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Il fantasma dell’opera
Titolo originale: The Phantom of the Opera
Anno: 1925
Paese: Stati Uniti d’America
Genere: drammatico
Produzione: Universal pictures
Durata: 1 hr 33 min (93 min)
1 hr 33 min (93 min) (Argentina)
1 hr 41 min (101 min) (original) (UK)
1 hr 32 min (92 min) (1995) (USA)
1 hr 47 min (107 min) (DVD) (USA)
1 hr 46 min (106 min) (Ontario) (Canada)
1 hr 35 min (95 min) (1929 re-release)
Regia: Rupert Julian
Sceneggiatura: Raymond L. Schrock, Elliott J. Clawson
Fotografia: Virgil G. Miller
Montaggio: Maurice Pivar, Edward Curtiss, Gilmore Walker
Musiche: Gustav Hinrichs
Attori: Lon Chaney, Mary Philbin, Norman Kerry, Arthur Edmund Carewe, Gibson Gowland, John St. Polis, Snitz Edwards, Virginia Pearson, Anton Vaverka, Bernard Siegel, Edith Yorke
Dopo la realizzazione cinematografica de Il Gobbo di Notre – Dame del 1923 l’Universal Studios decide di portare sul grande schermo un nuovo essere mostruoso appartenente al mondo dark dell’orrore letterario, Il Fantasma dell’Opera, tratto dall’omonimo libro scritto nel non lontano 1910 da Gaston Leroux e affidando nuovamente la parte della creatura “diabolica” a Lon Chaney che tanto aveva colpito nella sua precedente interpretazione di Quasimodo.
La trasposizione cinematografica di Le Fantôme de l’Opéra si deve grazie allo strano incontro tra Carl Laemmle, presidente della Universal Pictures, e allo scrittore del romanzo a Parigi, mentre quest’ultimo stava lavorando ad alcuni progetti cinematografici. Qui, in amicizia, Leroux regalò il suo romanzo al boss dell’Universal, il quale incominciò a leggere il libro fino a terminarlo rapidamente trovandolo perfetto per continuare la saga iniziata con il Gobbo di Notre Dame.
Nonostante un inizio di lavorazione molto positivo il film durante il set è incappato in molteplici malumori da parte del cast a causa del pessimo rapporto tra la star Chaney e il regista Rupert Julian, tanto che il protagonista ha deciso più volte d’interpretare il personaggio a suo piacimento infischiandosene del pensiero del suo superiore e cineasta.
Del resto Chaney è la star indiscussa di questo lungometraggio soprattutto per la creazione fisica, attraverso il trucco, del Fantasma dell’opera. L’attore realizzo da solo la maschera del mostro e si trucco da sé.
Trama de Il Fantasma dell’opera
All’Opera di Parigi girano strane voci e si narra dell’esistenza di un fantasma, ma i nuovi proprietari del teatro si fanno delle grosse risate ad udire questa storia. Nel teatro però incominciano ad accadere eventi strani e una figura misteriosa dal volto coperto e piena d’odio contro gli esseri umani e folle d’amore per una donna, incomincerà a seminare del panico nel luogo.
Recensione de Il fantasma dell’opera
La trama è semplice e la narrazione è piuttosto lineare ma intrisa di momenti di suspense che riescono a trasmettere Pathos grazie a molti elementi efficaci. I personaggi sono abbastanza ben caratterizzati ma non approfonditi e il film si concentra maggiormente
sui personaggi principali.
Il Fantasma dell’Opera è il protagonista assoluto della pellicola: Un uomo sfigurato che vive nei sotterranei del teatro; dentro di sé prova un odio per l’umanità e amore per una donna, la femmina che lo ha aiutato ad arrivare al successo all’Opera.
Il Fantasma risulta inquietante ed a tratti malinconico, un personaggio potenzialmente interessante ma il suo passato e i motivi che lo hanno trasformato in leggenda all’interno del teatro non vengono mai svelati allo spettatore rimanendo un elemento oscuro e sconosciuto al pubblico. Per fortuna però il film ha dei punti forti che riescono a nascondere bene tale pecca.
Durante la visione della pellicola, lo spettatore verrà travolto da una tristezza e da un’angoscia causata principalmente dalle ambientazioni sinistre e anche dalla musica malinconica, inserita solamente nel montaggio, con molta probabilità.
Come accade anche con il Gobbo di Notre Dame anche il Fantasma dell’opera non intende spaventare e terrorizzare ma vuole raccontare un storia di malinconia e dramma esistenziale, il tutto con un pizzico di sana inquietudine. Lo spettatore entra meravigliosamente bene nei panni del protagonista comprendendolo.
Per la critica questa trasposizione cinematografica è considerata assolutamente riuscita anche grazie alla sua notevole somiglianza con il romanzo originale, mantenendo quell’atmosfera gotica che unisce il romanticismo e l’orrore elementi alla base del cinema Horror degli anni ’30.
Note positive
- Atmofera gotica
- Interpretazione di Chaney
- Il trucco de Il fantasma dell’opera
Note negative
- Ignoriamo il suo passato