composto ed educato, attraverso vari campo/controcampo frontali il regista pone i due protagonisti sullo stesso piano privandoci di una reale gerarchia ma ponendo la nostra attenzione sul dialogo narrativo. I due sono ugualmente divisi dal vetro della cella. Abbiamo un ambivalenza di Hannibal che viaggia tra bestialità ed educazione, fino a mostrare segni di simpatia verso la stessa detective andandogli a fare l’occhiolino. Solo alla fine l’uomo inizierà a fornire reali indicazioni a Sterling sul caso per le quali lei stessa si era recati li da lui. Il loro rapporto andrà nel corso de Il silenzio degli innocenti ad ampliarsi grazie anche a i loro accordi prestabiliti: Hannibal aiuterà la donna solo se questa si farà psicanalizzare da lui e il criminale mostrerà un incredibile piacere nell’andare a interrogarla e lei stessa sentirà in ciò un piacere masochistico.

Quarto incontro Sterling e Hannibal: Il patto continua, memoria degli agnelli, memoria d’infanzie, scelta di diventare poliziotto per salvare chi è in pericolo (coinvolgimento nello spettatore). Vince il trauma quando riesce a salvare Catherine; perché lei quando era piccola aveva sentito nella notte un grido come di bambini, ma in realtà erano gli agnelli che stavano venendo uccisi. Lei ha aperto i loro cancelli, ma loro rimanevano fermi, quindi, per non sentirsi in colpa e inutile, aveva preso un agnello ed era scappata. Poi l’agnello era stato ripreso dal fattore e anch’esso ucciso, e lei condotta in orfanotrofio; lei a volte la notte fa ancora questo incubo. La sta psicanalizzando Lecter.

Note positive

  • Analisi dei personaggi
  • Tema
  • Sceneggiatura
  • Regia
  • Attori

Note negative

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