
I contenuti dell'articolo:
Martin Eden
Titolo originale: Martin Eden
Anno: 2019
Paese:Italia
Lingua: Italiano
Genere:Drammatico
Casa di produzione: Avventurosa, IBC movie, Rai cinema
Distribuzione in italiano: 01 Distribution
Durata: 2 hr 9 min
Regia: Pietro Marcello
Sceneggiatura: Maurizio Braucci, Pietro Marcello
Montaggio: Fabrizio Federico, Aline Hervé
Fotografia: Alessandro Abate, Francesco Di Giacomo
Musiche: Marco Messina, Sacha Ricci
Attori: Luca Marinelli, Jessica Cressy, Vincenzo Nemolato, Marco Leonardi, Carlo Cecchi, Denise Sardisco, Carmen Pommella, Autilia Ranieri, Lana Vlady, Chiara Francini, Aniello Arena, Rinat Khismatouline, Pietro Ragusa
Trama di Martin Eden
Martin Eden è un giovane marinaio che si innamora della bella Elena Orsini. Per conquistare la ragazza, proveniente da una ricca famiglia borghese, Martin decide di studiare e di crearsi un bagaglio culturale e si appassiona, in particolare, alle opere di Spencer e di Baudelaire. Martin sogna di diventare uno scrittore e invia i suoi scritti alle diverse case editrici, cercando di mettere da parte del capitale per poter sposare l’amata Elena ed entrare a far parte della classe borghese. I suoi sforzi, tuttavia, risultano inutili e l’amore tra i due rimane una vana speranza, che va in frantumi a causa delle differenze sociali e dell’avvicinamento di Martin ai circoli socialisti. Infine Martin diventa uno scrittore celebre e apprezzato ma l’allontanamento di Elena e il suo forte pessimismo lo portano alla disperazione e al disprezzo per la società, che sembra non cogliere il significato dei suoi ultimi lavori.
Luca Marinelli e Jessica Cressy Luca Marinelli in Martin Eden
Recensione di Martin Eden
Presentato alla 76 a Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia del 2019, Martin Eden ottiene fin da subito un giudizio positivo; Luca Marinelli si è aggiudicato, per il ruolo del protagonista il Leone d’Oro come Miglior Attore.
Il film è un riadattamento dell’omonimo romanzo di Jack London, comparso inizialmente a episodi nel 1908, sulla rivista “Pacific Monthly”. Pietro Marcello, regista del film, ci mostra un giovane tormentato, oppresso dalla società a lui contemporanea e che non riesce a trovarsi in sintonia con la mentalità del suo tempo:
Ispirandoci liberamente al romanzo di London abbiamo letto Martin Eden come un affresco capace di anticipare le perversioni e i tormenti del Novecento e i suoi temi cruciali: il rapporto tra individuo e società, il ruolo della cultura di massa, la lotta di classe. Nel film la parabola dell’eroe negativo creato da London si apre con un filmato di repertorio dell’anarchico Errico Malatesta per poi trovare simmetrie nelle vite e nelle opere di alcuni scrittori dannati del XX secolo, da Majakovskij a Stig Dagerman a Nora May French
A differenza del romanzo, in cui le vicende narrate si svolgono tra San Francisco e Oakland, il film è ambientato a Napoli, in un periodo impreciso tra gli anni ’30 e gli anni ‘60. Questo permette a Pietro Marcello, regista del film, di giocare con le immagini, inserendo, nel mezzo della narrazione, dei documentari originali del Novecento, che mostrano i quartieri di Napoli.
Come spiega Marcello, Martin non riesce a identificarsi nei forti ideali della sua epoca. I suoi scritti vengono fraintesi e il suo pensiero viene stravolto. Questo lo porta a uno stato di forte frustrazione, intensificato dal dolore della perdita del suo amore e dall’abbandono di ogni speranza giovanile. Elena non riesce a comprenderlo e lo allontana; tutto ciò porta Martin al disgusto e al rifiuto della donna, fino all’estremo atto finale.
Martin Eden rifiuta il socialismo e la borghesia e si ritrova infine perso in una città caratterizzata da povertà e ignoranza, che lo guarda con disprezzo per la sua diversità. Le scene che lo ritraggono mentre cammina per le vie dei quartieri popolari sono arricchite da meravigliosi documentari, nei quali il colore esplode, si rende visibile, grazie all’applicazione di tinte tramite pochoir e tintura (tecniche di colorazione utilizzate nel cinema delle origini). A tal proposito Marcello dichiara:
Mi piacerebbe continuare a fare piccoli documentari. Qui ho provato a fare finzione attingendo a tutte le fonti, ma cercando di conservare l’imprevedibilità che mi è cara. Amo lavorare con gli archivi e devo ringraziare Alessia Petitto per i materiali straordinari che ha trovato. Il montaggio per me è il momento più adrenalinico, il repertorio è stato il contrappunto per raccontare la grande Storia
Il conflitto di classe si trasforma in un conflitto interno del personaggio, combattuto tra le speranze e i sogni giovanili e l’eccessiva sete di conoscenza, insieme a un forte razionalismo, tra il socialismo e l’individualismo, fino a diventare estremamente polemico e pessimista, con un profondo odio per tutto ciò che lo circonda.
Martin Eden rappresenta ogni uomo, con la sua incoerenza e le sue decisioni, in un secolo nel quale l’individuo è incerto e non riesce a comunicare pienamente con la realtà e la società nelle quali è inserito.
Note positive
- Riadattamento
- Montaggio
- Regia
- Scelta del protagonista
Note negative
- Interprete di Elena poco convincente, accento francese ingiustificato
- Seconda parte del film poco approfondita.
Però non dai né un tuo giudizio sul film né una vera e propria valutazione…
Il mio giudizio è sicuramente positivo ma essendo un’analisi e non una critica era richiesta una valutazione oggettiva.