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Cane che abbaia non morde
Titolo originale: Flandersui gae
Anno: 2000
Nazione: Korea del sud
Genere: thriller, commedia nera
Casa di produzione: Cinema Service, Cj Entertainment e Sidus Pictures
Distribuzione italiana: P.F.A. Films, Emme Cinematografica
Durata: 108min
Regia: Bong Joon Ho
Sceneggiatura: Bong Joon Ho, Sohn Tae-Woon, Song Ji-Ho
Fotografia: Yong -kyou Cho
Montaggio: Lee Eun Soo
Musiche: Sung-woo Jo
Attori: Lee Sung-Jae, Bae Doona, Ho-jung Kim, Byun Hee-Bong
Dopo ventitré anni dall’uscita in Corea del Sud, arriva, il 27 aprile 2023, in Italia Cane che abbia non morde, distribuito da P.F.A. Films ed Emme Cinematografica in versione originale sottotitolato in italiano. Questo film è la grandiosa opera prima del pluripremiato Bong Joon Ho, regista asiatico che, per la prima volta nella storia del cinema, è riuscito ad aggiudicarsi sei statuette nella notte degli oscar 2020 (tra cui miglior film, miglior regia e miglior sceneggiatura) con Parasite, il suo ultimo lungometraggio. Cane che abbia non morde è l’apri-fila di una serie di film incredibili, con una forte marca stilistica e una travolgente ironia. Il film, datato 2000, interpretato da Lee Sun Jae e Bae Doo Na, già vincitore del Fipresci Prize all’Hong Kong International Film Festival 2001 è una critica alla società classista coreana, ossessionata dal profitto e dalla scalata sociale, tema ripreso poi proprio in Parasite. Prodotto da Cinema Service, Cj Enterainment e Sidus Pictures, il film è sceneggiato dal regista con Sohn Tae-Woon e Song Ji-Ho e vede alla direzione della fotografia Cho Yong Gyu, alle scenografie Lee Jin-Young, alle musiche Cho Sung Woo e al montaggio Lee Eun Soo.
Trama di Cane che abbia non morde
Il film ci catapulta in una strana settimana di un complesso residenziale coreano. Uno degli inquilini è Yoon-ju, assistente universitario che da tempo aspira alla posizione di professore associato. Un giorno, l’abbaiare di un cane proveniente da uno degli appartamenti vicini lo disturba tantissimo, così decide di prendere il povero cucciolo e chiuderlo in un armadio in cantina. Hyun-nam, la segretaria dell’amministratore del complesso, è una ragazza annoiata, che sogna la popolarità e una vita piena di avventure. Un giorno, una ragazzina del palazzo le chiede di poter affiggere i volantini per ritrovare il suo cagnolino scomparso, così lei non perde occasione per scovare il colpevole, ma con il passare dei giorni cominciano a sparire altri cani.

Recensione di Cane che abbia non morde
Il primo lungometraggio di Bong Joon Ho è un racconto essenziale, ma significativo, che in poche e semplici sequenze descrive la società coreana, basata su apparenza e corruzione. Molte delle tematiche care al regista del celebre Parasite (2019) si trovano nel suo predecessore: la caustica ironia nei confronti della società tossica Coreana, la messa in scena di situazioni tragicomiche per far riflettere lo spettatore, senza prendersi troppo seriamente e l’eterna ricerca dei personaggi protagonisti. La pressione sociale imposta dal Capitalismo dilagante porta i personaggi a ricorrere a qualsiasi mezzo, non importa quanto immorale o sbagliato, pur di salire di anche solo qualche gradino la scala sociale. Il regista usa questo tipo di comportamento per mostrare la vera natura che nascondono i personaggi, una natura che è totalmente diversa dalla facciata da persone buone e distinte che vogliono mostrare al mondo, criticando così anche questa società delle apparenze. Entrambi i protagonisti del Film, Yoon-ju ed Hyun-nam, hanno questo senso di insoddisfazione della propria vita, entrambi vogliono risalire la scala sociale e aumentare il loro status, ma affrontano il tutto in maniera diversa. Hyun-nam, ingenua e di buon cuore, pensa di poterlo fare facendo l’eroina e aiutando a risolvere il mistero dei cani scomparsi e uccisi, mentre Yoon-ju è disposto pure a diventare corrotto per ottenere il tanto agognato obiettivo.
In Cane che abbia non morde, Yoon-ju è ossessionato dal diventare un professore universitario ed è disposto a tutto per raggiungere il proprio obiettivo, persino nei confronti dei cani, creature innocenti che danno gioia a bambine e anziane. Il grande talento di Bong Joon ho sta nel riuscire a farci empatizzare con tutti i personaggi, anche quando questi prendono scelte discutibili. Nessuno nel film viene condannato o giudicato e qualsiasi momento viene vissuto con ironia e leggerezza (che non significa mancanza di profondità). Così lui stesso afferma:
Invece di essere diretto sulle tematiche e sulle idee che voglio trasmettere tramite i miei film, preferisco inserire anche le tematiche più forti in un contesto comico. Penso sia più efficace per trasmettere il messaggio. Fa ridere, ma si percepisce sempre una lama affilata nascosta da qualche parte e che potrebbe colpire da un momento all’altro.
Bong Joon Ho
Per questo film il regista si è liberamente ispirato a un romanzo per bambini Il cane delle fiandre del 1872 della scrittrice inglese Marie Louise Ramée, molto popolare in Korea del sud e, nei titoli di testa viene subito specificato che nessun animale è stato maltrattato. Nonostante ciò, lo spettatore rimane in ansia nell’attesa di scoprire cosa sia successo ai cagnolini e gioisce della vittoria di Hyun-nam, eroina della storia.

In conclusione
In conclusione Cane che abbia non morde è un film esordio grandioso, che con pochi elementi e tanta ironia riesce a veicolare tutti i temi cari a Bong Joon ho, uno dei migliori registi del cinema contemporaneo.
Note positive
- Regia
- Sceneggiatura
- Soggetto
Note negative
- Nessuna