Dune (2021): Anteprima mondiale alla 78ª edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia

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Dune - Locandina

Dune

Titolo originale: Dune: Part one

Anno: 2021

Paese: USA

Genere: Sci-fi

Produzione: Legendary Entertainment

Distribuzione: Warner Bros. Pictures

Durata: 155 min

Regia: Denis Villeneuve

Sceneggiatura: Eric Roth, Denis Villeneuve, Jon Spaihts

Fotografia: Greig Fraser

Montaggio: Joe Walker

Musiche: Hans Zimmer

Attori: Timothée Chalamet, Rebecca Ferguson, Oscar Isaac, Josh Brolin, Stellan Skarsgàrd, Dave Bautista, Stephen McKinley Henderson, Zendaya, Chang Chen, Charlotte Rampling, Jason Momoa, Javier Bardem, David Dastmalchian

Trailer italiano di Dune

Il film più atteso dell’anno, che nelle sale sarebbe dovuto uscire il 20 novembre del 2020, arriva in anteprima mondiale a Venezia dove, chi ha avuto la fortuna di acquistare i biglietti, andati immediatamente sold out creando non poche polemiche, ha finalmente potuto vedere la grande sfida intrapresa dal regista canadese mentre chi non era presente al Festival dovrà aspettare il 16 settembre per l’uscita ufficiale del film sul grande schermo ovvero, come afferma Denis Villeneuve, “nell’unico posto dove Dune è nato per essere visto”. Acclamato in sala con ben nove minuti di standing ovation, dove erano presenti gli attori e il regista, il film divide nettamente il pubblico tra chi lo definisce un grande capolavoro e chi ne è rimasto deluso. Dopo tre anni, tra riprese e continui slittamenti per via del Covid, Villeneuve presenta quello che lui definisce il suo lavoro migliore oltre che il più difficile da realizzare perché sono note a tutti le difficoltà che ci sono nel trasformare in immagini un’opera come quella di Herbert che è considerata non solo qualcosa di rivoluzionario ma un vero a proprio capolavoro della fantascienza tanto da influenzare registi come George Lucas per la realizzazione della saga di Star Wars. Il regista, consapevole della complessità della trama, decide di dividere il film in due parti per non cadere nello stesso errore commesso da David Lynch che racchiuse in due ore di film le circa 700 pagine che compongono il romanzo.

Benvenuti sul pianeta Arrakis, benvenuti in Dune!

Trama di Dune

E’ l’anno 10191 l’umanità si è distribuita in altri mondi che sono sparsi all’interno della galassia. Il potere viene diviso tra l’Imperatore Padishah, la Gilda Spaziale e il Landsraad, un’associazione di casate di tipo feudale. Su Caladan il Conte Leto, capo della famiglia Atreides, viene incaricato dall’imperatore Shaddam di sostituire la casa degli Harkonnen, rivali della casa Atreides, nella gestione del pianeta Arrakis, conosciuto anche con il nome di Dune, un luogo desertico popolato da enormi vermi della sabbia e dal popolo dei Fremen umani ribelli che vivono tra le dune del pianeta. Nonostante le ostili condizioni sul pianeta cresce il Melange, una spezia che ha la capacità di allungare la vita, estendere le proprie capacità mentali e in rari casi sviluppare il dono della preveggenza, per questo motivo il pianeta è vittima di tutti i potenti che si contengono il controllo. Leto accetta l’incarico e si trasferisce su Arrakis con la sua concubina Lady Jessica una Bene Gesserit, un’organizzazione che ha una forte influenza sociale, politica e religiosa, e il figlio Paul che eredita dalla madre poteri psicofisici, e alcuni dei suoi consiglieri. Il duca è consapevole che si tratta di una trappola messa a punto dall’imperatore in accordi con il barone Vladimir, capo della famiglia Harkonnen, con lo scopo di allontanare la famiglia Atreides da Caladan. Sopravvissuti ad un attacco a sorpresa da parte degli Harkonnen, Lady Jessica e Paul si ritrovano costretti a scappare e ad unirsi al popolo dei Fremen.

Dune immagine del film
Dune – Scena del film

Recensione di Dune

Dopo più di 30 anni dall’uscita del film di David Lynch (Mulholland Drive, The Elephant Man) è il turno del regista di Arrival e Blade Runner 2049 Denis Villeneuve di dirigere l’adattamento della saga di fantascienza di Frank Herbert il suo film, come quello di Lynch, si concentra sul primo capitolo della saga, il più importante dei sei volumi, che narra dell’ascesa al potere dell’erede di casa Atreides. Più volte il regista ha dichiarato di essere un grande fan del romanzo letto in età adolescenziale rimanendo affascinato in particolare dal personaggio di Paul dalla sua figura malinconica e dal cammino alla scoperta della propria identità diviso tra gli obblighi del suo ruolo di erede del Duca Leto, che lo vedono sottoporsi a continui addestramenti per imparare l’uso delle armi, e il suo ruolo di Muad’dib il nome che il popolo dei Fremen attribuisce al Messia che guiderà il pianeta Arrakis verso la libertà. Per il ruolo da protagonista si affida a Timothèe Chalamet, che deve la sua notorietà principalmente grazie al ruolo di protagonista nel film di Luca Guadagnino Chiamami col tuo nome, l’attore sorprende tutti riuscendo a immedesimarsi perfettamente nel ruolo dell’amletico protagonista della saga sci-fi attraverso l’espressività aiuta lo spettatore a comprendere i dubbi che turbano Paul, va riconosciuto a Chalamet la grande bravura nel rendere il personaggio proprio senza farsi influenzare dall’interpretazione di Kyle MacLauchlan il Paul Atreides e il futuro Dale Cooper della serie tv I segreti di Twin Peaks di David Lynch, un escamotage facile a cui affidarsi per un attore che ancora alle prime armi rispetto al resto del cast chiamato in causa per la realizzazione del  film.

Dune - Immagine del film
Dune – SCena del film

Accanto a Chalamet troviamo Rebecca Ferguson (La ragazza del treno Doctor Sleep) nel ruolo della madre del futuro messia del popolo dei Fremen, la Ferguson mette in scena la lotta interiore che rende il suo personaggio Lady Jessica, il più tragico della saga divisa tra il suo ruolo di madre e quello di Bene Gesserit, è una donna che porta sulle spalle il marchio del tradimento verso la fedeltà che ogni donna Bene Gesserit deve all’organizzazione andando contro le leggi che governano questo circolo di Sorellanza che impone l’obbligo di un legame forzato con l’intento di partorire una figlia destinata a soddisfare i piani della Reverenda Madre Gaius Helen Mohiam. Chalamet e la Ferguson sono un binomio perfetto ben strutturato a lei sicuramente va riconosciuto l’interpretazione migliore di tutto il film, tanto da domandarsi se Zendaya (Spider – Man: Homecoming) sarà in grado di reggere il confronto nella parte due del film. In questa prima parte il suo personaggio Chani, appartenente al popolo dei Fremen, come nel libro è “anticipato” attraverso i sogni di Paul e compare sulla scena durante le battute finali. Un confronto difficile da reggere con la Ferguson se si pensa che Chani è un personaggio fondamentale per la crescita di Paul, riuscirà quindi a creare quel pathos creato dalla coppia Chalamet-Ferguson. Sicuro il ruolo della donna è un elemento fondamentale nell’opera dello scrittore, si pensi anche alla sorellanza delle Bene Gesserit e all’importanza che hanno all’interno di Dune tanto che già vi parla di un possibile spinoff dedicato a loro, e Villeneuve decide quindi di affidarsi allo sceneggiatore Eric Roth (Il curioso caso di Benjamin Button Forrest Gump) considerato dal regista la persona adatta per delineare nel migliore dei modi i personaggi femminili.

Dune è sicuramente un libro degli anni Sessanta che anticipa quelli che sono i problemi che il mondo attuale sta affrontando dallo sfruttamento del territorio per le risorse preziose, che cinematograficamente parlando possiamo fare il paragone con tutte le produzioni che hanno tentato farci un film senza riuscirci perché sconfitti dalla complessità dell’opera, un tema delicato che ha molto a cuore l’attore Javier Bardem (Madre!Non è un paese per vecchi) noto ambientalista che durante la conferenza stampa dichiara di essersi sentito molto legato e coinvolto con il personaggio di Stilgar che vuole salvare il suo popolo delle continue minacce da parte degli oppressori. Ambiente ma anche incontro tra politica e religione, figure messianiche Villeneuve con il suo film, più di Lynch, mette ancora più in evidenza delle problematiche che oggi più degli altri anni tocca la sensibilità dello spettatore.

Dune immagine del film
Dune – Scena del film

Durante le conferenza stampa viene chiesto al regista la sfida maggiore che ha dovuto affrontare durante la realizzazione del suo Dune che per tutta risposta dichiara che “il libro è strettamente ricco e dettagliato, per questo motivo è stato difficile stabilire l’equilibrio di informazioni necessarie al pubblico per comprendere la storia” motivo per cui Villeneuve decide di dividere il film di due parti e utilizzare questo primo atto ricco, quasi in maniera maniacale, di dettagli che permettono allo spettatore di immergersi nel universo di Dune anche senza aver letto il libro, errore commesso da Lynch nel suo film del 1984 che racchiude in circa due ore di film l’intero primo volume un errore nato dal contrasto tra la sua visione lynchana del film e le pressioni della produzione firmata De Laurentis che massacrò letteralmente il film rendendolo confusionario e poco coinvolgente soprattutto nella parte finale. Villeneuve non commette lo stesso errore e utilizza questa prima parte del film per “raccontare” al pubblico il complesso mondo di Dune a discapito dell’azione.

Le riprese del film si sono svolte nel deserto del Wadi Rum in Giordania, già set del film Lawrence D’Arabia di David Lean, sfruttando cosi paesaggi naturali anche se questo ha costretto gli attori a girare in condizioni difficili e estenuanti visto le alte temperature che superavano spesso i 40 gradi, tanto da imporre un limite oltre il quale le riprese si sarebbero dovute fermare. A rendere ancora più suggestivo il tutto contribuiscono le musiche angosciose di Hans Zimmer (InterstellarDunkirk) grande fan del libro come Villeneuve che per prendere parte a questo progetto che tanto desiderava ha deciso di non collaborare alle riprese di Tenet di Nolan. Per il trailer del film Zimmer realizza una cover di Eclipse dei Pink Floyd collaborando con un coro formato da 32 voci. Un grande merito va riconosciuto infine alla fotografia di Greig Fraser (Rogue One: A Star Wars Story) che rende omaggio al pianeta ostile di Arrakis grazie all’incredibile gioco di luci.

Dune attori e regista
Dune – Attori e regista al Festival di Venezia

Commenti a caldo del pubblico

Dopo la proiezione i commenti a caldo del pubblico si dividono tra chi definisce il film un capolavoro perché è fedele alla scrittura dell’autore anche se il personaggio della Ferguson è stato definito “troppo emotivo e fragile” rispetto al personaggio di Frank Herbert e chi invece ne è rimasto completamente deluso poiché si aspettava di vedere il degno erede della saga di Star Wars. La maggior delusione sta nel fatto che il film risulta povero di azione non comprendendo forse che anche la prima parte del libro è molto più descrittiva e il regista non poteva sacrificare i punti più importanti che fanno di Dune un’opera cosi complessa e che anticipano tutto ciò che avverrà nella seconda parte del film. Queste premesse c’è da dire che alzeranno ancora di più l’asticella sulle aspettative del pubblico su questa seconda parte già in cantiere. Una prima parte non del tutto compresa complice anche l’enorme attenzione e promozione che sono ruotate intorno all’uscita del film.Per quanto riguarda l’interpretazione di Timothée molti sostengono che il suo ruolo è stato azzeccato la maggior parte è rimasta anche sorpresa della riuscita del personaggio non facile visto l’emotività che Paul deve trasmettere soprattutto grazie alla mimica facciale, c’è chi invece non l’ha trovato nella sua massima espressione recitativa perché messo a paragone con il suo ruolo di Elio Perlman nel film Chiamami col tuo nome, influenzato dall’ imprinting del regista che voleva far trasmettere tutte le emozioni del personaggio quindi credibile ma non paragonabile al ruolo di Paul.

Grande ovazione per la resa dei paesaggi e la fotografia che ti porta dentro questo mondo alieno, interni oppressivi e minimalisti dalle tonalità fredde come la politica che governa il pianeta di Dune, ben riuscito inoltre il contrasto tra le case dei cattivi, caratterizzate dai colori più scuri e metallici, con il pianeta di casa Atreides più ricco di acqua e verde.

Note positive

  • Regia
  • Fotografia
  • Musiche
  • Prove attoriali in particolari quella di Rebecca Ferguson
  • Attenzione sui particolari

Note negative

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Un commento

  1. Analisi ben fatta sul film! Sono d’accordo su molti aspetti. Certamente un film non all’altezza di tutti, perché risparmia sulla tanto declamata azione a favore di una poetica descrittiva e narrativa, di ricercata comprensione.

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