A Beautiful Life (2023): una nuova storia di riscatto a tema musicale

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Trailer di A Beautiful Life

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Improntato sulla scorta di “A star is born” (2018), A Beautiful Life, diretto da Mehdi Avaz, (lo ricordiamo per “While we live” del 2017, fino al più recente “Toscana”del 2022) è il nuovo musical drama distribuito da Netflix, disponibile dal 1 giugno 2023, con protagonista il cantante danese Christopher Lund Nissen in arte “Christopher”. Come avvenuto nella pellicola diretta da Bradley Cooper, remake del film “È nata una stella” (1937, William A. Wellman), la figura di protagonista è interpretata da un volto noto al panorama musicale, vestendo a pennello i panni di pop star emergente, è soggetto, al contempo, a un arduo confronto con la pluripremiata Lady Gaga, icona pop dei nostri tempi. A Beautiful Life, offre la sicurezza di una visione distesa, armonica e a prova di Generazione Z, dove sentimentalismi e musica commerciale, accompagnano il pubblico attraverso una storia di retorica rivalsa artistica.

Fotogramma del film A Beautiful Life
Fotogramma del film A Beautiful Life

Trama di A Beautiful Life

Elliot (Christopher) è un giovane pescatore, orfano di genitori, con poche ambizioni per il futuro e grande passione per la musica. A causa delle sue insicurezze e fragilità, reprime spesso il suo lato artistico, del quale però, sin da subito, emergono timidamente le potenzialità. Armato di una corazza apparentemente impenetrabile, cela un animo buono, altruista e genuino, tutte caratteristiche che lo rendono spesso vittima dei problemi altrui.  Il protagonista vive sull’imbarcazione lasciatagli dai suoi cari, che col tempo è divenuta dimora dei ricordi dell’infanzia e riparo dal mondo, l’unico luogo dove riesce ancora a percepire il calore della famiglia ma che nel mentre lo rende vulnerabile a malinconiche sensazioni. La sua storia, per una triste coincidenza, diventerà la motivazione professionale e umana di due donne; Suzanne (Inga Ibsdotter Lilleaas) e Lily (Christine Albeck Børge), rispettivamente madre e figlia, l’una rimasta vedova e l’altra orfana di un uomo, leggenda della musica, icona a livello mondiale per l’immaginario collettivo. Lily produttrice musicale di successo, spronata dalla madre, la quale ha percepito in Elliot il potenziale per divenire un grande artista, decide di aiutare l’uomo a raggiungere la vetta del successo. Le due donne, profondamente provate dal lutto, motivo di contrasti e dissapori, concentrano le loro forze sulla formazione di Elliot, infondendogli coraggio e insegnamenti atti a far ottenere al giovane la vita che merita, con l’obbiettivo di lanciare sul mercato il tanto agognato astro nascente, in grado di stravolgere le tendenze e scalare le classifiche.

Recensione di A Beautiful Life

L’idea di Stefan Jaworski (Elves serie tv del 2021), supportata dalla direzione di Mehdi Avaz, è senza dubbio la ricalcatura di opere alle quali si deve l’originalità di un genere che riesce a coniugare, nel medesimo plot, l’estro artistico con la parte più profonda dell’animo umano. “A star is born”, già precedentemente citato, è esempio vivido di come l’umana concezione entri a far parte del mondo reso irreale dalla fama e dalla gloria, dalle quali Jackson Maine (Bradley Cooper), si lascia coinvolgere e travolgere durante gli anni d’oro della sua carriera, entrando in un ingranaggio dove inevitabilmente resta schiacciato. La branca musical drama pone quindi la leggenda specularmente all’uomo, emergono le gesta sul palco e la semplicità dell’individuo, riuscendo, con l’ausilio musicale, ad ottenere un prodotto capace di definire nella totalità il profilo del protagonista. “Bohemian Rhapsody” (2018), seppur di carattere puramente biografico (trattando la storia dei quindici anni di attività del leggendario gruppo inglese dei Queen, di cui frontman Freddie Mercury, interpretato da Rami Malek), riesce a rendere efficacemente i vari aspetti della persona. Dall’estrema eccentricità dell’idolo delle folle; ai pensieri e momenti rappresentativi degli spazi più reconditi dell’animo, dotando il soggetto di un volto lontano dall’obbiettiva appariscenza.

A Beautiful Life. (L to R) Christopher è Elliott e Inga Ibsdotter Lilleaas è Lilly. Cr. Courtesy of Netflix © 2023
A Beautiful Life. (L to R) Christopher è Elliott e Inga Ibsdotter Lilleaas è Lilly. Cr. Courtesy of Netflix © 2023

Lo scopo di A Beautiful Life si discosta da tale visione, andando a rivolgere l’attenzione verso la crescita artistica racchiusa nella sola fase iniziale, all’interno della quale sono semplicisticamente trasmesse: la sorpresa e lo sgomento dei primi successi; le ansie per le prime uscite in pubblico; la gioia incondizionata per i traguardi raggiunti. Si tratta di tutte emozioni che colpiscono lo spettatore in maniera unilaterale, ma senza essere accompagnate da elementi particolarmente riflessivi. Il lungometraggio segue le dinamiche del mondo artistico musicale, in corrispondenza ai social e alle tendenze, offrendo uno spettacolo, di cui la fetta di pubblico più esigente di dinamica introspettiva, riesce ad apprezzare solo la basica costruzione della trama, lineare e diretta. Vi sono però degli spunti interessanti nelle relazioni tra i personaggi. Considerando il vissuto privato di Lily ed Elliot (pressoché simile), dal racconto emerge, fievolmente, un confronto sociale concentrato su un evento traumatico, riuscendo ad accomunare i due personaggi nell’indistinta sofferenza derivata dalla perdita affettiva, abbattendo le barriere di un tessuto sociale categorizzato in base al background culturale di provenienza. Musiche e immagini, si associano all’idea di fondo dell’intero lavoro. L’utilizzo delle canzoni dello stesso protagonista traduce letteralmente le vicende in musica (A beautiful life, Hope this song is for you, Led me to you, brani tratti dall’album “A beautiful life” 2023), spesso accompagnando le parole con dei flashback che allungano il minutaggio di una trama di per sé ridotta al minimo. Fotografia e sceneggiatura, tentano un timido approccio alla cinematografia oltreoceano, supportati dal giovane: prestante, biondo, occhi verdi ed english style; ciò però non è sufficiente, la staticità del girato e l’ambientazione particolarmente naturalistica, ci riportano subito in nord Europa. La sequenza scenica è rapida, i momenti salienti della vicenda sono espressi da una spasmodica sinossi prossima a trasferire il nudo concetto, privando il pubblico, di colpi di scena o semplici interrogativi. A Beautiful Life, fa bene il suo lavoro nella misura di prodotto commerciale, con l’obbiettivo di appassionare un determinato target, senza alcuna pretesa e giocando con elementi di semplice attrattiva.

Conclusioni

La visione è sicuramente piacevole se ben disposti alla spensieratezza e leggerezza. Non è consigliabile a chi ricerca maturità espressiva o trame complesse dalle molteplici chiavi di lettura. A Beautiful Life, è la sintesi di un sogno che diviene realtà, con le gioie e i dolori che ne concernono, nulla di più. La sceneggiatura non si avvale di riferimenti ad eventi realmente accaduti, a storie di vita vissuta o a fatti di attualità, da cui poter trarre una teorizzazione. Bensì utilizza sufficiente retorica per sviluppare l’utopistico racconto di un sogno americano dal sapore danese.

Note positive

  • Ambientazione e paesaggi
  • Musiche piacevoli
  • Confronto tra classi più e meno abbienti

Note negative

  • Eccessivi riferimenti ad altri lungometraggi
  • Trama poco elaborata
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