Hansan: Rising Dragon (2022): il colossal di Kim Han-min

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Locandina di hansan rising dragon

Hansan: Rising Dragon

Titolo originale: Hansan: Yongui chulhyeon

Anno: 2022

Nazione: Corea del sud

Genere: guerra

Casa di produzione: Big Stone Pictures

Distribuzione italiana:

Durata: 2h 10min – Versione estesa 2h 31min

Regia: Kim Han-min

Sceneggiatura: Han-min Kim, Hong-gi Yun

Fotografia: Tae-Sung Kim

Montaggio: Hyun-Gun Ahn, Gang-hee Lee

Musiche: Kim Tae-seong

Attori: Park Hae-il, Yo-Han Byun, Sung-Ki Ahn, Myoung Gong, Hyeon-Jik Han, Son Hyeon-ju, Hyang-gi Kim, Kim Seong-gyoon, Taecyeon

Il kolossal storico del regista Kim Han-min con l’attore Park Hae-il (The Host, 2006; Memorie di un assasino, 2003, Decision to Leave, 2022) Hansan: Rising Dragon, secondo di una trilogia incentrata sulle battaglie guidate da Yi Sun-sin e seguito di The Admiral: Roaring Currents (2014), è stato presentato in anteprima italiana come lungometraggio di apertura della 21ma edizione del Florence Korea Film Fest, il più importante festival italiano dedicato al meglio della cinematografia sudcoreana. In Corea del Sud la pellicola è stata distribuita il 27 luglio 2022 nei formati IMAX , 4DX e ScreenX da Lotte Entertainment, diventando il secondo maggior incasso in corea dell’anno con  7.264.934 spettatori. In seguito è stata rilasciata una versione estesa della pellicola intitolata Hansan: Rising Dragon Redux, della durata di 150 minuti contro i 129 minuti dell’originale. Questa versione è stata distribuita come film di chiusura al 17 ° London Korean Film Festival.

Trama di Hansan: Rising Dragon

Il 29 maggio 1592 scoppia la battaglia navale di Sacheon che vede contrapposte le grandi navi giapponese contro la flotta de “Il Grande Jeseon”, l’ultimo regno dinastico della Corea, guidata dall’ammiraglio Yi Sun-sin. Lo scontro segna la vittoria della flotta coreana che è riuscita a distruggere e annientare ben tredici grandi navi giapponesi grazie all’uso di una nuova arma denominata “Nave tartaruga”, usata in questa occasione per la prima volta. Un mese dopo, nel giugno 1592, il daimyo Wakisaka Yasuharu giunge alla base navale giapponese di Busan per prendere il comando della flotta e contrastare la minaccia rappresentata dall’ammiraglio Yi Sun-sin e dalla loro nuova arma, una nave testuggine, di cui scopre l’esistenza grazie ai racconti di un gruppo di sopravvissuti alla battaglia navale di Sacheon. Il daimyo Wakisaka Yasuharu, che vanta un’enorme quantità di soldati e navi, dovrà studiare la mekurabune (“nave cieca”), per scoprirne i difetti al fine di distruggerla in mare aperto. Allo stesso tempo l’ammiraglio Yi Sun-sin dovrà elaborare una tattica per poter sperare di vincere la battaglia contro il nemico liberando definitivamente la penisola de “Il Grande Jeseon.

Hansan: Rising Dragon
Hansan: Rising Dragon

Recensione di Hansan: Rising Dragon

Durante la guerra di Imjin nel luglio del 1592, le flotte comandate dagli ammiragli Yi Sunshin, Lee Eok-gi e Won Gyun formarono una forza navale congiunta che sconfisse il nemico. La battaglia dell’isola di Hansan distrusse quasi l’intera flotta degli invasori, bloccando i loro piani per altri attacchi: fu una vittoria che servì anche a rinsaldare l’esercito Joseon che era stato scoraggiato dalle ripetute sconfitte avute via terra. “Hansan: Rising Dragon Redux” è, indubbiamente, un lungometraggio di speranza che mette al centro del racconto la battaglia epica dell’isola di Hansan, poggiandosi su un racconto degli eventi orientato al tatticismo, mostrando come il daimyo Wakisaka Yasuharu e l’ammiraglio Yi Sun-sin si sono posti dinanzi al conflitto, progettando dei piani di guerra in grado di annientare il nemico sul campo. Attraverso questo clima di attesa e di dubbi ci vengono presentati i nostri due protagonisti della vicenda, che si trovano a dover svolgere una sorta di partita a scacchi, dove ogni dettagli e ogni decisione risulta fondamentale per l’esito finale del conflitto. Il Daimyo ci viene raccontato, fin dal principio, come un uomo rude e brutale, un comandante dal pugno di ferro che gestisce tutte le sue truppe con l’arma del terrore, non esitando a uccidere i propri soldati, quando questi lo deludono, o a usarli come scudo umano per sopravvivere. Hansan: Rising Dragon lo elegge come villain narrativo fin dall’inizio della pellicola che lo presenta come un assassino che non esita a far uccidere i suoi guerrieri che fa trucidare solo perché questi provano paura, terrore nell’arma misteriosa usata da Yi Sun-sin nel combattimento navale di Sacheon, dove la nave testuggine (definita anche cieca) ha distrutto parte della flotta navale giapponese. Se Wakisaka Yasuharu è narrato come un uomo mossa da un’estrema ambizione e desiderio di combattere per la sua gloria personale, Yi Sun-sin è l’esatto opposto. L’ammiraglio ci viene raccontato come un uomo tutto di un pezzo, fatto di estremi valori e che mette al centro di tutto, non l’io ma il benessere della propria nazione. Il Yi Sun-sin raccontatoci da Kim Han-min e intepretato con estrema bravura da Park Hae-il, è un uomo schietto di poche parole ma che calibra e prende con raziocinio ogni singola scelta al fine di avere tra le mani la maggior possibilità di vittoria. Interessante è la sua discussione interiore e il suo tormento riguardo all’uso o meno della nave testuggine, un’arma di estrema forza e potenza, che però racchiude in se numerose problematiche di gestione. Il dubbio dell’ammiraglio è: combattere con o senza le Geobukseon?

Le navi tartaruga sono delle robuste navi corazzate con cannoni su tutti i lati e un ariete a forma di testa di drago davanti, è per lunghi tratti narrativi, hanno l’aurea di essere loro i protagonisti della vicenda, che ci concentra molto su questa arma/nave da guerra. Il film si apre, non a caso, durante un combattimento navale, quello di Sacheon, in cui vengono mostrate con estrema cura dei dettagli, queste navi mostruose, che ci vengono narrate sia attraverso inquadrature ampie e zoomate per darci l’idea di essere dentro il combattimento. Le scene di mare, tutte realizzate con la CGI, risultano assolutamente di ottima fattura nei dettagli, come lo sono anche i costumi e le scenografie, dimostrando come il regista e la troupe abbiano posto estrema attenzione nel ricercare una verosimiglianza narrativa. Il tutto è supportato da un ottima scrittura dei dialoghi e da una regia e un montaggio in grado di dare ritmo narrativo agli eventi, tenendoci incollati alla poltrona per tutta la durata del lungometraggio, unica pecca sono i personaggi secondari che hanno poca cura e che potevano, indubbiamente, essere maggiormente approfonditi, come la donna che aiuta l’esercito di Joseon o come il guerriero che ha tradito il Giappone alleandosi con le truppe di Joseon.

Hansan: Rising Dragon
Hansan: Rising Dragon

In conclusione

Hansan: Rising Dragon Redux” è un film di tatticismo e di guerra, che si rifà alla storica battaglia dell’isola di Hansan, secondo della trilogia sulle battaglie guidate da Yi Sun-sin, iniziata con il film del 2014 “The Admiral: Roaring Currents”. Come per il primo film, Kim mette in campo un gruppo di attori di prim’ordine come il giovane Byun Yo-han, impegnato a recitare in lingua giapponese e il veterano Ahn Sung-ki. Nel ruolo dell’Ammiraglio, Park Hae-il nella sua terza pellicola sotto la direzione di Kim (avevano già collaborato per “Paradise Murdered” e “War of the Arrows”) crea il ritratto di un uomo saggio, coraggioso, tenace e devoto alla sua patria.

Note positive

  • Regia
  • Montaggio
  • Fotografia
  • Sceneggiatura
  • Effetti speciali

Note negative

  • I personaggi secondari sono eccessivamente bidimensionali
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