Il regno del pianeta delle scimmie (2024): l’eredità di un mondo nuovo.

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Trailer di Il Regno del Pianeta delle Scimmie

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Il Regno del Pianeta delle Scimmie è un film del 2024 diretto da Wes Ball. Si tratta della quarta pellicola della saga reboot iniziata nel 2011 con L’alba del Pianeta delle Scimmie, nonché il primo di una trilogia dedicata al franchise. Difatti, dopo il successo della trilogia de Il Pianeta delle Scimmie– che iniziava con un virus delle scimmie creato dall’uomo che si diffondeva in tutto il mondo e raccontava la fine della specie umana e l’ascesa delle scimmie, tutto dal punto di vista di Cesare, 20th Century Studios desiderava portare avanti il popolare franchise. Ma prima di tutto, qualsiasi nuova storia deve essere originale, presentare nuovi personaggi e creare una nuova era per Il Pianeta delle Scimmie. In Italia è uscito nelle sale l’8 maggio 2024, mentre nei cinema statunitensi è distribuito il 10 maggio.

Trama de Il regno del Pianeta delle scimmie

Sono passati 300 anni dalla morte di Cesare e le scimmie, prima unite, si ritrovano divise in diversi clan. Tra questi spicca il clan di Noa, dedico all’addestramento delle aquile. Una notte, il suo villaggio viene attaccato e dagli uomini Proximus Caesar, un primate che ha distorto gli insegnamenti di Cesare. Toccherà a Noa riportare a casa i membri del suo clan, aiutato dall’orango Raka e Mae, una ragazza umana.

Fotogramma de Il Regno del Pianeta delle Scimmie
Fotogramma de Il Regno del Pianeta delle Scimmie

Recensione de Il Regno del Pianeta delle Scimmie

La prima sequenza parla chiaro: Cesare è morto. Il passato è passato, ora tocca andare avanti e portare con sé gli insegnamenti di un leader che ha fatto dell’unità tra le scimmie il punto di forza di una ribellione e del dominio sulla Terra. Il franchise riparte scegliendo di ambientare gli eventi ben trecento anni dopo dagli avvenimenti di The War – Il pianeta delle scimmie e ci mostra un mondo cambiato: le scimmie si sono separate in clan, ognuna con il proprio pezzo di terra e obiettivi, alcune ignare del passato che ha portato la propria specie all’evoluzione mentre altre ne sono ben consapevoli ed esercitano la propria brutalità per sottomettere gli altri. È un mondo diviso, dove le grandi metropoli che conosciamo hanno ceduto il passo alla natura con questa atmosfera post apocalittica in cui domina uno strano silenzio.

Osserviamo questo paesaggio tra l’artificiale e il naturale nel momento in cui inizia il viaggio di Noa, il protagonista, l’unico del suo clan ad non essere stato rapito dagli uomini di Proximus Caesar. Ed è attraverso quest’avventura che Noa dovrà mettersi in dubbio di fronte al mondo che lo circonda, venendo a conoscenza del leggendario Cesare e prima ancora del periodo in cui gli uomini dominavano il pianeta. Una conoscenza che alcune scimmie possiedono più degli altri e che nella loro avidità cercano di più potere, così da imporsi sugli altri. È l’operazione attuata da Proximus Caesar, alla ricerca di una tecnologia umana che potrebbe svoltare le sorti del suo regno. La conoscenza è potere, ma l’unione fa la forza: quello è vero potere.

Frame del film Il Regno del Pianeta delle Scimmie
Frame del film Il Regno del Pianeta delle Scimmie

Rispetto ai suoi predecessori, Il regno del Pianeta delle Scimmie non porta con sé una serie di personaggi memorabili, vittime di una scrittura dal ritmo altalenante, ma di un’estetica di alto livello: la computer grafica realizza un aspetto quasi realistico per i primati, col dubbio che gli attori fossero stati truccati con un pesante uso di prospettica, e i movimenti fluidi, mai finti. La paura era di ritrovarsi un sequel della trilogia reboot che non avesse niente di nuovo da raccontare, ma la scelta di ambientare la vicenda in una data imprecisa, molte generazioni successive rispetto alle vicende di Cesare, ha avuto l’effetto desiderato: nulla di originale, ma una sintesi degli effetti del conflitto umani-scimmie, dove i primi sono diventati dei reietti, fatta eccezioni per le uniche due figure umane presenti, mentre i secondi ora dominano il pianeta, comportandosi come esseri umani in un mondo non adatto a loro.

In conclusione

In “Il regno del Pianeta delle Scimmie”, il franchise si reinventa, proiettando lo spettatore trecento anni dopo gli eventi di “The War – Il pianeta delle scimmie”. In questo nuovo mondo diviso, le scimmie si sono organizzate in clan, alcune ignare del passato che ha portato alla loro evoluzione, altre consapevoli e brutali nel dominio sulle altre. L’ambientazione post apocalittica, con le metropoli abbandonate, crea un’atmosfera di strano silenzio, riflettendo la convivenza tra artificio e natura. Attraverso il viaggio di Noa, il protagonista, scopriamo il mito di Cesare e il periodo in cui gli uomini dominavano il pianeta, mentre le scimmie si contendono il potere e la conoscenza umana diventa un’arma. Sebbene manchino personaggi memorabili, l’estetica del film, con una computer grafica quasi realistica e movimenti fluidi, eleva l’esperienza visiva. L’ambientazione imprecisa e lontana dalle vicende di Cesare permette al film di offrire una nuova prospettiva sul conflitto umani-scimmie, creando una sintesi degli effetti di questa lotta sull’evoluzione e sul dominio del pianeta.

Note positive

  • Ambientazione post apocalittica;
  • Estetica, specialmente la CGI;
  • Scelta di raccontare una storia nuova, staccandosi dai personaggi della trilogia precedente.

Note negative

  • Storia altalenante del ritmo;
  • Personaggi non sfruttati e poco memorabili;
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