Ostaggi (2021) Un giorno di ordinaria disperazione

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locandina ostaggi

Ostaggi

Titolo originale: Ostaggi

Anno: 2021

Paese: Italia

Genere: black comedy

Produzione: Fenix Entertainment, Wake Up Produzioni

Distribuzione: Sky Primafila Premiere

Durata: 89 minuti

Regia: Eleonora Ivone

Sceneggiatura: Eleonora Ivone, Angelo Longoni

Fotografia: Patrizio Patrizi

Montaggio: Mauro Bonanni

Musiche: Niccolò Agliardi

Attori: Gianmarco Tognazzi, Vanessa Incontrada, Elena Cotta, Francesco Pannofino, Jonis Bascir, Eleonora Ivone, Alessandro Haber

Trailer del film Ostaggi

Trama di Ostaggi

Marco è un piccolCollege Football Jerseys ohio state jersey College Football Jerseys micah parsons jersey College Football Jerseys Iowa State Football Uniforms johnny manziel jersey custom football jerseys Ohio State Team Jersey Ohio State Team Jersey Florida state seminars jerseys asu football jersey Iowa State Football Uniforms micah parsons jersey asu football jerseyo imprenditore con due giovani figlie e una crisi economica da gestire. Dopo l’ennesima cartella esattoriale, tenta una rapina e si chiude in una panetteria prendendo in ostaggio le persone capitate lì per caso: si creerà una situazione tragicomica in cui ogni personaggio rivela il suo bagaglio di problemi, tra allusioni e grida.

Scena del film Ostaggi
Scena del film Ostaggi

Recensione di Ostaggi

Ostaggi (qui una breve intervista al cast), in arrivo il 15 maggio su Sky Primafila Premiere, è un film diretto e recitato da Eleonora Ivone che, insieme al marito Angelo Longoni nonché l’autore della pièce teatrale da cui è tratto, ne ha scritto anche la sceneggiatura; il film è l’esordio al lungometraggio di Ivone, prodotto da Fenix Entertainment Spa assieme alla Wake Up Produzioni, società fondata proprio dalla coppia.

L’opera è una black comedy sul tema attuale della crisi economica, sulla black toe nail fungus realtà sociale, quindi, in cui viviamo e sui modi in cui personaggi diversi possono fronteggiare una situazione simile. Il clima di apatia e di disincanto si riflette nello spazio in cui è ambientata parte del film, la piazza antistante alla panetteria, un non luogo grigio e poco frequentato, in cui si posizionerà la polizia e la psicologa criminale (interpretata da Ivone) per negoziare con il rapinatore; il resto del film, si svolge nella panetteria, spazio unico, come il palcoscenico teatrale, di un confronto tra le diverse personalità.

Quello di Marco è a tutti gli effetti un giorno di ordinaria follia, nel quale decide di dare una svolta alla sua vita con un gesto disperato, senza un piano chiaro e una visione lucida, aspetti che emergono in modo grottesco quando si trova nella panetteria. Gli avventori sono personaggi molto stereotipati: c’è Ambra, l’ex infermiera e ora prostituta, che con sicurezza e arroganza si approccia al rapinatore, come se non avesse davanti un uomo con la pistola; Remo il panettiere, vera figura antagonista della vicenda, egoista e manifestamente razzista; la signora Regina, pensionata cardiopatica, che ha il coraggio di chi ha molta più esperienza degli altri che la circondano; infine Nabil, il venditore somalo, buono d’animo, ma con molto rancore dentro di sé. Questo quadro è completato da Marco, costretto a guardarsi intorno e a capire che non è l’unico disperato e frustrato.

Il problema di questo sistema di personaggi è che non conosce molte sfumature ma mostra figure troppo polarizzate tra il bene e il male, come nel caso di Remo che si dimostra sempre più subdolo e meschino, pronto a sacrificare chiunque per salvare la sua pelle; i protagonisti risultano quindi piatti, già visti, come la stessa storia di Marco, criminale improvvisato e non troppo convincente.

Tuttavia la panetteria è un’interessante vetrina in cui osservare le vite di persone che potremmo incontrare o già aver incrociato nella nostra vita, superando l’apparenza della professione (nel caso di Ambra) e fermandoci accanto a figure che spesso non degniamo di uno sguardo (Nabil); il film allora invita a superare ogni tipo di pregiudizio, tramite le fragilità che ogni personaggio rivela gradualmente e attraverso gli atti, come osservano gli stessi sceneggiatori, di generosità, altruismo, disprezzo e disperazione con cui si relazionano tra di loro.

Scena del film Ostaggi
Scena del film Ostaggi

Dall’altro lato della piazza ci sono poi il commissario e la psicologa criminale, non particolarmente propensi a collaborare, l’uno più istintivo e pronto a intervenire con la forza, l’altra più metodica e più interessata a conoscere le motivazioni di Marco: il film infatti si muove su un giusto equilibrio tra la condanna per le sue azioni e la comprensione per un gesto di disperazione condivisibile. L’ultimo aspetto è infatti evidenziato dalla stampa che parla dell’ennesimo imprenditore in crisi, quasi eleggendolo a icona o a personaggio famoso: è un’altra componente molto attuale del film, per il modo, cioè, in cui i media possono influenzare l’opinione pubblica e, soprattutto, per la critica a una società che non aiuta queste figure, portandole, per quanto la violenza non sia mai accettabile, a compiere gesti disperati.

Non mancano, come si è accennato, momenti più comici, come il battibecco tra Remo e Nabil, ai limiti del bizzarro, ma sempre dietro a un velo di malinconia e di disillusione che avvolge tutto il film, con la consapevolezza, però, amara ma anche consolante, che tutti hanno i loro problemi e che parlandone, insieme, si può andare avanti.

In conclusione Ostaggi non presenta grandi elementi di novità, dal movente di Marco alla risoluzione della vicenda, ma resta comunque un racconto necessario di una situazione attuale su cui è giusto porre l’accento.

Note positive

  • Tema attuale

Note negative

  • Sceneggiatura un po’ prevedibile
  • Personaggi stereotipati

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