Hanna 3 (2021): l’ultima stagione della serie Prime Video

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hanna 3 locandina

Hanna 3

Titolo originale: Hanna 3

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Azione

Casa di Produzione: NBCUniversal International Studios, Tomorrow Studios, Working Title Television, Focus Features, Amazon Studios

Distribuzione: Prime video

Ideatore: David Farr

Stagione: 3

Puntate: 6

Fotografia: Dana Gonzales

Montaggio: Morten Højbjerg

Musica: Ben Salisbury, Geoff Barrow

Attori: Esme Creed-Miles, Mireille Enos, Dermot Mulroney, Ray Liotta, Justin Salinger, Cherrelle Skeete, Chloe Pirrie, Gabriel Akuwudike, Adam Bessa, Áine Rose Daly

Hanna 3 – trailer subita

In sordina, all’interno del vasto panorama di prodotti originali Prime Video, esce il 24 novembre, l’ultima stagione della serie tv Hanna, basata sull’omonimo film del 2011 per la regia di Joe Wright. La serie vede nel ruolo di produttore esecutivo Tom Coan che, durante i New York Comic Con, ha dichiarato:

Il viaggio sarà più intenso e migliore di prima. Tutto vive a un volume molto più alto quest’anno e sarà emozionante per il pubblico vedere il prossimo capitolo della storia. Avevamo due intenzioni nel realizzare questo spettacolo: essere sofisticati e dinamici allo stesso tempo, che è il fulcro su cui tutto è stato costruito, mentre il secondo principio è stato quello di cercare di rendere lo show il più eccitante possibile.

La terza stagione di sole sei puntante, contrariamente alle passate, costituite da otto, vede delle importanti new entri all’interno del cast come Ray Liotta (Come un tuono, Sin City – Una donna per cui uccidere, I molti santi del New Jersey), Adam Bessa e Sam Swainsbury.

Trama di Hanna 3

Hanna e l’ex agente della CIA Marissa Wiegler hanno un obbiettivo e un piano da realizzare, nel credo di poter distruggere la sinistra organizzazione Ultrax che addestra delle giovani donne fin dalla nascita per trasformarle in macchine senza empatia, soldati in grado di rispettare qualsiasi ordine senza batter ciglio e senza discutere, agendo non più come individui pensanti ma come armi di morte e di distruzione, prive di qualsiasi individualità. Ma qual è il vero scopo dell’Ultrax? Uccidere tutti quegli individui, di età inferiore ai trenta anni, che potrebbero cambiare il mondo. Per scoprirli l’organizzazione usa un sofisticato programma informatico, il quale stila un elenco di chi va sterminato, basandosi sulle ricerche degli utenti sui social e sul web.

Marissa e Hanna per fermare tutto ciò hanno bisogno di una mano dall’interno, così, costringono con il ricatto, un agente di alto grado dell’Ultrax John Carmichael (Dermot Mulroney), ad aiutarle. La stessa Hanna (Creed-Miles) si vede costretta a ritornare nei “The Meadows”, al fine di infiltrarsi tra le fila dell’organizzazione CIA fingendo di credere fermamente nei comandi impartiti dall’Ultrax, ma i suoi giovani colleghi assassini, in primis Sandy (Áine Rose Daly), iniziano ben presto a sospettare di lei.

Recensione di Hanna 3

La serie tv Hanna vive da sempre il connubio perfetto tra azione e teen dramma, e anche in questa stagione riconferma questa commistione, dimostrando come lo show di David Farr sappia sfruttare bene in ottica narrativa – visiva l’evoluzione della protagonista, tanto che è evidente come il climax della narrazione si sia aggiornato e modificato con il maturare di Hanna/Mia Wolf, ben interpretata da Esme Creed-Miles. Non a caso Hanna 3 si dimostra come una stagione più oscura (anche nella fotografia) difronte a quelle passate. In queste sei puntante la protagonista dà vita a un percorso di formazione che le permette di abbandonare la dimensione della giovinezza per divenire una donna matura che sa esattamente ciò che vuole e ciò che desidera. Non a caso lo showrunner decide di farle provare l’amore, amore rivolto a Abbas Naziri, un rivoluzionario francese, che Mia Wolf su ordine dell’Ultrax deve uccidere. Proprio questo sentimento andrà a cambiare e complicare tutti i piani che Marissa aveva stabilito, a causa di un impulsione sentimentale di Hanna che dà vita a nuove morti e distruzioni. Per la prima volta la protagonista mette davanti l’interesse personale a quello della missione.

La domanda che Hanna nel corso delle terza stagione dovrà porsi è: può amare qualcuno senza mettere a rischio la vita di coloro a cui vuole del bene? Lei è ancora in grado di vivere normalmente oppure non può far altro che continuare ad attaccare e difendersi? Dato che nella sua vita non ha conosciuto nient’altro? Infatti, proprio la protagonista analizzerà e rifletterà su se stessa, comprendendo che forse lei stessa è un arma, dato che fin da quando era bambina e viveva nei boschi con Erik Heller, non ha fatto altro che combattere e difendersi come un animale braccato. Oramai per lei è troppo tardi per trovare la sua libertà interiore e diventare una persona nuova? Può imparare a vivere senza combattere? Il finale della serie risponde in maniera interessante e profonda ai suoi dubbi portandola a compiere una scelta assolutamente malinconica.

Marissa e l’Ultrax

Hanna 3, oltre a mostrare, come avviene nella seconda stagione, il rapporto madre – figlia che si va a creare tra Marissa e Hanna, tenta di dare maggior profondità al carattere dell’ex agente della Cia attraverso la figura del presidente dell’Ultrax, interpretato da Ray Liota, con cui la donna ha avuto un importante trascorso nel passato. Proprio all’interno dii questa dinamica tra i due, non troviamo nessuna interessante costruzione dei personaggi, tanto che il presidente è mostrato solo in alcuni momenti senza possedere la giusta tridimensionalità che l’antagonista principale meritava tanto che lo spettatore non prova un reale timore in sua presenza, nonostante la buona interpretazione donata dall’attore. Il rapporto tra Marissa e il presidente si sviluppa su una strada non del tutto originale e probabilmente si poteva scegliere altri percorsi narrativi più interessanti e che potevano donare una maggior profondità al personaggio di Marissa, che in questa stagione oltre a mostrare le sue debolezze interiori non ha la giusta e meritevole conclusione ed evoluzione, anche a causa di una regia non sempre ottimale nel finale dell’ultima puntata. Anche il rapporto tra lei e Hanna non ha una reale evoluzione da quello mostrato nella seconda parte di Hanna 2 .

Il successo di questa stagione sta nella costruzione della sua protagonista che mostra una solida evoluzione, nella capacità (che lo show a sempre avuto) di mostrare le vittime del sistema e dei traumi individuali dei fuggitivi – sopravvissuti dall’Ultrax come avviene a Ethan Williams, e nella tecnica visiva con una regia che si esalta dentro le scene d’azione che donano pathos e adrenalina alla storia, nonostante l’intrigo di “palazzo” non sia sempre così esaltante a causa della costruzione dei suoi cattivoni come l’agente CIA Brianna Stapleton, un personaggio interessante ma assolutamente mal sviluppato.

La tensione viene a galla solo durante le sparatorie grazie a una regia che sfrutta dei brevi piani sequenza (a seguire o a precedere) del duo Hanna – Melissia. Questa tecnica permette allo spettatore di stare insieme a loro durante gli scontri armati, temendo per la loro incolumità. Per donare questo atmosfera di suspense la terza stagione sceglie un approccio meno dialogico per dare più un ampio respiro alla vicenda, che si apre su vari fronti spaziali – geografici, preferendo l’elemento più d’azione a quello sentimentale dialogico. Le battute sono presenti ma minime, dove ogni singola frase ottiene un ruolo importante all’interno dello show.

In conclusione

Hanna 3 è una serie in linea con le passate stagioni e che conduce definitivamente la sua protagonista entro una sua maturità di donna, lontana dalla lei ragazzina della prima stagione. La conclusione malinconica donata alla serie dunque appare in linea con la storia mostrata, e allo stesso tempo appare come una non chiusura e chissà se in futuro David Farr non deciderà di riprendere in mano questa storia con uno spin-off? Indubbiamente Hanna è una serie, di sole tre stagioni di ventidue puntante (in totale) che merita una visione soprattutto se amate lo spionaggio e l’azione. Non temete l’elemento da teen dramma perché questo è ben unito all’interno del genere, rendendola una serie più per adulti che per ragazzini.

Note positive

  • La regia nelle scene d’azione
  • L’evoluzione di Hanna
  • Musica

Note negative

  • Il rapporto tra presidente e Marissa risulta solo abbozzato
  • Rapporto tra Hanna e Marissa non evolve
  • Gli antagonisti sono troppo blandi, tanto che non li vediamo mai come delle vere minacce, l’unico pericolo è nella quantità di uomini – soldati presenti nell’Ultrax
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