Fuori la verità (2025). “Perfetti sconosciuti” docet

Recensione, trama e cast di Fuori la verità (2025): il nuovo film di Davide Minnella presentato in anteprima alla ventesima Festa del Cinema di Roma

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Fuori la verita (2025) - Credit Piper Film - Immagine ricevuta a uso editoriale da giuliamartinezpress
Fuori la verità (2025) – Credit Piper Film – Immagine ricevuta a uso editoriale da giuliamartinezpress

Trailer di “Fuori la verità”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Nelle sale italiane da giovedì 6 novembre 2025 e presentato in anteprima alla ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma, “Fuori la verità” è il quarto lungometraggio di Davide Minnella, regista agli esordi nel 2014 con “Ci vorrebbe un miracolo” e specializzatosi nella commedia con “La cena perfetta” (2022) e “Cattiva coscienza” (2023).

Il cast corale conta, tra gli altri, la partecipazione di Claudia Pandolfi nei panni di una spietata conduttrice televisiva, di Claudio Amendola, Claudia Gerini, Leo Gassmann, Alice Lupparelli e Eleonora Gaggero a comporre la famiglia protagonista e Massimo Wertmüller anche se per un ruolo secondario e piuttosto marginale.

“Fuori la Verità” nasce dal desiderio di capire cosa accade quando il confine tra intimità e spettacolo si spezza. Ho immaginato una famiglia comune, all’apparenza perfetta, trascinata in un format televisivo che trasforma la verità in un gioco spietato: un’arma, una condanna. Luci accecanti, sorrisi impeccabili, confessioni ridotte a merce. La televisione illumina e seduce, promette ricompense sempre più alte, ma ogni domanda lanciata in diretta è una miccia che accende la memoria: da quella scintilla esplodono i flashback, frammenti di vita che ci trascinano nelle stanze e nei silenzi dei Moretti: chat cancellate in fretta, parcheggi notturni, corridoi dove la voce si spezza, gesti che cambiano tutto in un istante.

Il racconto di Davide Minnella

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Trama di “Fuori la verità”

La famiglia Moretti – Carolina ed Edoardo (Claudia Gerini e Claudio Amendola) insieme ai figli Flavio, Prisca e Micol (Leo Gassman, Alice Lupparelli e Eleonora Gaggero) – decide di partecipare a Fuori la Verità: un nuovo game show che promette un milione di euro. La regola è una sola: rispondere sempre e soltanto con la verità. Intorno a loro, nello studio televisivo, si muovono autori e produttori guidati dalla spietata conduttrice Marina Roch (Claudia Pandolfi), lucida e determinata a portare il gioco oltre ogni limite in nome dell’audience, senza scrupoli e senza pietà. In un crescendo di tensione, stupore e spiazzante consapevolezza, i Moretti arriveranno a un bivio cruciale…

Recensione di “Fuori la verità”

Alcuni amici, apparentemente in sintonia, partecipano a un gioco al massacro in cui è vietato mentire, al termine del quale si saluteranno come perfetti sconosciuti. Questo soggetto appartiene a un celeberrimo film italiano diretto da Paolo Genovese nel 2016, il cui straordinario successo di pubblico lo ha reso il titolo con il più alto numero di remake nella storia del cinema. “Fuori la verità” potrebbe tranquillamente rientrare in questa lunga lista, se non fosse per il suo stile pretenzioso e fallacemente complesso.

Forte di un passato come autore per il piccolo schermo, il regista Davide Minnella ricrea uno studio televisivo particolarmente affascinante, fatto di luci abbaglianti e grafiche suggestive. Sorprendentemente, la storia parte da qui, lasciando lo spettatore senza alcun riferimento al vissuto dei personaggi. Il background dei protagonisti emerge senza troppa fretta, attraverso flashback subordinati al ritmo serrato di un quiz show che premia la sincerità, esordendo con domande innocue e abbracciando via via un tono sempre più profondo e pericoloso.

L’originalità della messa in scena, che con mestiere fonde il linguaggio cinematografico a quello televisivo, cattura lo sguardo dello spettatore secondo una logica adulatrice e compiacente, per la quale movimenti di macchina accattivanti ma non sempre necessari; uno stile recitativo mediamente sopra le righe e un cast composto da grandi nomi, si muovono in direzione del grande pubblico, verso una spasmodica ricerca di apprezzamenti in Italia e all’estero.

Al netto di un’accurata ricercatezza formale, l’aspra critica all’ipocrisia nel mondo dei reality si infrange contro una sceneggiatura traballante e per certi versi incoerente: irrealistica nelle dinamiche del programma televisivo e sbrigativa nella trattazione di alcuni personaggi. Se, in tal senso, il nucleo della famiglia Moretti viene raccontato con singolare minuzia e il carattere della conduttrice non necessita di uno specifico approfondimento, la partecipazione di Massimo Wertmüller si riduce a fastidiosa macchietta in ruolo fissato sullo sfondo e dall’importanza marginale, a cui sono riservate saltuarie e sarcastiche apparizioni. Tutt’altro trattamento è stato riservato alla già citata Marina Roch di Claudia Pandolfi, la cui duplicità tra la diretta e il dietro le quinte conferisce alla narrazione un carattere più sincero e spassionato.

Tra le spinose sottotrame che interessano i membri della famiglia Moretti, la macchina da presa di Minnella indaga con schiettezza dove lo sguardo del pubblico televisivo non può arrivare, criticando aspramente il rapporto del mezzo con la verità e condannando la strenua, nonché immorale, caccia ai sensazionalismi. L’affannosa stigmatizzazione della pornografia del dolore ignora, tuttavia, il reale e concreto impulso alla trama, rappresentato dall’interesse che lo spettatore cova verso il destino dei malcapitati protagonisti. Così, lo spiccato tono critico come la formale originalità della scrittura, vengono meno in virtù di un racconto ipocrita che, nel tentativo di smascherare la malignità dello spettacolo, resta intrappolato nel suo stesso riflesso.

In conclusione

Fuori la verità tenta di ricalcare il successo di Perfetti sconosciuti, pur appropriandosi di uno stile più sfarzoso e talvolta saccente. Dietro l’accuratezza visiva e un pretesto accattivante, il film di Minnella rivela evidenti fragilità sul piano della scrittura. Nel criticare lo spietato mondo dei reality show, finisce per replicarne gli stessi meccanismi nel tentativo di conquistare l’attenzione del pubblico.

Note positive

  • Accattivante pretesto narrativo
  • Il personaggio e l’interpretazione di Claudia Pandolfi
  • Visivamente seducente

Note negative

  • Ipocrita nella morale
  • Personaggi come macchiette
  • Eccessivamente sfarzoso e pretenzioso
  • Sceneggiatura incoerente nel descrivere la dinamica del programma televisivo

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Emozione
Interpretazione
SUMMARY
2.5
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Matteo Tartarini
Matteo Tartarini

Laureato al DAMS ed appassionato della settima arte dal giorno zero!
Ho deciso di rischiare tutto per rincorrere il sogno di vivere scrivendo di cinema.
Non temo nulla! Cerco di essere in prima fila anche per i film peggiori, sicuro di trarne qualche insegnamento.