Il dubbio – Un caso di coscienza (2017): Le scelte sbagliate

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Il dubbio - Un caso di coscienza locandina

Il dubbio – Un caso di coscienza

Titolo originale: Bedoone Tarikh, Bedoone Emza

Anno: 2017

Paese: Iran

Genere: Drammatico

Produzione: Mehr Taha Studio, Noori Pictures

Distribuzione: 102 Distribution

Durata: 104 min

Regia: Vahid Jalilvand

Sceneggiatura: Vahid Jalilvand, Alì Zarnegar

Fotografia: Morteza Poursamadi, Payman Shadmanfar

Montaggio: Vahid Jalilvand, Sepehr Vakili

Musiche: Peyman Yazdanian

Attori: Navid Mohammadzadeh, Amir Aghaee, Hediyeh Tehrani, Zakieh Behbahani, Saeed Dakh, Alireza Ostadi

Trailer de Il dubbio – Un caso di coscienza

Trama de Il dubbio – Un caso di coscienza

Uno scrupoloso medico legale lascia il suo ufficio di sera e si appresta a tornare a casa con la sua auto, lungo la strada urta accidentalmente una moto che trasportava un’intera famiglia di quattro persone. Apparentemente stanno tutti bene compreso il piccolo Amir Ali di otto anni che ha battuto la testa. Il dottore, preoccupato e dispiaciuto per l’incidente esorta il capofamiglia ad andare al vicino ospedale per un controllo, ma l’uomo rifiuta.

Il giorno seguente, tra gli altri cadaveri da esaminare, nella struttura dove lavora il dottore arriva il corpo senza vita di Amir Ali. Il dottore visibilmente scioccato lascia il compito di eseguire l’autopsia alla sua collega (nel corso del film apprendiamo che sicuramente è anche qualcosa di più che collega, ma il rapporto non viene approfondito). Dall’autopsia emergono altri elementi che sembrano scagionare il medico e che impongono una scelta prima di tutto morale che potrebbe però avere conseguenze legali e stravolgere la vita del protagonista.

Il dubbio - Un caso di coscienza
Scena de Il dubbio – Un caso di coscienza

Recensione de Il dubbio – Un caso di coscienza

Una volta ho letto queste frasi di Rolf Dobelli: i coraggiosi e gli audaci sono stati uccisi prima che potessero trasmettere i propri geni alle generazioni successive. Gli altri, i vigliacchi e gli assennati, sono sopravvissuti. Noi siamo la loro progenie. Ci siamo fatti una certa idea dei vigliacchi, ma essi sono esattamente come noi. Forse riproducono persino il nostro comportamento. Un comportamento crudele che giustifichiamo in nome della saggezza”.

Vahid Jalilvand

Questo è il commento del regista iraniano al film presentato alla 74° mostra di Venezia e premiato come miglior film, miglior regia e miglior attore nella sezione Orizzonti. Il lungometraggio è stato nominato come miglior film straniero ai 91 ° Academy Awards.

Girato con colori tenui, quasi in bianco e nero, Il dubbio – Un caso di coscienza è un film che insiste molto sui sentimenti e sulla psicologia dei protagonisti, ottimamente interpretatati dagli attori, e ci fa riflettere sull’importanza delle scelte e sul senso di giustizia che va al di là del semplice aspetto legale. Infatti, il dubbio esistenziale che affligge il dottore viene risolto solo in parte ma il punto è decidere cosa fare a prescindere dall’accertamento della verità. Colpisce inoltre il ruolo non facile rivestito dalle figure femminili: evidentemente discriminate nella società iraniana, mantengono comunque un’autorevolezza e una sicurezza all’interno del nucleo familiare maggiore rispetto alle stesse figure maschili. Vediamo quindi la mamma del piccolo Amir indurre il padre a compiere delle azioni che forse da solo non sarebbe riuscito a intraprendere e, allo stesso modo, la collega del dottore spronare quest’ultimo a ragionare razionalmente. In questo senso è come se la donna ricoprisse il ruolo di una parte della coscienza dell’uomo senza la quale sarebbe incompleto.

Il lungometraggio affronta inoltre il tema della differenza tra classi nella società iraniana e illustra come le scelte della classe più agiata ricadano inevitabilmente su chi non ha i mezzi e non ha la possibilità di scegliere, lasciando quindi alla coscienza personale di chi potrebbe modificare il corso degli eventi, il compito rendere la società più equa.

In conclusione si tratta fondamentalmente di un film sulle elegie delle scelte sbagliate, dei ragionamenti sulle conseguenze che comportamenti diversi avrebbero potuto generare. Tutto ciò rappresentato in maniera equilibrata senza scadere nel melodramma riuscendo invece a trasmettere con semplicità la forza emotiva della situazione.

Note positive

  • Interpretazioni attoriali
  • Sceneggiatura

Note negative

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