First Man – Il primo uomo (2018): l’imperfezione della smitizzazione

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locandina first man

First Man – Il primo uomo

Titolo originale: First Man

Anno: 2018

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Storico, biografico

Produzione: Temple Hill Entertainment

Distribuzione: Universal Pictures

Durata: 2 hr 21 min 

Regia: Damien Chazelle

Sceneggiatura: John Singer

Fotografia: Linus Sandgren

Montaggio: Tom Cross

Musiche: Justin Hurwitz

Attori: Ryan Gosling, Claire Foy, Corey Stoll, Pablo Schreiber, Jason Clarke, Kyle Chandler, Christopher Abbott, Patrick Fugit, Ciaràn Hinds, Lukas Haas, Shea Whigham, Ethan Embry, Olivia Hamilton, Gavin Warren, Connor Colton Blodgett, Brian d’Arcy James, Cory Michael Smith, William Gregory Lee, Skyler Bible, John David Whalen

Trailer de First Man – Il Primo Uomo

La conquista della luna avvenuta il 21 luglio del 1969 è ormai materia di leggenda, così come la figura dell’astronauta Neil Armstrong rientra perfettamente nella definizione tipica di “eroe americano”. Tuttavia il regista Premio Oscar Damien Chazelle (WhiplashLa La Land), nel corso delle oltre due ore di quello che a oggi è il suo peggior film, demolisce l’arcinota mitologia dell’allunaggio, spogliandola di qualsiasi spiraglio di epicità o deriva filoamericana, già a partire dalla figura di Armstrong, descritto più come un gelido automa che un uomo capace di provare reali sentimenti anche solo per gli affetti, che pare riuscire a scrivere una pagina fondamentale della storia più per caso fortuito che per reale passione per il cosmo. Intento nobile, ma non estetizzato nel migliore dei modi.

First Man - Il primo uomo: l'imperfezione della smitizzazione
Fotogramma del film

Trama di First Man – Il primo uomo

L’esplorazione dello spazio ci permetterà di vedere cose che non abbiamo visto prima e che forse avremmo dovuto. 

CIT. NEIL ARMSTRONG (RYAN GOSLING)

Percorrendo un arco temporale che va dal 1961 al 1969, First Man racconta come, a seguito della tragica dipartita della figlia, il “comandante di ghiaccio” Neil Armstrong (Ryan Gosling) sia entrato nel programma per la missione lunare della NASA, la cui preparazione è stata costellata da non pochi incidenti e insuccessi, per poi entrare nella storia come il primo uomo che abbia camminato sulla superficie del satellite terrestre.

Recensione di First Man – Il primo uomo

Noi dobbiamo fallire. Dobbiamo fallire quaggiù per non fallire lassù. 

CIT. NEIL ARMSTRONG (RYAN GOSLING)

Operazione lucidissima e apprezzabile sul piano puramente concettuale, First Man di Damien Chazelle distrugge il “superomismo” delle menti della NASA, riuscendo a dare una palpabilità concreta a quanto la missione Apollo sia stata dispendiosa in fatto di dollari e morti, e così è pur degna di nota addirittura una messa a nudo ben poco “eroica” degli Stati Uniti della Guerra Fredda, caratterizzati da un substrato sociale in cui i bianchi e chi ha il portafogli gonfio viene mandato sulla Luna mentre minoranze etniche e proletariato si ritrovano a dover morire nell’incubo allucinatorio del VietnamChazelle rincorre la ricostruzione storica con inappuntabile precisione, ma così facendo trascura il cinema e la vivida emotività che ci si aspetta da una qualunque storia in grado anche solo di appassionare. Non gli viene in aiuto il protagonista Ryan Gosling, la cui fin troppo algida apatia non può che porre l’accento sulla pochezza espressiva di una pellicola che arranca nella sua narrazione didascalica e spesso noiosa.

Senza voler tessere paragoni tra tre pellicole che non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra, se il sanguigno Whiplash e il pluripremiato La La Land avevano conquistato la maggior parte della critica e del pubblico con un registro estetico impressionante e una narrativa efficace e ricca della giusta dose di pathosFirst Man funziona solo per la tecnica ormai collaudata di un giovane regista che sa indubbiamente come si muove la macchina da presa. Tuttavia anche sul piano registico, il lavoro di Chazelle non è esente da difetti: l’indugio su troppo lunghe e statiche inquadrature delle strumentazioni di bordo che traballano durante i decolli è di un eccessivo ai limiti della reiterazione, e i personaggi secondari rimangono ben costruiti solo sulla carta, annullando qualsiasi possibilità di rinverdire lo spessore di un racconto ben confezionato ma che lascia freddi. Insomma, First Man non è certamente un film pessimo, ma venendo dopo un capolavoro come Whiplash e un ottimo esercizio stilistico come La La Land lascia solo l’amara sensazione di una promessa non mantenuta fino in fondo.

Note positive

  • Apprezzabile la ricostruzione storica e il processo di smitizzazione della missione Apollo
  • La tecnica
  • Un buon utilizzo delle musiche, soprattutto nel finale

Note negative

  • Ryan Gosling troppo inespressivo e personaggi secondari sprecati
  • Eccessivo indugio su superflue inquadrature di strumentazioni di bordo
  • Ritmo non sempre brillante
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