Before (2024). Una serie appartenente alla new generation che mantiene viva la tensione. Disponibile su Apple TV+.

Recensione, trama e cast della miniserie Before (2024), disponibile su Apple TV+ a partire dal 25 ottobre 2024

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Trailer di “Before

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Before è la nuova serie di Apple TV+ dalle tinte thriller e paranormali. Billy Crystal è il protagonista dei dieci episodi, in un ruolo atipico: lo ricordiamo in personaggi brillanti di commedie come Harry ti presento Sally (1989) o Terapia e pallottole (1999).

Crystal è anche produttore della serie insieme, fra gli altri, alla creatrice Sarah Thorp e a Eric Roth, vincitore dell’Oscar per Forrest Gump (1994). La realizzazione ha subito il blocco causato dallo sciopero della Writers Guild of America del 2023, durato da maggio a dicembre.

Fra gli altri interpreti principali: Judith Light, che ha partecipato a molte serie di successo, fra cui Ugly Betty (2006-2010) e Transparent (2014-2019); Rosie Perez, candidata all’Oscar con Fearless – Senza paura (1993);  Maria Dizzia, l’indimenticabile Polly Harper in Orange Is the New Black (2013-2019). Completano il cast principale Ava Lalezarzadeh e il giovane Jacobi Jupe.

Before viene trasmessa su Apple TV+ a partire dal 25 ottobre 2024, con le prime due puntate, a cui seguirà un appuntamento settimanale.

Trama di “Before”

Eli Adler, uno psichiatra infantile, poco dopo la tragica morte della moglie per suicidio, incontra un giovane ragazzo problematico di nome Noah. Mentre Eli cerca di aiutare il bambino, scopre che il giovane pare avere una connessione inquietante con il suo passato. Man mano che la loro relazione si approfondisce, Eli si rende conto che, per salvare Noah, ci sono segreti oscuri che devono essere ancora risolti.

Before - Billy Crystal and Rosie Perez in un momento (immagine rilasciata da Apple Tv)
Before – Billy Crystal and Rosie Perez in un momento (immagine rilasciata da Apple Tv+)

Recensione di “Before”

La nuova serie di Sarah Thorp esce a pochi giorni di distanza dal lavoro Apple TV+ firmato Alfonso Cuarón, Disclaimer. Una scelta forse azzardata, visto che entrambi i plot hanno delle affinità. Il lavoro del regista messicano è decisamente più autorale, mentre Before scorre lungo le vie narrative del thriller e del paranormale. Del resto, entrambe queste produzioni vanno ad inserirsi agli sforzi produttivi degli ultimi anni della OTT di Cupertino, che ha visto nascere serie come Shrinking (2023-in corso), Ted Lasso (2020-2023) e The Morning Show (2019-in corso).

La nuova serie statunitense è stata realizzata tenendo presente i nuovi canoni di produzione: numero di episodi limitato e con una durata contenuta – in questo caso, dieci episodi di trenta minuti circa. Ciò fa capire come si punti soprattutto a un pubblico giovane, fruitore delle piattaforme con media che vanno oltre l’usuale televisore a cui i boomer – e non solo – sono abituati.

Realizzazione per i new media, conforme ma non deludente

Una scelta vincente, soprattutto perché unita a degli hook ben confezionati che lasciano lo spettatore incuriosito da ciò che avverrà nell’episodio successivo. Tanto basta per sorvolare su una sceneggiatura che, a tratti, perde il suo focus e diventa lenta. Una grevità che nulla ha a che fare con scelte stilistiche.

Il cast tecnico confeziona un buon prodotto ma, altresì, abbastanza ordinario. Sono pochi gli episodi dove i registi fanno un lavoro che va oltre lo stereotipo cinetelevisivo, dando valore aggiunto. La fotografia e il montaggio sono abbastanza consueti e risultano, perciò, anonimi anche se ben realizzati. Discorso diverso vale per la musica che è normata agli stilemi classici da studios ma che, purtroppo, viene usata in maniera sproporzionata, risultando invadente. Da apprezzare, invece, le canzoni d’epoca che contraddistinguono ogni episodio: un velo retrò accogliente. Tutte le sottigliezze tecniche vengono superate dall’uso di un media moderno e smart e che vengono compensate dalle performance attoriali.

Un cast ben equilibrato velato da una inquietudine intrigante

Billy Crystal, che riveste anche il ruolo di produttore, nella sua compostezza riesce a presentare un personaggio ben delineato. Il suo psicologo infantile Eli, reduce da un forte trauma personale, non esaspera l’emotività, lasciando spazio alla storia e rendendo Eli più credibile. Una costruzione del personaggio che convoglia Before più verso il genere thriller, limitando i fatti parasensoriali a un “può essere” piuttosto che a un “è stregoneria”.

Sulla stessa linea di Crystal si pongono Rosie Perez, Maria Dizzia e Ava  Lalezarzadeh. La prima porta sullo schermo una madre affidataria affranta, confusa ma il cui obiettivo principale è la sanità del piccolo Noah. Dizzia e Lalezarzadeh fanno invece da contraltare razionale del protagonista: la prima nel ruolo della figlia di Eli, occupata ad aiutare l’uomo a riprendere una vita normale, fulcro della parte emotiva; la seconda è l’aiutante-investigatrice, la parte razionale.

Jacobi Jupe, l’interprete del piccolo Noah, ha una parte molto ben circoscritta, forse troppo simile ad altri mille bambini di film horror ma comunque funzionale. Judith Light, invece, merita una menzione speciale: nonostante il suo ruolo sia più affine a una partecipazione da guest, riesce con la sua eleganza e bellezza a pervaderci dell’animo di Lynn, donna forte che ha però raggiunto la consapevolezza rispetto alla sua morte imminente.

Before - Judith Light and Billy Crystal in un frame (immagine rilasciata da Apple Tv)
Before – Judith Light and Billy Crystal in un frame (immagine rilasciata da Apple Tv)

In conclusione

Before è un prodotto ben fatto, con degli ottimi interpreti e con delle sfumature di intreccio ben congeniate. La sceneggiatura non è il massimo dell’originalità ma viene compensata da espedienti funzionali e da una realizzazione ben eseguita. Questa serie rispecchia la volontà e lo sforzo che il servizio OTT della società di Cupertino sta investendo negli ultimi anni. Un impegno che è riscontrabile dal numero di candidature e premi vinti ai Primetime Emmy Awards dell’ultimo triennio.

Note positive

  • Ottime interpretazioni
  • Buoni espedienti narrativi per mantenere l’attenzione

Note negative

  • Sceneggiatura non originalissima
  • Musica invadente
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Renato Soriano
Renato Soriano

Mi occupo di spettacolo ed eventi culturali dal lontano 1991. Nasco come attore per diventare poi regista e autore teatrale. I miei studi mi hanno portato a specializzarmi verso la rappresentazione omonormativa nel cinema, italiano e non. Inoltre, sono ideatore del progetto TeatRealtà, legato alla consapevolezza delle nuove tecnologie usando il teatro come realtà.