Stan Lee (2023). Il documentario che tutti i fan hanno atteso

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Locandina di Stan Lee (2023)

Stan Lee

Titolo originale: Stan Lee

Anno: 2023

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: documentario

Casa di produzione:Supper Club, Marvel Studios, Genius Brands International

Distribuzione italiana: Disney+

Durata: 1h 24

Regia: David Gelb

Sceneggiatura: David Gelb

Fotografia: Ernesto Lomeli

Montaggio: Jamie Garland, James Long, Andrew McAllister

Musiche: Michael Dean Parsons, Scott Michael Smith

Trailer di Stan Lee

Trailer italiano di Stan Lee (2023)

Dai Marvel Studios e dall’acclamato regista documentaristico David Gelb, Stan Lee è il documentario ufficiale su Stan “The Man” Lee e sul suo viaggio per diventare una delle persone più influenti nel mondo dei fumetti e della cultura pop. Prodotto da David Gelb, Brian McGinn e Jason Sterman e sviluppato da Supper Club e Marvel Studios, il documentario, per la durata di 1h 24 minuti, viene distribuito il 16 giugno 2023 su Disney Plus come contenuto originale della piattaforma, un contenuto documentaristico che farà contenti i miliardi di fan dei supereroi Marvel sparsi in tutto il mondo. 

Trama di Stan Lee

Ripercorrendo la sua vita dall’infanzia difficile vissuta come Stanley Lieber alla fulminea ascesa della Marvel Comics, Stan Lee racconta la storia di Stan con le sue stesse parole. Utilizzando esclusivamente materiale d’archivio, tra cui video personali, interviste e registrazioni audio, il film esamina la storia delle origini di Stan e ciò che ne è scaturito: un universo di storie di vasta portata con personaggi a tutto tondo che hanno suscitato l’entusiasmo delle persone di tutto il mondo. In questo modo, Stan Lee è sia una storia di fumetti e passione, sia un ritratto intimo di un uomo, della sua filosofia e della sua impronta duratura.

Fotografia di Stan Lee
Fotografia di Stan Lee

Recensione di Stan Lee

David Gelb realizza un documentario onesto e veritiero sulla figura di Stan Lee. Il cineasta, avvezzo alla scrittura e alla realizzazione di documentari, non è interessato a narrare Stan Lee attraverso un film pomposo e autocelebrativo, che intende dichiarare come sia intelligente e geniale il creatore della Marvel Studios, ma Gelb intende sviscerare sia Stanley Lieber sia Stan Lee, per donarci uno sguardo, il più autentico possibile, su colui che ha reso celebre, nel mondo, il marchio Marvel Comics e i suoi eroi, da Hulk a Thor, senza dimenticarsi de L’uomo ragno. Per compiere questo viaggio il documentarista sceglie di sfruttare le varie dichiarazioni di Stan Lee, creando una traccia audio in cui il fumettista ci va a parlare della sua storia, a supporto di questa vediamo scorrere delle interessanti e funzionali immagini d’archivio e delle sequenze animate create a nuovo, con un animazione semplice, priva di movimento, ma che si dimostra alquanto azzeccata per questo tipo di narrazione. La voce di Stan Lee di tanto in tanto viene spezzata da alcune testimonianze audio o video, come quelle della segretaria Flo Steinberg, della moglie Joan Lee e degli storici disegnatori della Marvel Jack Kirby e Steve Ditko. Ciò che manca è la voce dalla figlia di Stan, Joan Celia Lee., che non ha preso parte alla narrazione della vita di suo padre. 

Il regista del documentario non intende celebrare in maniera eccessiva Stan Lee, nonostante questo sia un documentario improntato a narrare la genialità dell’editore dei Marvel, ma, anche grazie alle dichiarazioni rilasciate da Stanley Lieber stesso, possiamo entrare a 360° gradi dentro la sua vita come l’infanzia, dove s’instaura del giovane Stanley una paura, quella del precariato, della difficoltà di trovare un lavoro stabile a tempo indeterminato, paura derivatagli dalla condizione familiare, in cui il padre ha dovuto svolgere svariati lavori per mantenere la famiglia. Poi vengono raccontati i suoi drammi, come la perdita di un figlio nato morto, e i suoi rammarichi, come il dolore che ha provato quando l’azienda lo ha trasformato in un editore/imprenditore, evento che lo ha privato della possibilità di seguire le storie da vicino e, soprattutto, di poterle scrivere lui stesso. Un elemento d’interesse all’interno del racconto è la narrazione della diatriba tra Stan e Steve Ditko, che ci permette di svolgere delle interessanti riflessioni sul significato di creazione, soprattutto quando si lavora in un team. La domanda che il film pone è: nelle storie dei Marvel quanto c’è di Lee? Quanto c’è di Kirby e Ditko? Chi ha reso, realmente celebri, i Fantastici Quattro, Hulk, Thor e Spider-Man? Il documentario ci parla, più e più, volte di come funzionava la creazione dei fumetti dentro la Marvel, un luogo in cui volavano idee e gestualità teatrali, in cui tutti dicevano la loro sulle storie e influenzavano la creazione di un singolo personaggio. Negli anni scoppiò una sorta di diatriba tra Steve Ditko e Stan riguardo a chi avesse creato Spider-Man. Stan Lee, avendo avuto l’idea, si riteneva pubblicamente l’unico “padre” di Peter Parker, mentre Steve Ditko riteneva di essere lui l’artefice del successo del personaggio. Ditko non si limitò, difatti, alla sola rappresentazione visiva di Parker, ma fu l’inventore del costume, di alcune scelte editoriali sul supereroe e di alcune storie. 

Le tavole dell’Uomo Ragno che Stan mi mostrò non somigliavano affatto al personaggio pubblicato (alla fine). In realtà, i soli disegni dell’Uomo Ragno erano sulla splash [cioè, a pagina 1] e nella parte finale, [dove] Kirby ti faceva saltare addosso il tipo con una pistola spara-ragnatele… Comunque, le prime cinque pagine si svolgevano nella casa, e il ragazzo trova un anello e si trasforma nell’Uomo Ragno. Una delle prime cose che feci fu di elaborare un costume. Una parte vitale, visiva del personaggio. Dovevo sapere che aspetto aveva… Prima di fare qualsiasi schizzo. Per esempio: un potere adesivo cosicché non avrebbe dovuto avere scarpe o stivali rigidi, un lanciaragnatele da polso nascosto piuttosto che una pistola spara-ragnatele e una fondina, ecc… Non ero sicuro che a Stan sarebbe piaciuta l’idea di coprire il volto del personaggio ma lo feci, perché nascondeva un viso ovviamente fanciullesco. Inoltre avrebbe aggiunto mistero al personaggio…

Steve Ditko

Indubbiamente possiamo asserire ciò: Stan ha messo l’idea, donando a Ditko una bozza de L’uomo ragno, che poi ha preso forma vitale grazie al disegnatore, ma anche grazie alle didascalie che Lee ha scritto, che hanno donato maggiori sfumature introspettive al personaggio. Indubbiamente è errato dire che i supereroi della Marvel sono nati dal solo Stan Lee ma è più corretto dire che il team della Marvel ha forgiato numerosi supereroi iconici, dei personaggi che sapevano bene come parlare ai giovani e agli uomini della loro epoca. 

In conclusione

Un racconto interessante su Stan Lee, che funziona bene fino al momento in cui diviene editore, da quel momento la storia non risulta così ben costruita, andando a narrare gli anni 2000-2010 con troppa frenesia e poca sostanza. Se escludiamo l’ultima parte filmica, il documentario Marvel su Disney Plus è assolutamente valido e consigliato per tutti gli amanti dei fumetti. 

Note positive

  • Montaggio
  • Scelte d’archivio
  • Regia

Note negative

  • Gli ultimi venti minuti, da quando Stan diviene imprenditore della Marvel. 
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