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La grande bellezza
Titolo originale: La grande bellezza
Anno: 2013
Paese di Produzione: Italia, Francia
Genere: commedia, drammatico
Casa di produzione: Indigo Film, Medusa Film, Babe Films, Pathé
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 142min
Regia: Paolo Sorrentino
Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello
Montaggio: Cristiano Travaglioli
Fotografia: Luca Bigazzi
Musica: Lele Marchitelli
Attori: Toni Servillo, Carlo Verdone, Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Giovanna Vignola, Pamela Villoresi, Galatea Ranzi, Franco Graziosi, Sonia Gessner, Giorgio Pasotti, Giusi Merli, Dario Cantarelli, Roberto Herlitzka, Serena Grandi, Massimo Popolizio, Anna Della Rosa, Luca Marinelli, Ivan Franek, Vernon Dobtcheff
La grande bellezza (2013) è un film co-scritto e diretto da Paolo Sorrentino, vincitore del premio Oscar per il miglior film in lingua straniera. Presentato al festival di Cannes nel 2013, l’anno successivo il film di Sorrentino è stato teatro di un gran numero di riconoscimenti sia nazionali (David di Donatello e Nastri d’Argento) che internazionali (Golden Globes, BAFTA e European Film Awards) che regaleranno ulteriore notorietà al regista a livello internazionale.
A questa domanda, da ragazzi, i miei amici davano sempre la stessa risposta: “La fessa”. Io, invece, rispondevo: “L’odore delle case dei vecchi”. La domanda era: “Che cosa ti piace di più veramente nella vita?” Ero destinato alla sensibilità. Ero destinato a diventare uno scrittore. Ero destinato a diventare Jep Gambardella.
Jep Gambardella – La grande bellezza (2013)
Trama La grande bellezza (2013)
Jep Gambardella, un giornalista di 65 anni, è un uomo professionalmente affermato, di un fascino senza tempo, che con il suo lavoro racconta i vari aspetti di una città bella e complessa come Roma, muovendosi tra cultura, mondanità e riflettendo anche sulla decadenza della Città Eterna.

Quando sono arrivato a Roma, a 26 anni, sono precipitato abbastanza presto, quasi senza rendermene conto, in quello che potrebbe essere definito “il vortice della mondanità”. Ma io non volevo essere semplicemente un mondano. Volevo diventare il re dei mondani, e ci sono riuscito. Io non volevo solo partecipare alle feste. Volevo avere il potere di farle fallire.
Jep Gambardella – La grande bellezza (2013)
Recensione de La grande bellezza (2013)
Parlare della bellezza di Roma è una cosa che sanno fare tutti, basta ammirare in tutta la sua unicità la città eterna. Celebrarne la bellezza invece ed esplorare anche il lato più mondano, della cultura alta, di un certo tipo di ceto sociale e anche il degrado della città tra ignari turisti provenienti da tutto il mondo e orgogliosi cittadini è tutto un altro discorso e Paolo Sorrentino (in tutto questo) è riuscito a sviscerare, indagare e allo stesso tempo far brillare la città di Roma.
Jep Gambardella ha scritto un frivolo romanzo in giovane età e da quella frivola esperienza si dirige a Roma diventando un giornalista della alta società e scrivendo qualche articolo per delle riviste patinate, ma non è questo che ha reso Jep un uomo dal fascino immortale e dalle maniere garbate e taglienti. Appena arrivato nella capitale, in giovane età, si è ritrovato coinvolto nella mondanità della città eterna diventandone, dopo anni di ostinata determinazione, l’indiscusso re. Le sue feste e sul terrazzo con vista sul Colosseo e i suoi infiniti trenini, rendono le sue feste indimenticabili e aprono le danze di quello che sarà il motore della storia di Jep Gambardella nella capitale ormai arrivato al suo sessantacinquesimo compleanno.

Cosa ci resta
Dopo anni di sfreno e divertimento, Jep è riuscito a diventare uno dei punti di riferimento intellettuali e uno dei protagonisti indiscussi delle notti romane. Ma all’alba del suo ormai sessantacinquesimo compleanno, dopo un’altra notte di sfrenatezza, Jep viene assalito da un ricordo lontano, da un amore perso chissà come in giovane età e con lui persa anche la pace, la sensibilità, la grande bellezza tanto cercata e mai trovata o raggiunta. Riflette sull’enorme vuoto della città governata da turisti piuttosto che dalle persone, sulla vita disastrata dei suoi amici, prendendone in giro anche i difetti e le ambizioni. Conoscerà per caso una spogliarellista di mezza età, Ramona, un po’ volgare e ignorante ma anche bella e triste che regalerà a Jep un momento di pace e di tranquillità, una illusione del raggiungimento perduto della bellezza che gli verrà portata via proprio nel momento di maggior splendore.
Il percorso di Jep, come quello del regista, è caotico e illuminante, umoristico e drammatico che piano piano prende vita nel caos della ricerca de La grande bellezza. Una ricerca sfrontata che incontra il vuoto della città che ne fa da palcoscenico e il collante di questo viaggio, e il più che sottile percorso emotivo, è il protagonista interpretato da un sempre immenso Toni Servillo e dalla sempre ingombrante personalità di Paolo Sorrentino che in questo film straborda diventando l’onnipresente occhio critico.


È tutta apparenza
Sorrentino riesce a farci immergere nella sua opera gradualmente grazie alle atmosfere di una Roma bella solo in apparenza e che piano piano rivela il suo malessere e la sua “bellezza”. Apparenza che, come detto prima, non appartiene solo alla città ma anche alle persone che la abitano. Il regista riesce a mettere in scena un mondo pieno di falsità, morto e amorale con una tecnica di regia e montaggio impeccabili che aiutano lo spettatore ad immergersi completamente nella narrazione, guidandolo sia nei momenti surreali e di “vuoto” (dove mostra la vacuità della città eterna), che nei momenti di festa più sfrenati.

So’ belli i trenini che facciamo alle nostre feste, so’ i più belli di tutta Roma.
So’ belli. So’ belli perché non vanno da nessuna parte.
Jep Gambardella – La grande bellezza (2013)
In conclusione
La grande bellezza (2013) è un film con una tecnica invidiabile e con un Toni Servillo gustosamente sopraffino nel ruolo di Jep; un film quasi surreale che parla di tutto e di niente e che mostra la bellezza della città di Roma, sia nel bene che nel male. Giardini e terrazze, monumenti storici e immondizia, vite disfatte e abiti firmati, la grandezza e lo squallore della capitale sono maestosi e ipnotici allo stesso tempo in un modo sicuramente inedito a molti spettatori.
Aspetti Positivi:
- Regia
- Montaggio
- Musiche
- Toni Servillo regala una interpretazione memorabile
- Sorrentino ci mostra sia la bellezza che lo squallore decadente della città di Roma e della “fauna” che la abita
Aspetti Negativi:
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