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War Sailor: La serie
Titolo originale: Krigsseileren
Anno: 2023
Paese: Norvegia, Germania, Malta
Genere: drammatico, guerra
Casa di Produzione: Rohfilm Factory, Studio Hamburg, Falkun Films
Distribuzione italiana: Netflix
Ideatore: Gunnar Vikene
Stagione: 1
Puntate: 3
Regia: Gunnar Vikene
Sceneggiatura: Gunnar Vikene
Fotografia: Sturla Brandth Grøvlen
Montaggio: Peter Brandt, Anders Albjerg Kristiansen
Musica: Volker Bertelmann
Attori: Ine Marie Wilmann, Pål Sverre Hagen, Kristoffer Joner, Alexandra Gjerpen, Chris André Lee, Leon Tobias Slettbakk, Noah Nygård, Arthur Hakalahti, Karl Vidar Lende, Daniel Frikstad, Mats Holm, Thor Brekkeflat, Nils Ove Sørvik, Téa Grønner Joner
Coprodotto tra Rohfilm Factory e Studio Hamburg (Germania) e Falkun Films (Malta), War Sailor è un prodotto ibrido, che vive entro due dinamiche di fruizioni del prodotto filmico. In primis è un lungometraggio di 150 minuti presentato il 24 agosto 2022 al Festival internazionale del cinema norvegese e poi candidato dalla Norvegese come miglior lungometraggio internazionale ai 95th Academy Awards, in secondo è una serie, distribuita su Netflix dal 2 aprile 2023, composta da tre episodi per un totale di 180 minuti, in grado di approfondire maggiormente la vicenda e i personaggi trattati. La produzione dell’opera audiovisiva è costata ben 11 milioni di dollari, rendendo Krigsseileren, per la regia di Gunnar Vikene, il lungometraggio più costoso realizzato prima del 2022 in Norvegia.
Trama di War Sailor: La serie
Alfred Garnes è un marinaio della classe operaia con tre figli piccoli che vive a Berg, in Norvegia. La situazione economica però non è delle migliori, così, sulle soglie della seconda guerra mondiale, decide di imbarcarsi su una nave mercantile in mezzo all’Oceano Atlantico insieme al suo amico d’infanzia Sigbjørn Kvalen (Wally), per un totale di diciotto mesi, al fine di guadagnare un po’ di soldi per sostenere la propria famiglia. Ben presto però il conflitto mondiale avvolge il mondo occidentale e la stessa Norvegia, così Alfred Garnes e Sigbjørn Kvalen si ritrovano disarmati e in prima linea a combattere un conflitto a cui non hanno mai chiesto di partecipare, in cui la morte è dietro l’angolo, dove i sottomarini tedeschi potrebbero attaccare le loro preziose navi da un momento all’altro. Il loro obiettivo è uno solo: salvarsi e tornare a casa. Nel frattempo Cecilia fa del proprio meglio per sopravvivere da sola assieme ai tre figli senza sapere se riuscirà mai a rivedere il marito. Quando gli aerei britannici tentano di bombardare il bunker sottomarino tedesco a Bergen, colpiscono invece la scuola elementare di Laksevåg e alcune abitazioni di Nøstet provocando centinaia di morti tra i civili. Alfred e Wally apprendono della notizia mentre si trovano in Canada e si chiedono se al loro ritorno ci sarà qualcuno ad aspettarli.

Recensione di War Sailor: La serie
I marinai di guerra furono gli unici norvegesi che fecero uno sforzo importante per tutta la durata della guerra
Gunnar Sønsteby
Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Norvegia si dichiarò neutrale. Una decisione che non faceva piacere alla Germania Nazista, che vedeva nel territorio norvegese una posizione geografica strategica. Proprio per questo motivo il 9 aprile 1940 l’esercito russo lanciò l’operazione Weserübung, con svariati attacchi nei principali porti norvegesi a Bergen, Trondheim, Kristiansand e Narvik, occupando, con estrema rapidità, le città e i territori circostanti. Questa mossa ebbe un’importate ruolo nel prosieguo del conflitto mondiale. Il re e il governo Norvegese scapparono a Londra, stringendo un’alleanza con la Gran Bretagna e i suoi alleati, per riconquistare la nazione dell’Europa settentrionale. Da questo momento in poi la Norvegia era in guerra e il governo decise di sfruttare, a proprio vantaggio, le proprie navi mercantili che furono riunite nella compagnia di navigazione statale The Norwegian Shipping and Trade Mission, con l’indirizzo del telegramma Nortraship, composta da 1000 navi che la rese la più grande compagnia di navigazione del mondo, divenendo un prezioso elemento in mano agli alleati.
Il registro dei marinai di guerra documenta che circa 30.000 marinai norvegesi navigarono per gli alleati nella compagnia di navigazione statale norvegese Nortraship. Se si aggiungono quelli che hanno navigato nella Marina Militare, su navi straniere e nella flotta nazionale, il numero è di circa 50.000.
Sito ufficiale del film
War Sailor vive dentro questo spaccato storico andando a raccontarci l’evolversi del conflitto attraverso uno sguardo introspettivo e umano impregnato di critica contro una nazione che ha devastato i suoi cittadini, uomini, donne e bambini che nel 1939 erano salpati in mare per motivi lavorativi e non di guerra. Queste persone non erano soldati, ma dei semplici marinai e umili lavoratori, che dal 1940 ci sono ritrovati inghiottiti dal secondo conflitto mondiale e dal gioco della Norvegia e della Gran Bretagna che hanno puntato su di loro per annientare il nemico. Questi individui, denominati in seguito “Marinai di guerra”, vennero usati per il trasporto di armi, di soldati, di materie prime, di carburante e di derrate alimentari in tutto il mondo, diventando una minaccia per la Germania, che iniziò ad attaccare queste navi mercantili, per cercare d’interrompere il flusso di trasporto della Gran Bretagna e dei loro alleati. La flotta mercantile norvegese non era minimante attrezzata per combattere e trovarono, nelle loro spedizioni marittime, molteplici pericoli, soprattutto quelle dei sottomarini tedeschi, che distrussero molteplici imbarcazioni.
Circa un terzo di tutti i marinai norvegesi ha subito un naufragio in tempo di guerra e ha dovuto cercare di salvarsi la vita su una zattera, una scialuppa di salvataggio o in qualche altro modo.
Sito ufficiale del film
Il lungometraggio ci racconta di come la Gran Bretagna e il governo Norvegese abbiano sfruttato e messo in pericolo le vite dei loro cittadini, spedendoli, spesso e volentieri, in situazioni di reale pericolo di morte. Tra i “marinai di guerra” c’erano anche numerosi bambini, circa 4.000 bambini di età compresa tra i 14 e i 18 anni, che il loro stato ha mandato a morire come se fossero dei soldati. Loro erano troppo giovani per il servizio militare, ma allo stesso tempo erano abbastanza grandi per poter imbarcarsi e lavorare su una nave, in cui era presente però il medesimo rischio di morte dei soldati. Alla fine i “marinai di guerra” erano dei soldati non ufficiali, non addestrati e non armati. Il senso di pericolo e di morte viene ben narrato dal lungometraggio che ci va a mostrare il tormento d’esistenza e di paura che i personaggi provano durante la pellicola, attraverso la storia di un gruppo di individui che stringono amicizia con i due protagonisti della storia Freddy e Sigbjørn, ovvero la cuoca Hanna, il sedicenne Aksel e lo scorbutico Braathen, caratteri che ci faranno comprendere la brutalità del conflitto a 360°, il tutto possedendo un’alta fedeltà storica al conflitto e agli eventi, anche grazie a una fotografia alquanto realistica.

Una storia di amicizia e famiglia
Non solo guerra e conflitto in War Sailor: La serie ma, soprattutto, umanità e attaccamento. La pellicola possiede in sé una connotazione prettamente familiare e di amicizia. La storia si apre parlandoci del legame tra due amici Alfred Garnes e Sigbjørn, che un giorno decidono, a causa di mancanza di soldi e di prospettive, di accettare, nel 1939, un lavoro su una barca mercantile norvegese per guadagnare denari. I due si ritroveranno inghiottiti dal conflitto e si troveranno ad affrontare insieme i momenti più tragici, in cui l’uno aiuta l’altro per sopravvivere. Attraverso i loro occhi vediamo la morte, la distruzione e l’affondamento delle navi e la paura, tramite il racconto delle loro vicende scorgiamo il mondo dei marinai di guerra, fatto di persone usate come carne da cannone dalla loro patria. Il legame d’amicizia tra i due uomini farà da filo conduttore per l’intera pellicola, conducendola entro una storia più intimistica e profonda, che non indaga solo la guerra ma che ricerca di portare alla luce un lato più introspettivo e umano, fino a raccontare come il conflitto mondiale possa danneggiare le vite degli uomini al loro ritorno a casa, dopo lunghi anni di assenza dalle loro famiglie.
In secondo piano abbiamo la storia familiare tra la famiglia di Garnes, Alfred e Sigbjørn. Una storia intensa che ci permette di scorgere non solo la guerra in mare ma anche quella sulla terraferma, dove le truppe inglesi hanno annientato e distrutto molteplici città norvegesi, come Bergen, in cui vivevano i figli e la moglie di Alfred, che si ritrovano da un lato a lottare per la sopravvivenza e dall’altra parte devono affrontare l’apprensione per le sorti del marito di cui non hanno più nessun tipo di notizia.
Quando la Germania attaccò la Norvegia il 9 aprile 1940, c’erano quasi 30.000 marinai norvegesi che persero improvvisamente il contatto con la loro patria e che non sapevano se e quando sarebbero tornati a casa. Questo è stato un grande stress sia per chi navigava che per le famiglie a casa. Più a lungo durava la guerra, più difficile diventava. Alla fine è stato impossibile comunicare nel solito modo per telefono o per lettera. In alcuni casi, la Croce Rossa è riuscita a inviare lettere sia da che verso la Norvegia. Le lettere erano brevi, consistevano di sole 25 parole ed erano soggette a censura. Di norma, il messaggio più importante era che quelli a casa, o il marinaio in guerra, erano vivi. Questo potrebbe essere un messaggio di benvenuto da ricevere in un momento altrimenti difficile. Allo stesso tempo, c’erano molti che navigarono durante la guerra che persero completamente i contatti con quelli a casa. In diversi casi, la notizia definitiva della morte non è giunta ai parenti più prossimi in Norvegia fino alla fine della guerra.
Sito ufficiale del film
Il lungometraggio, attraverso numerosi salti temporali, ci permette di visionare l’evolversi della storia familiare dei Garnes, il tutto attraverso una sceneggiatura che sa come approfondire e costruire saggiamente e tridimensionalmente ogni singolo carattere, con cui riusciamo a identificarci. War Sailor non indaga solo la guerra ma le sue più ampie sfumature, fino a terminare entro una vicenda di famiglia e di rapporto tridimensionali, donandoci una storia piena di senso e di sfumature.
In conclusione
La serie è potente, emotivamente e narrativamente, dimostrandosi un perfetto prodotto di guerra ma che va oltre a questa per parlarci della vita di due marinai e di una famiglia durante il secondo conflitto mondiale, il tutto con un approccio prettamente storico, attento a risultare il più fedele agli eventi possibile.
Note positive
- Sceneggiatura
- Attori
- Regia
- Montaggio
- Attenzione storica
Note negative
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