Denti da squalo (2023). Uno squalo come metafora di crescita

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Denti da squalo (2023) locandina

Denti da Squalo

Titolo originale: Denti da squalo

Anno: 2023

Paese di Produzione: Italia

Genere: avventura, drammatico

Casa di produzione: Goon Films, Lucky Red, Ideacinema, Rai Cinema, Prime Video

Distribuzione: Lucky Red

Durata: 104min

Regia: Davide Gentile

Sceneggiatura: Valerio Cilio, Gianluca Leoncini

Montaggio: Tommaso Gallone

Fotografia: Ivan Casalgrandi

Musica: Michele Braga

Attori: Tiziano Menichelli, Claudio Santamaria, Virginia Raffaele, Edoardo Pesce, Stefano Rosci

Trailer di Denti da squalo

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Denti da squalo (2023) è l’opera prima di Davide Genitle. Il film è stato prodotto dagli stessi produttori di film di successo come “Lo chiamavano Jeeg Robot (2015)” e “Freaks Outs (2021)” in collaborazione con Rai Cinema, Prime Video e Lucky Red, che si è anche occupata della distribuzione nelle sale. Il film è stato distribuito a partire dall’8 giugno 2023 e nel cast troviamo Tiziano Menichelli e Stefano Rosci come protagonisti, due attori in erba alla loro prima esperienza cinematografica, affiancati dai più ben noti Virginia Raffaele, Claudio Santamaria e Edoardo Pesce.

Walter e suo padre Antonio - Denti da squalo (2023)
Walter e suo padre Antonio – Denti da squalo (2023)

Trama Denti da squalo (2023)

La scuola è finita e Walter, un ragazzino di tredici anni, ha appena perso suo padre. Sua madre Rita non ha ancora superato questo tragico evento, e questo la sta allontanando da suo figlio, che si sente sempre più solo. Nel suo vagare apparentemente senza meta per il litorale romano, un luogo affascinante e misterioso cattura la sua attenzione: una villa abbandonata con una gigantesca piscina. Ma a quanto pare la villa non è per niente incustodita, dentro la piscina c’è una sorpresa, affascinante, pericolosa e inaspettata: uno squalo. Da quel momento per Walter inizierà un viaggio indimenticabile.

Rita e Walter - Denti da squalo (2023)
Rita e Walter – Denti da squalo (2023)

Recensione Denti da squalo (2023)

Se in questi ultimi anni nel cinema italiano si è cercato di mostrare anche la parte più cruda e dura della nostra società, soffermandosi specialmente forse anche troppo spesso sulle periferie delle grandi metropoli del nostro paese, cercando di rappresentare questi temi anche nel cinema più mainstream. Uno di questi temi forti è la figura paterna, se prima era ormai diventato un cliché il fatto che questa figura fosse assente o negativa, ultimamente sembra esserci una consapevolezza diversa. Ed è questo uno dei punti da cui si può apprezzare questa opera prima di Davide Gentile, il fatto che probabilmente qualche anno addietro questo film avrebbe parlato di uno spaccato più sulla vita criminale nelle periferie della capitale, quando in questa occasione si cerca invece di rappresentare di più i sentimenti e le persone.

Walter ha tredici anni e la scuola è appena finita, l’estate è iniziata ma il ragazzo ha appena perso suo padre in un incidente. La madre Rita non sa bene come affrontare questo lutto e allo stesso tempo prendersi cura di suo figlio anche nelle piccole cose. Walter però sembra essere in qualche modo turbato, non solo dalla improvvisa mancanza che accompagnerà da quel momento tutta la sua vita. Suo padre era un criminale, ma aveva deciso di cambiare vita e di morire salvando un suo collega, così racconterà Walter al suo amico Carlo, che milanta di essere il custode della villa del Corsaro, boss malavitoso che nella sua piscina tiene uno terribile squalo. Walter è scontroso, duro, sia con sé stesso che con le persone che lo circondano, ma per qualche motivo non riesce a smettere di pensare a quello squalo rinchiuso nella piscina. Lo squalo diventa quasi un’ossessione, lo va a trovare ogni giorno e lo nutre, finché un giorno incomincerà a pensare a come fare per liberarlo.

Walter - Denti da squalo (2023)
Walter – Denti da squalo (2023)

Bisogna avere i denti da squalo?

La storia di Walter è un racconto di formazione su quelle persone che sono in qualche modo costrette dalla vita a dover crescere troppo in fretta. Un racconto emozionante in cui, per molti, è possibile immedesimarsi con forse troppa facilità. Una storia che riesce a risultare realistica e che fa emergere i personaggi attraverso la semplicità delle loro azioni, con delle sequenze semplici ma efficaci. Interessante e azzeccata la scelta di far emergere il rapporto tra Walter e Carlo dando spazio a questi due nuovi attori che danno una buonissima interpretazione, soprattutto Tiziano Menichelli (Walter), e di lasciare ai margini i veterani. Buone anche le loro interpretazioni con Claudio Santamaria e Edoardo Pesce sempreverdi e con una sorprendente Virginia Raffaele che dimostra di non essere solo un’attrice prettamente comica ma un’artista a tutto tondo.

Vinta anche la sfida di mettere in scena uno squalo che risulti credibile e vero all’interno della storia, e utilizzare la sua presenza come un elemento di mostruosità e di paura, ma soprattutto anche di crescita. Lo squalo dimostra inizialmente le paure, le insicurezze che Walter durante la sua estate vivrà e si continuerà ad interrogare vagando nel litorale romano. Anche suo padre era arrivato a questo punto ed era forte come uno squalo, ma alla fine aveva mollato. Ma gli squali sono quelli che soffrono di più in cattività e vivere fingendosi qualcun altro è la prigione più grande di tutte. Lo squalo, quindi, diventa una metafora per le nostre insicurezze e i nostri dubbi e per crescere non serve ucciderlo, ma abbracciarlo, accettarlo e farlo diventare parte di te, vivendo la propria vita rimanendo fedeli a sé stessi, anche se questa e il mondo che ti circonda ti mette costantemente alla prova.

Tecno e Walter - Denti da squalo (2023)
Tecno e Walter – Denti da squalo (2023)

In conclusione

Denti da squalo (2023) è un ottimo esordio alla regia di Davide Gentile, con una storia di formazione ben scritta, interpretata e diretta che convince. La storia di Walter è un viaggio alla scoperta di sé stessi attraverso l’elaborazione di un evento traumatico come quello della scomparsa del padre. Una storia emozionante dove non manca anche la comicità che non si concentra però sul classico aspetto criminale di periferia, anche se viene mostrato, ma sull’educazione e la crescita.

Aspetti Positivi:

  • Interpretazione dell’esordiente Tiziano Menichelli
  • L’intuizione di non concentrare la storia sulla criminalità
  • Musiche
  • Le ottime interpretazioni di Virginia Raffaele, Claudio Santamaria e Edoardo Pesce
  • La rappresentazione sia metaforica che fisica dello squalo

Aspetti Negativi:

  • Poca originalità della storia
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