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Gli uccelli
Titolo originale: The Birds
Anno: 1963
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: Thriller
Casa di produzione: Universal Studios
Prodotto da: Alfred Hitchcock
Durata: 1 hr 59 min (119 min)
Regia: Alfred Hitchcock
Sceneggiatura: Evan Hunter
Montaggio: George Tomasini
Dop: Robert Burks
Colonna sonora: Bernard Herrmann
Attori: Tippi Hedren, Rod Taylor, Jessica Tandy, Suzanne Pleshette, Veronica Cartwright, Ethel Griffies, Charles McGraw, Ruth McDevitt, Lonny Chapman, Joe Mantell, Doodles Weaver, Malcolm Atterbury, John McGovern, Karl Swenson, Richard Deacon
TRAMA DI GLI UCCELLI
Vorrei avere un carattere più forte. Ho perduto mio marito quattro anni fa. È tremendo come si abbia bisogno di qualcun altro per sentirsi forti. E ad un tratto tutta la forza se ne va e si rimane soli.
CIT. LYDIA BRENNER (JESSICA TANDY) in Gli Uccelli
La giovane Melania Daniels (l’allora esordiente Tippi Hedren) è in viaggio per Bodega Bay, California. Qui conosce l’affascinante avvocato scapolo Mitch Brenner (Rod Taylor), e subito dopo viene accidentalmente ferita alla testa da un gabbiano. Ben presto, il comportamento anomalo dei volatili incrementa di aggressività, e interi stormi di corvi e gabbiani scendono in picchiata sulla cittadina di lago attaccandone gli abitanti e provocando addirittura un incendio.
Nel frattempo, Melania rimane intrappolata nella casa della famiglia di Mitch, e cerca di far luce sul mistero della rivolta degli uccelli.
Tippi Hedren in Gli Uccelli Scena del film Gli Uccelli
Recensione de Gli Uccelli
Mitch, è strano, non crede? Il gabbiano quand’ero in barca ieri sera, poi quello da Annie stanotte… Mitch, che sta succedendo?
CIT, MELANIA DANIELS (TIPPI HEDREN) – Gli uccelli
Ispirato a un racconto di Daphne du Maurier e sceneggiato dal giallista Ed McBain (col suo nome anagrafico, Evan Hunter), Gli uccelli è uno dei film più terrificanti del “Maestro del brivido” Alfred Hitchcock, tecnicamente eccellente, in cui la tensione viene fatta gradualmente aumentare mano a mano che i risvolti del dramma divengono sempre più imprevedibili.
Gli uccelli è un caposcuola del filone catastrofico mescolato al thriller, tanto recondito nei meccanismi psicologici e sociali quanto peculiare per prerogative estetiche, di costruzione delle attese e cesellazione di forti immagini drammatiche che sappiano evocare l’autenticità della vita reale, senza filtri o facili soluzioni e lieti fini.
Figlio di un periodo storico in cui ci si credeva prossimi all’olocausto nucleare, il capolavoro di Hitchcock ne rispecchia le incertezze e il clima di mortalità, fomentando uno spettacolo visivo che in più di un’occasione è tuttora capace di lasciare lo spettatore con il cuore in gola.
Unico film fantastico nella carriera di Hitchcock, comincia in cadenze di commedia mondana e termina nei toni di un’allegoria apocalittica, basata sulle 3 unità della tragedia classica (luogo, tempo, azione). Inquietante, non soltanto impressionante.
cit. Il Morandini
Tra i pregi principali che impreziosiscono la magniloquenza di Gli uccelli c’è l’assenza di spiegazioni. Non si scoprirà mai perché i volatili aggrediscono l’uomo, soprattutto perché si tratta di speci comunemente note come innocue, e ciò non farà altro che accrescere un senso di inquietudine destinato a non stemperarsi mai, nemmeno quando dilaga una vena d’ironia. Fondamentale nel perfezionamento dell’impianto orrorifico è la colonna sonora curata dal sodale hitchcockiano Bernard Herrmann, composta principalmente suoni e rumori tipici degli uccelli amplificati elettronicamente.
Il film Gli Uccelli si apre come una commedia sentimentale, con la protagonista costretta a misurarsi con la rapace possessività della madre di Mitch, Lydia (Jessica Tandy). Poi irrompe l’orrore, gli attacchi si fanno più grevi, la violenza prende il sopravvento per caricare la purezza di un dramma destinato a riferirsi alla caduta inesorabile della civiltà sotto i colpi di una forza incontrollata e inarrestabile.
Poco importa se la tecnica degli effetti speciali risulta datata ai nostri occhi smaliziati di spettatori moderni, perché la mano di Hitchcock esalta la drammaturgia con una severità equilibrata che non transige sulla crudezza degli eventi. E poi c’è il finale per nulla risolutivo che, con quell’automobile inghiottita nella notte da migliaia di occhi di uccelli, stuzzica l’interpretazione dello spettatore riguardo il futuro poco consolatorio della razza umana. Capolavoro.
NOTE POSITIVE
- Il mestiere solido di Hitchcock. nell’accrescimento di paura e terrore
- L’efficace colonna sonora di Bernard Herrmann.
- La sceneggiatura giocata sulla psicologia dei personaggi e sull’assenza di spiegazioni.
- La credibilità delle reazioni degli interpreti.
NOTE NEGATIVE
- Nessuna