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Elio
Titolo originale: Elio
Anno: 2025
Nazione: Stati Uniti d’America
Genere: Animazione, Avventura, Fantascienza
Casa di produzione: Pixar Animation Studios, Walt Disney Pictures
Distribuzione italiana: The Walt Disney Company Italia
Durata: 100 minuti
Regia: Adrian Molina, Madeline Sharafian, Domee Shi
Sceneggiatura: Adrian Molina
Montaggio: Anna Wolitzky
Musiche: Rob Simonsen
Doppiatori originali: Yonas Kibreab, Zoe Saldana, Brad Garrett, Jameela Jamil, Remy Edgerly
Doppiatori italiani: Andrea Fratoni, Adriano Giannini, Alessandra Mastronardi, Lucio Corsi, Neri Marcorè
Trailer di “Elio”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
“Elio” è un film Disney Pixar diretto da Madeline Sharafian, Domee Shi e Adrian Molina (sceneggiatore e co-regista di Coco) e prodotto da Mary Alice Drumm (produttrice associata di Coco). La versione originale del film include le voci di America Ferrera nel ruolo della mamma di Elio, Olga; Jameela Jamil nel ruolo dell’ambasciatore Questa; Brad Garrett nel ruolo dell’ambasciatore Grigon e Yonas Kibreab nel ruolo del protagonista.
Per quanto riguarda le voci italiane: Andrea Frantosi è Elio Solis, Alessandra Mastronardi è la zia Olga, Adriano Giannini è Adriano Giannini è Lord Grigon, Lucio Corsi è l’Ambasciatore Tegmen e Neri Marcorè è il Manuale Universale dell’Utente. Il film esce il 18 giugno 2025.
Trama di “Elio”
Per secoli, le persone hanno guardato all’universo in cerca di risposte: nel film Disney e Pixar “Elio”, l’universo risponde! Elio, un ragazzo con una fervida immaginazione, si ritrova inavvertitamente teletrasportato nel Comuniverso, un’organizzazione interplanetaria con rappresentanti di galassie lontane. Identificato per errore dal resto dell’universo come ambasciatore della Terra e completamente impreparato a questo tipo di pressione, Elio deve stringere nuovi legami con eccentriche forme di vita aliene, sopravvivere a una serie di prove straordinarie e scoprire in qualche modo chi è veramente destinato a essere.
Recensione di “Elio”
Adrian Molina e il team Disney-Pixar hanno creato con “Elio” un film che trascende i confini del semplice intrattenimento per famiglie, regalandoci una riflessione profonda e commovente sulla scoperta di sé e sul coraggio di abbracciare la propria unicità. Questo film rappresenta un perfetto equilibrio tra spettacolo visivo mozzafiato e narrazione emotivamente coinvolgente, consolidando ancora una volta la reputazione di Pixar come studio capace di toccare il cuore di spettatori di tutte le età.
La trama di “Elio” è tanto semplice quanto geniale: un ragazzo con una fervida immaginazione si ritrova catapultato in una situazione che supera ogni sua fantasia più ardita. Il protagonista, doppiato molto bene da Andrea Frantosi, incarna perfettamente l’essenza dell’adolescenza moderna – quella fase della vita in cui ci si sente contemporaneamente invisibili e sotto i riflettori, inadeguati eppure pieni di potenziale non ancora espresso.
Ciò che rende “Elio” così speciale è la sua capacità di trasformare un classico “fish out of water story” in qualcosa di profondamente personale e universale. Il Comuniverso, questa straordinaria organizzazione interplanetaria, diventa una metafora brillante del mondo adulto che ogni giovane deve affrontare: un luogo di regole incomprensibili, aspettative enormi e personalità eccentriche che sembrano sempre sapere cosa stanno facendo mentre tu ti senti completamente perduto.
Adrian Molina, già distintosi come co-regista e sceneggiatore di “Coco”, dimostra con “Elio” una maturità artistica straordinaria. La sua regia è caratterizzata da un ritmo narrativo impeccabile che sa quando accelerare per creare momenti di pura adrenalina e quando rallentare per permettere ai personaggi di respirare e svilupparsi emotivamente. Molina comprende intuitivamente che i momenti più piccoli e intimi sono spesso quelli che rimangono impressi nella memoria dello spettatore molto più a lungo delle sequenze d’azione più spettacolari.
La sceneggiatura brilla per la sua capacità di bilanciare commedia e dramma senza mai cadere nell’eccessivo sentimentalismo o nella banalità. I dialoghi sono naturali e credibili, evitando quei moralismi pesanti che spesso affliggono i film per famiglie. Invece, le lezioni di vita emergono organicamente dalle situazioni e dalle interazioni tra i personaggi, rendendo ogni momento di crescita del protagonista autentico e guadagnato.
Personaggi Indimenticabili
Il cast vocale di “Elio” è semplicemente eccezionale. Andrea Frantosi dà vita a Elio con una performance che cattura perfettamente l’vulnerabilità e la determinazione del personaggio. La sua voce trasmette quella particolare combinazione di insicurezza e coraggio che caratterizza l’adolescenza, rendendo il protagonista immediatamente identificabile per gli spettatori giovani e nostalgico per quelli più maturi.
Alessandra Mastronardi, nel ruolo della zia Olga, offre una performance accettabile che evita ogni stereotipo del genitore premuroso. Il suo personaggio è tridimensionale, con le proprie paure, speranze e imperfezioni, creando una dinamica familiare che risulta autentica e commovente. Il rapporto zia-nipote è uno degli aspetti più riusciti del film, esplorando temi come la necessità di proteggere i propri cari e, allo stesso tempo, di permettere loro di crescere e scoprire la propria strada.
Neri Marcorè e Adriano Giannini, rispettivamente nei ruoli del Manuale Universale dell’Utente e Grigon, creano personaggi alieni che sono contemporaneamente esotici e profondamente umani nelle loro motivazioni e personalità. La loro caratterizzazione evita l’esoticismo fine a se stesso, utilizzando invece l’elemento alieno per esplorare diversi aspetti della natura umana e delle relazioni interpersonali.
Dal punto di vista tecnico, “Elio” rappresenta l’ennesimo trionfo della computer grafica Pixar. Il Comuniverso è reso con una ricchezza di dettagli e una creatività visiva che lascia senza fiato. Ogni ambiente, da quelli più fantastici a quelli più familiari, è caratterizzato da una cura maniacale per i particolari che invita lo spettatore a scoprire sempre nuovi elementi a ogni visione.
L’animazione dei personaggi raggiunge livelli di espressività straordinari. I movimenti di Elio trasmettono perfettamente la sua personalità introversa ma curiosa, mentre le creature aliene sono animate con una creatività che le rende credibili nonostante la loro natura fantastica. Particolarmente impressionante è il modo in cui gli animatori sono riusciti a rendere comprensibili e empatiche forme di vita completamente diverse dalla nostra, dimostrando che l’universalità delle emozioni trascende le barriere fisiche.
Tematiche profonde e contemporanee
“Elio” affronta con delicatezza e intelligenza temi complessi e attuali. La questione dell’identità e dell’autostima nell’era dei social media è esplorata attraverso la situazione surreale di Elio, che si ritrova a dover rappresentare l’intera umanità pur sentendosi inadeguato per rappresentare se stesso. Il film non offre soluzioni facili, ma piuttosto incoraggia gli spettatori a riflettere sul valore dell’autenticità rispetto alle aspettative altrui.
Il tema della solitudine, della diversità e dell’inclusione è trattato con particolare sensibilità. Il Comuniverso diventa una metafora potente di come le differenze possano essere una fonte di forza piuttosto che di divisione. Ogni specie aliena porta con sé prospettive uniche che arricchiscono il collettivo, suggerendo che la vera leadership non consiste nell’essere perfetti, ma nell’essere disposti a imparare e crescere insieme agli altri.
Senza rivelare troppo della trama, “Elio” contiene numerosi momenti che rimarranno impressi nella memoria degli spettatori per molto tempo. Le “prove straordinarie” che Elio deve affrontare sono concepite non solo come sfide fisiche o intellettuali, ma come test di carattere che lo costringono a confrontarsi con le proprie paure e insicurezze.
Particolarmente potente è il momento in cui Elio realizza che il suo essere “inadatto” secondo gli standard tradizionali potrebbe essere esattamente ciò che lo rende speciale. Questa epifania è gestita con una delicatezza che evita la retorica facile, permettendo al messaggio di emergere naturalmente dall’evoluzione del personaggio.
La colonna sonora di “Elio” merita una menzione speciale per la sua capacità di sostenere emotivamente la narrazione senza mai sovrastarla. Le composizioni musicali sanno quando essere grandiose e spettacolari e quando essere intime e riflessiva, accompagnando perfettamente l’arco emotivo del protagonista.
Momenti memorabili e impatto emotivo
Il design audio del Comuniverso è particolarmente impressionante, con ogni specie aliena caratterizzata da suoni e lingue distintive che contribuiscono a creare un universo sonoro ricco e immersivo. L’uso del suono per caratterizzare i diversi ambienti e situazioni dimostra una cura del dettaglio che arricchisce notevolmente l’esperienza cinematografica.
Una delle qualità più notevoli di “Elio” è la sua capacità di funzionare su multipli livelli narrativi. I bambini si divertiranno con le avventure spaziali, i colori vivaci e i personaggi eccentrici, mentre gli adolescenti si riconosceranno nelle insicurezze e nelle sfide del protagonista. Gli adulti, invece, apprezzeranno la profondità tematica e la qualità tecnica del film, oltre a ritrovare in Elio l’eco delle proprie esperienze di crescita.
Questa universalità non è ottenuta attraverso compromessi o semplificazioni, ma piuttosto attraverso un’attenzione meticolosa alla complessità emotiva dei personaggi e delle situazioni. “Elio” dimostra che è possibile creare intrattenimento sofisticato senza rinunciare all’accessibilità.
“Elio” rappresenta Pixar al suo meglio: un film che combina innovazione tecnica, narrazione emotivamente coinvolgente e tematiche profonde in un’esperienza cinematografica completa e soddisfacente. Madeline Sharafian, Domee Shi e Adrian Molina hanno creato un’opera che onora la tradizione dello studio continuando a spingere i confini di ciò che l’animazione può ottenere.
In un’epoca in cui il cinema spesso sembra privilegiare lo spettacolo sulla sostanza, “Elio” dimostra che è possibile avere entrambi senza compromessi. È un film che invita alla riflessione, che celebra la diversità e che incoraggia ogni spettatore a abbracciare la propria unicità.
Per tutti questi motivi, “Elio” non è semplicemente un ottimo film d’animazione, ma un’opera cinematografica che merita di essere celebrata, indipendentemente dal genere. È un film che crescerà con il suo pubblico, rivelando nuovi significati e nuove emozioni a ogni visione.
In conclusione
Per tutti questi motivi, “Elio” non è semplicemente un ottimo film d’animazione, ma un’opera cinematografica che merita di essere celebrata, indipendentemente dal genere. È un film che crescerà con il suo pubblico, rivelando nuovi significati e nuove emozioni a ogni visione.
Disney e Pixar hanno nuovamente dimostrato perché rimangono i leader indiscussi nell’animazione contemporanea, regalandoci con “Elio” un’esperienza cinematografica che rimarrà nel cuore e nella mente degli spettatori molto dopo che i titoli di coda saranno scomparsi dallo schermo.
Note Positive
- Scrittura
- Regia
- Animazione
Note Negative
- /
Regia |
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Animazione |
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Sceneggiatura |
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Colonna sonora e sonoro |
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Interpretazione |
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Emozione |
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SUMMARY
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4.3
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