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La casa di Helen
Titolo originale: House II: The Second Story
Anno: 1987
Paese: Stati Uniti D’America
Genere: Fantastico, Horror
Produzione: Life international
Distribuzione: Manley Productions
Durata: 1h e 28 m
Regia: Ethan Wiley
Sceneggiatura: Ethan Wiley, Fred Dekker
Fotografia: Mac Ahlberg
Montaggio: Marty Nicholson
Musiche: Harry Manfredini
Attori: Royal Dano, Arye Gross, Bill Mamer, Lar Park Lincoln, Jonathan Stark, Gregory Walcott, Amy Yasbeck, Jayne Modean
– Andiamocene anche noi
– No, non mi farò scacciare da casa mia da una stupido spettro
cit. La casa di Helen
Nel 1986 uscì “Chi è sepolto in quella Casa?” di Steve Miner,un buon prodotto d’intrattenimento destinato a spaventare ma anche divertire. Un anno dopo, il produttore Sean S. Cunningham decise di portare al cinema il seguito, un sequel però molto diverso nelle atmosfere dal suo predecessore, chiamato La casa di Helen.
Erroneamente questo lungometraggio diretto da Ethan Wiley viene considerato il continuo narrativo della saga La Casa di Raimi, sopratutto in Italia dove la casa di produzione lo ha presentato come il sesto capitolo della saga horror al fine di ottenere una maggiore incasso al botteghino,
La Casa di Helen non è l’ultimo capitolo della storia nata dalle mani di Miner ma continua per altri due lungometraggi intitolati The Horror Show e Chi ha ucciso Roger.
Trama de La casa di Helen
Jesse si trasferisce con la sua ragazza nella vecchia dimora di famiglia. Esplorando la casa, Jesse scoprirà dell’esistenza di un teschio di cristallo e che il suo trisnonno lo aveva trovato tanto tempo prima e che ora è situato all’interno della propria bara.
Decisi ad avere il teschio, Jesse insieme al suo amico Charlie svegliano il trisnonno divenuto immortale grazie al potere del teschio, un oggetto molto potente che ha perfino il potere di cambiare la realtà, o peggio, di distruggerla.
I due protagonisti dovranno difendere il teschio di cristallo da ogni creatura o uomo proveniente da dimensioni paralleli finché dovranno affrontare Bill, nemico del trisnonno e assassino dei genitori di Jesse.

Recensione de La Casa di Helen
Stiamo parlando di un seguito di un lungometraggio bizzarro, che ha come risultato un film ancora più bizzarro. Infatti La casa di Helen non è un horror e non ha lo scopo principale di spaventare lo spettatore quanto invece di raccontare una trama piuttosto comprensibile e lineare, ricca d’avventura e di umorismo.
La trama risulta molto semplice e ha qualche piccolo buco di sceneggiatura, infatti non ci sono tante spiegazioni dentro la pellicola e molti elementi d’interesse non sono stati volutamente approfonditi come invece meritavano. Tale pecche di sceneggiatura hanno reso il film, fin dai primi minuti poco interessante dal punto di vista narrativo.
Ci troviamo di fronte a un film di genere avventuroso con uno stile classico, ma nulla di serio anzi, la storia è caratterizzata da un tono molto leggero. L’umorismo non è nulla di particolare: non c’è una comicità volgare né profonda come l’autoironia ma si porta a far ridere in maniera molto elementare. Insomma, come il film predecessore, siamo dinanzi a un lungometraggio che si basa solamente sull’intrattenimento senza avere una storia avvincente o dei personaggi di reale interesse psicologico. Uno dei pochi pregi è il montaggio e il ritmo filmico che riesce a non fare annoiare lo spettatore conducendolo alla sua conclusione.
Gli attori, tutti sconosciuti, sono piuttosto credibili nei loro rispettivi ruoli ma nulla di speciale. La regia risulta discreta ma niente di più. Gli effetti speciali sono artigianali ma ben curati, all’interno della pellicola ci sono molte più creature ed effetti speciali rispetto al suo prequel.
Note positive
- Intrattiene
- La musica
- Il trucco
Note negative
- Regia troppo discreta
- Sceneggiatura non convincente