Due amici (2015): l’opera prima di un grande cineasta

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Due amici

Titolo originale: Les Deux Amis

Anno: 2015

Paese: Francia

Genere: Drammatico

Produzione: Les Films de Tournelle, Arte France Cinéma, Cafinova 11

Distribuzione: Movies Inspired

Durata: 102 minuti

Regia: Louis Garrel

Sceneggiatura: Louis Garrel, Christophe Honoré

Fotografia: Claire Mathon

Montaggio: Joëlle Hache

Musiche: Philippe Sarde

Attori: Louis Garrel, Golshifteh Farahani, Vincent Macaigne

Trailer di Due Amici

Il film, inspirato all’opera I Capricci di Marianna di Alfred de Musset, è stato presentato alla Settimana internazionale della critica durante la 68ª edizione del Festival di Cannes. In Italia Due Amici è uscito soltanto nel 2019, un anno dopo il grande successo de L’Uomo Fedele, seconda opera di Garrel.

Trama di Due Amici

Clément (Vincent Macaigne), un ragazzo sentimentalmente instabile che lavora come comparsa nel mondo del cinema, si innamora della misteriosa Mona (Golshifteh Farahani), barista nel bar della stazione di Parigi Nord. Pur di conquistare l’amata, Clément chiede aiuto all’amico Abel (Louis Garrel), un benzinaio con velleità da scrittore, il quale, a sua volta inizierà a provare dei sentimenti per la bella e, apparentemente, impossibile Mona.

Scena del film Due Amici

Recensione di Due Amici

È il 2015 e Louis Garrel, nipote di Maurice e figlio di Pilippe, dopo aver raggiunto il successo internazionale grazie a film come The Dreamers di Bertolucci, si appresta a presentare al 68° Festival di Cannes il film Due Amici, primo lungometraggio da regista. L’opera, però, non viene accolta con grande entusiasmo. Il quotidiano Le Monde considera il risultato imperfetto, mentre per The Hollywood Reporter il film non è del tutto convincente. In realtà Les Deux Amis, titolo originale, è il più grande lascito della tradizione cinematografica francese, soprattutto del periodo post Nouvelle Vague, caratterizzato dallo stesso Philippe Garrel, da Jean Eustache e Maurice Pialat; i quali insegnano al regista parigino classe ’83 come portare in scena il tema della sessualità e del ménage à trois, senza scadere nella volgarità e nell’esplicito senza gusto, e come trattare l’elemento sentimentale senza cadere nell’ovvio. Questo perché il film viene realizzato con una regia calma e scolastica, che non è di certo una critica (nonostante alcuni errori di grammatica), caratterizzata da primi e primissimi piani; una prova positiva e soddisfacente dei tre attori protagonisti e da uno stile narrativo lento che dà tempo alla storia di svilupparsi e di respirare.

La scelta registica, lungo tutto il corso della pellicola, è caratterizzata da primi e primissimi piani; intenti a catturare i volti e le espressioni dei tre attori principali; i quali danno vita a una prova tutto sommato soddisfacente divisa tra tempi morti ed esagerazioni. La trama, ripresa da un’opera del 1833, gioca su uno stilema classico tanto caro al cinema francese, ovvero il ménage à trois; già rappresentato in film come La Maman et la Putain (1973), Preparate i Fazzoletti (1978) e Les Chansons d’Amour (2007), in cui appare per la prima volta il personaggio di Abel; in questo caso, però, Garrel dà vita a una messa in scena cruda, come cruda è anche la fotografia e la rappresentazione di una Parigi invernale e immobile; e cruda è anche l’esistenza dei tre protagonisti e i loro drammi apparentemente irrisolvibili.

In breve, Due Amici è un film profondamente drammatico perché è un film che non ha e non dà speranze. Nessuna speranza nella vita (il tentato suicidio di Clément), nessuna speranza nei rapporti, né di amicizia (Abel/Clément) né di amore (Clément/Mona). Nessuna speranza nell’individuo e nella sua natura (Abel e la sua omosessualità). Niente.

Scena del film Due Amici

Note positive

  • Regia di Louis Garrel
  • Sceneggiatura di Louis Garrel e Christophe Honoré
  • Interpretazione dei tre attori protagonisti

Note positive

  • Stile narrativo molto lento
  • Il doppiaggio toglie molto rispetto alla versione originale
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