Black Summer 2 (2021): un mondo senza buoni

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Black Summer 2 locandina

Black Summer 2

Titolo originale: Black Summer

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Horrorpost apocalittico

Produzione The Asylum

Distribuzione: Netflix

Ideatore: Karl Schaefer, John Hyams

Stagione: 2

Puntate: 8

Attori: Jamie King, Justin Cho Cary, Christina Lee, Zoe Marletti, Bobby Naderi, Kelsey Flower, Sal Velez Jr., Erika Hau, Manuel Rodriguez-Saenz, Dakota Daulby, G. Michael Gray, Brenda Robins, Travis Friesen, Jesse Lipscombe 

Trailer di Black Summer 2

Dopo una prima stagione sorprendete a tinte autoriali di casa Asylum, ecco che Black Summer, a due anni di distanza, precisamente il 17 giugno 2021, ritorna con la sua seconda stagione di otto puntate e distribuita nuovamente da Netflix, che ci riconduce entro la vicenda di un apocalisse zombie mostrandoci, nuovamente, se ce ne fosse ancora il bisogno dopo l’altalenante serie The Walking Dead, di come non siano tanto gli zombi il problema ma piuttosto i pochi sopravvissuti rimasti che faranno di tutto per sopravvivere. Per questo secondo capitolo al cast ci aggiunge: Bobby Naderi, Manuel Rodriguez-Saenz mentre Zoe Marletti, che interpreta la figlia di Anna, ottiene un ruolo di primo piano inversamente alle prime otto puntante dove il suo personaggio era servito maggiormente come filo conduttore dello show.

Trama di Black Summer 2

Quattro mesi dopo agli eventi narrati nella prima stagione siamo sempre con Rose, sua figlia Anna, il misterioso criminale che ha preso l’identità di “Spears” ( nome del soldato che ha ucciso) e la coreana Ooh “Sun” Kyungsun. I quattro però, a causa di uno scontro armato con un gruppo d’individui sconosciuti a capo di Ray Nazeri (Bobby Naderi), un ex poliziotto, finiscono per dividersi. Così Rose e Anna si dirigono verso la montagna all’interno di un clima freddo e invernale mentre Spears rimane ferito da un proiettile terminando in un fossato contrariamente a Sun, che per salvare il criminale – soldato, viene catturata dagli uomini di Ray e condotta come prigioniera in montagna dove sembra che in un area, di tanto in tanto, si rechi un elicottero per salvare alcuni sopravvissutati oltre che a scaricare dei beni di prima necessità come cibo e medicine.

JUSTIN CHU CARY as SPEARS and CHRISTINE LEE as KYUNGSUN in Black Summer 2
JUSTIN CHU CARY as SPEARS and CHRISTINE LEE as KYUNGSUN in Black Summer 2

Recensione di Black Summer 2

La crudezza e la spietatezza all’interno di questa seconda stagione aumentano a dismisura tanto che i protagonisti sembrano divenire freddi e inemotivi perdendo ogni lato di reale umanità. Questo cambiamento radicale dei personaggi, in primis di una Rose ormai divenuta un soldato spietato pronto a tutto per salvare la propria bambina, si adatta perfettamente all’ambiente mostrato in questa stagione dove se nelle prime otto puntante eravamo catapultati nel caos cittadino estivo ecco che ora siamo immessi nelle montagne innevate e glaciali dove i palazzi e le villette lasciano spazio a delle baite, luoghi in cui scoppia facilmente la guerra tra famiglie e gruppi dove nessuno riesce più a fidarsi dell’altro e dove chi si fida perde la vita. Proprio il concetto di doversi salvare a ogni costo sfruttando gli altri fino al proprio comodo egoista diviene il tema centrale su cui ruotano tutti i personaggi dello show da quelli passati a quelli appena introdotti, caratteri con cui non conviene affezionarsi troppo durante la visione poiché questo Black Summer 2 appare molto più spietato che la passata stagione, partendo proprio dalla prima scena dove un carattere abbastanza importante della stagione del 2019 perde immediatamente la vita.

Si può rimanere buoni all’interno di un mondo come questo? Black Summer 2 sembra affermare un chiaro e definitivo no anche se alcuni personaggi tra cui Sun e Anna sembrano cercare di mantenere un briciolo di umanità contrariamente ad un mondo in cui l’essere umano si è quasi del tutto trasformato in un arrida bestia che pensa solo al proprio nido. Indubbiamente però questi due caratteri dimostrano anche di come sia complesso e difficile mantenersi empatici e puri in questa situazione apocalittica tanto che anche Sun, soprattutto nell’ultima puntata si vede costretta a pensare più all'”Io” che al “bene comune” scegliendo una strada a lei più comoda e fregandosene degli altri suoi compagni, dimostrando nettamente di come la vera bontà non appartengano più all’essere umano quando le leggi sociali sono ormai cadute.

JAIME KING as ROSE and ZOE MARLETT as ANNA in Black Summer 2
JAIME KING as ROSE and ZOE MARLETT as ANNA in Black Summer 2

Tematicamente parlando Black Summer 2, pur con le grandi variazioni narrative e di struttura dello show, si avvicina a quel The Walking Dead, tanto che come avviene per il prodotto a tinte zombie Netflix anche quello dell’AMC aveva creato una stagione in cui si forgiava un gruppo e una seconda stagione dove questi incontravano dei nemici più forti in grado di metterli in difficoltà, fino a divenire un pericolo per la propria salvezza e i propri piani. La divergenza netta però tra queste due serie è una: se in The Walking Dead la combriccola di Rick viene mostrata spesso e volentieri come i buoni della situazione qui il gruppo di Rose viene narrato in ogni sua sfumatura tridimensionale macchiandosi di tonalità grigia quasi scura, tra Rose e Ray alla fine non c’è una grande differenza, anzi tutti e due pensano solo a se stessi.

Riguardo alla struttura narrativa usata fino alla sceneggiatura troviamo sempre una predisposizione orientata maggiormente all’azione con lunghi piani sequenza speso girati magistralmente con la steadicam, ma inversamente alla prima troviamo anche parecchi stacchi di montaggio interni alle scene e una maggiore verve dialogica soprattutto negli episodi interni alla baita dove avviene uno scontro importante tra i vari personaggi messi in scena quasi in maniera teatrale. Questo uso dei dialoghi dona un maggior spessore ai personaggi anche se alcune scelte riguardo a questi non convincono del tutto come quelle che vanno a trattare e sviscerare la vera identità di “Spears”, con una puntata a lui dedicata, tra fantasmi e realtà, che appare più come un escamotage per portare a casa il personaggio che altro.

Note positive

  • Tematica trattata, anche se non del tutto originale
  • Fotografia
  • Scenografia

Note negative

  • Si potrebbe osare di più sfruttando interamente la tecnica del piano sequenza per ogni scena.
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