C’è ancora domani (2023): l’ottimo esordio alla regia di Paola Cortellesi

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Locandina di C'è ancora domani

C’è ancora domani

Titolo originale: C’è ancora domani

Anno: 2023

Nazione: Italia

Genere: drammatico

Casa di produzioneWildside

Distribuzione italiana: Vision distribution

Durata: 118 minuti

Regia: Paola Cortellesi

Sceneggiatura: Furio Andreotti, Giulia Calenda, Paola Cortellesi

Fotografia: Davide Leone

Montaggio: Valentina Mariani

Musiche: Lele Marchitelli

Attori: Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea, Emanuela Fanelli, Romana Maggiora Vergano

Trailer di C’è ancora domani

Informazione sul film e dove vederlo in streaming

“‘C’è Ancora Domani’ rappresenta il debutto alla regia di Paola Cortellesi, una delle attrici comiche più conosciuta nel panorama italiano, che svolge all’interno del film anche il ruolo di attrice, recitando accanto a Valerio Mastandrea. La pellicola viene presentata come film d’apertura ella 18esima edizione della Festa del Cinema di Roma, un evento imperdibile che si svolgerà dal 18 al 29 ottobre 2023. La pellicola, dal 26 ottobre 2023 al cinema, è stato uno dei dodici film in lizza per rappresentare l’Italia nella prestigiosa categoria ‘International Feature Film Award’ alla 96esima edizione degli Academy Awards.”

Trama di C’è ancora domani

Nella Roma del secondo dopoguerra, Delia (Paola Cortellesi) è una classica donna di casa, che si occupa della famiglia, composta dal marito Ivano (Valerio Mastandrea), la figlia più grande Marcella (Romana Maggiora Vergano), i due figli più piccoli, e il suocero Ottorino (Giorgio Colangeli). La vita di Delia è quella di una donna del suo tempo, oltre a occuparsi della casa e sottostare a un marito violento, fa vari lavoretti per arrotondare le entrate della famiglia, come piccoli rammendi o riparazioni di ombrelli. La figlia maggiore di Delia, Marcella, si frequenta con Giulio, un ragazzo apparentemente perfetto e di buona famiglia. I due sembrano essere destinati a sposarsi, per la gioia dei genitori di Marcella, in particolare di Delia, ma Giulio poi si rivelerà essere diverso da quello che Delia si aspetta, e sarà pronta a fare di tutto per non far cadere la figlia nella stessa trappola in cui lei si è ritrovata.

Paola Cortellesi sul set di C'è ancora domani - foto di Luisa Carcavale
Paola Cortellesi sul set di C’è ancora domani – foto di Luisa Carcavale

Recensione di C’è ancora domani

Per il suo primo film, la regista Paola Cortellesi sceglie di raccontare una storia semplice, come lo sono il suo personaggio e i coprotagonisti, ma non banale, ed estremamente significativa per raccontare un momento storico di grande importanza per tutte le donne. Questo racconto è reso speciale, oltre che dall’immensa bravura degli attori nelle interpretazioni dei loro personaggi, da tutta una serie di scelte stilistiche della regista, che fanno dell’opera un vero e proprio film d’autore. La Cortellesi sceglie infatti di utilizzare il bianco e nero per tutta la pellicola, ispirandosi al neorealismo italiano, e la fotografia di Davide Leone gioca con le luci e le ombre, riuscendo a dare al film un sapore di altri tempi, e non solo per il fatto di essere ambientato nel 1946. Nella scena di apertura di “C’è ancora domani” vediamo Delia intenta a darsi da fare la mattina per preparare tutta la famiglia, e questa sua routine ricorda quasi il personaggio interpretato da Sophia Loren nel capolavoro di Ettore Scola “Una giornata particolare”. La regia di tutto il film, ma in particolare di questa scena, girata in un formato più stretto rispetto al resto della pellicola, riesce a rendere artistico un ambiente semplice come quello del sottoscala dove vive la famiglia di Delia, grazie a tutta una serie di inquadrature e dettagli, come ad esempio la ripresa dall’alto della cameretta dei figli, accoccolati stretti nei letti troppo piccoli per tutti loro. Delia si muove accompagnata da una colonna sonora che spazia da canzoni d’epoca come “Aprite le finestre”, a musiche rock, a pezzi di cantautorato italiano, e il tutto è estremamente coeso e riuscito, nell’esprimere i suoi sentimenti in quel momento.

Emanuela Fanelli e Paola Cortellesi sul set di C'è ancora domani
Emanuela Fanelli e Paola Cortellesi sul set di C’è ancora domani

Ciò che rende il film estremamente riuscito e scorrevole è la scelta del tono con cui la storia viene raccontata. “C’è ancora domani” è un film dove si riflette, si ride molto e dove vengono affrontate varie tematiche sociali, attuali nel 1946 così come ora, con una sorta di leggerezza, che però non sfocia mai in banalità. Per fare un esempio, in una scena in cui Ivano picchia Delia in modo brutale, la scelta della regista è stata quella di rappresentarla come una sorta di danza, a tratti divertente, con sottofondo una canzone di Mina. Ciò fa sorridere, ma non toglie nulla alla potenza del messaggio che viene trasmesso. L’opera della Cortellesi è poi profondamente femminista, nonostante Delia sembri essere, per la maggior parte del film, una donna che si è piegata ai dettami della società patriarcale, ancora predominante nell’Italia di quell’epoca (e anche di oggi). E’ succube in tutto del marito Ivano e non solo, e nonostante possano esserci delle vie d’uscita per lei, come, ad esempio, il suo vecchio amore interpretato da Vinicio Marchioni, lei sembra non avere il coraggio di coglierle, non avere il coraggio di ribellarsi. La stessa figlia Marcella le rimprovera questa sua sorta di immobilità, di essere inerme di fronte a tutto ciò che le accade, senza comprendere a fondo, se non sul finale del film, la grande forza che invece c’è in Delia, che attraverso piccoli e grandi gesti dimostra di non essere la “pezza da piedi” del marito, così come viene chiamata dalla stessa Marcella.

Va inoltre menzionata la grandissima interpretazione di Valerio Mastandrea nei panni di Ivano, un uomo un pò nervoso…perchè ha fatto due guerre, odioso e profondamente ignorante. La Cortellesi riesce tuttavia a depotenziare la cattiveria del personaggio, rendendolo ridicolo e trasformandolo in certi momenti quasi in una macchietta. Nonostante la profonda tristezza che suscita il personaggio di Delia, il film ci dona speranza, per lei e per tutte le donne, così come il suo titolo: “C’è ancora domani”. C’è ancora tempo per cambiare le cose, e nonostante varie difficoltà, Delia, nel finale del film estremamente toccante, riesce a ritagliarsi un pezzetto di libertà, facendo qualcosa esclusivamente per sé stessa.

In conclusione

In conclusione “C’è ancora domani” è un film assolutamente riuscito, che riesce a trasmettere in modo efficace il messaggio voluto dalla regista. Una ventata di aria fresca nel panorama cinematografico italiano.

Note positive

  • Regia
  • Tono del film
  • Fotografia
  • Colonna sonora

Note negative

  • /
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