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Brooklyn Nine-Nine
Titolo originale: Brooklyn Nine-Nine
Anno: 2013
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: commedia, poliziesco, sitcom
Casa di Produzione: Fremulon, Dr. Goor Productions, 3 Arts Entertainment, Universal Television
Ideatori: Dan Goor, Michael Schur
Stagione: 1
Puntate: 22
Durata delle puntate: 21min
Regia: Phil Lord, Christopher Miller
Fotografia: Giovani Lampassi
Montaggio: Cortney Carrillo, Sandra Montiel
Musica: Dan Marocco
Attori: Andy Samberg, Stephanie Beatriz, Terry Crews, Melissa Fumero, Joe Lo Truglio, Chelsea Peretti, Andre Braugher, Dirk Blocker, Joel McKinnon Miller
Mentre serie come How I Met Your Mother stavano per volgere al termine e serie come The Big Bang Theory stavano imponendo il suo predominio, nel 2013 Dan Goor e Michael Schur decidono di creare una serie commedy poliziesca incentrata su un gruppo di detective del 99° distretto di New York. Nel cast di questa irriverente serie tv poliziesca troviamo attori come Andy Samberg (Palm Springs – Vivi come se non ci fosse un domani), Stephanie Beatriz (Encanto), Terry Crews, Chelsea Peretti (Sing 2 – Sempre più forte) e Andre Braugher (Poseidon).

È così che lavoriamo al novantanove signore, fermiamo i cattivi e lo facciamo con stile.
Jake Peralta – Brooklyn Nine-Nine (2013)
Trama Brooklyn Nine-Nine (2013)
La serie segue le avventure di un gruppo di detective del 99° distretto della polizia di New York (NYPD), concentrandosi maggiormente sul Detective Jake Peralta, un poliziotto sveglio e in gamba ma troppo svogliato con una incline indole a non seguire le regole. Ma le cose stanno per cambiare con l’arrivo del nuovo Capitano Raymond Holt, uomo estremamente fedele al regolamento che rivoluzionerà l’intero distretto.

Educata, sobria e ben vestita. Abbiamo il titolo del film porno di Santiago amici miei.
Jake Peralta – Brooklyn Nine-Nine (2013)
Recensione Brooklyn Nine-Nine (2013)
Di questi giorni è difficile distinguersi dalla massa di sitcom comiche-romantiche o addirittura, in questo caso, serie poliziesche. D’altronde se negli anni sono uscite serie come Friends, How I Met Your Mother, The Big Bang Theory o i vari Law & Order la sfida diventa ancora più ardua. Ma nella mente di Dan Goor e Michael Schur le idee erano già chiare. Una serie che raccontasse le varie disavventure poliziesche di un gruppo di detective del 99° distretto di New York, un mix ben assortito di comicità e azione senza togliere il grande lavoro d’investigazione e deduzione che ha sempre caratterizzato le serie di genere.
Ed è in un classico distretto di New York dei nostri tempi che le avventure di Jake Peralta e colleghi si svilupperanno. Tra battute taglienti, citazioni alla cultura pop e scene d’azione impressionanti, i nostri detective cercano irrimediabilmente di placare il caos e il crimine nella città che non dorme mai.

Un cast eccezionale
Le serie che si riescono a distinguere hanno sempre due grandi caratteristiche essenziali, delle storie interessanti e un cast azzeccato. Brooklyn Nine-Nine li ha decisamente entrambi. Accompagnata da un cast più unico che raro, i protagonisti di questa serie comico-poliziesca sono incredibilmente realistici e allo stesso tempo surreali. Persone con cui ti ci puoi immedesimare per le difficoltà e le debolezze, ma anche per le stramberie e il loro grande senso dell’humor. Quelli che spiccano di più però sono sicuramente il detective migliore del novantanovesimo (Jake) e il suo capitano (Capitano Holt), che con i loro continui battibecchi creano un duo formidabile d’intrattenimento.
Ma anche gli altri componenti del cast sono sicuramente degni di nota, visto che donano una gran diversità e coralità all’interno dello show. Se Jake è l’adulto che non ha ancora imparato a crescere, Amy Santiago è la sua controparte in tutto per tutto essendo una persona molto intelligente e devota detective al suo capitano e al regolamento. Terry invece è il sergente del distretto che deve guidare questa strana “famiglia” di detective; padre di due gemelle il Sergente Jeffords farà del suo meglio per essere una fiera mamma chioccia anche sul posto di lavoro. Il gruppo di detective si chiude con Boyle e Rosa che rispettivamente sono l’inguaribile ottimista impacciato nella vita e la cinica e realista dark, ma non possono non essere nominati anche la grande Gina Linetti, che porterà varietà e pazzia all’interno del distretto, e i due iconici detective scalda poltrone Hitchcock e Scully. Tutti gli attori, sin dalle prime scene, sembrano essere nati per interpretare i propri personaggi facendoli già propri donando un grande realismo alla storia.

Solo storie di polizia?
Un buon cast però non è niente senza delle buone storie, ed è qui che entra in scena una delle migliori qualità della serie. Un piacevolissimo mix tra comicità e problemi interpersonali uniti ovviamente a casi da risolvere. Che sia un interrogatorio con i minuti contati (48 ore), inseguire un truffatore d’identità e ladro di macchine (Il bandito delle Pontiac), o il semplice ambientamento all’arrivo del nuovo capitano (Il nuovo comandante) le storie di polizia ci vengono raccontate con una leggerezza mai banale e con delle battute pungenti al punto giusto.
Ma non ci sono solo storie poliziesche. Il novantanovesimo distretto è un luogo di lavoro dove si svolgono relazioni interpersonali e non (all’incirca come in un’altra famosissima serie tv ambientata in un luogo di lavoro “The Office”), quindi è ovvio che molti episodi si basino anche su questo incredibile fattore. Che sia una cena tra colleghi nel giorno del ringraziamento (Il Ringraziamento), oppure la festa di compleanno a casa di un collega (Il Party), o magari convincere uno dei tuoi migliori amici a prendere una decisione importante per il suo futuro (Alla Boyle). Tutti questi episodi, e molti altri, riescono a bilanciare in maniera ottimale l’equilibrio dello show tra “lavoro” e relazioni, dando alla serie una immagine più o meno realistica di questo duro lavoro.
Ma non si può non citare un avvenimento che in questa stagione darà al via a un vero e proprio evento che diventerà leggenda per tutti gli amanti dello show: La caccia di Halloween. Con il sesto episodio (Halloween) la serie ci propone una vera e propria novità, una sfida tra poliziotti a rubare un determinato oggetto senza farsi scoprire e chi vincerà riceverà un riconoscimento. Come in HIMYM c’è stata la scommessa della Super Sberla, in B99 La Caccia di Halloween sarà un evento annuale che la serie porterà avanti fino alla sua conclusione.

In conclusione
In conclusione, la prima stagione di Brooklyn Nine-Nine (2013) è un ottimo inizio per una serie commedy poliziesca. Un buon cast che riesce a dare un’ottima interpretazione dei propri personaggi e delle storie abbastanza interessanti da non far scemare la curiosità nello spettatore. Buone anche le scenografie (a parte il primo episodio) e i tempi comici.
Note positive
- Interpretazione dei personaggi
- Storie interessanti
- Comicità
- Scene d’azione notevoli per una serie commedy-poliziesca
Note negative
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