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Il signor quindicipalle
Titolo originale: Il signor quindicipalle
Anno: 1998
Paese: Italia
Genere: Commedia
Produzione: Bruno Altissimi, Claudio Saraceni
Distribuzione: Medusa Film, Videomaura, Filmone
Durata: 1h 40m
Regia: Francesco Nuti
Sceneggiatura: Francesco Nuti, Malù Di Lonardo, Mario Rellini
Fotografia: Danilo Desideri
Montaggio: Ugo De Rossi
Musiche: Giovanni Nuti
Attori: Francesco Nuti, Sabrina Ferilli, Alberto Gimignani, Novello Novelli, Antonio Petrocelli, Evelina Gori, Gabriella Bartolini, Gianna Giachetti, Giulia Weber, Giuliana Colzi, Alex Partexano
Quattro anni dopo l’enorme flop di OcchioPinocchio, Francesco Nuti torna sul grande schermo, tornando a quei antipodi che ne fecero la fortuna negli anni Ottanta. Il signor quindicipalle si doveva intitolare Il Signor Centoventicinque e il cast iniziale era totalmente diverso; il solo attore irrinunciabile era il grande Novello Novelli, che entra in scena subito dopo un ispirato piano sequenza per narrare la storia in un lungo flashback.
Trama de Il signor quindicipalle
La trama è di una semplicità unica; racconta l’innamoramento di un campione di biliardo per una prostituta. E’ chiara la nota autobiografica, con il regista/attore che torna alle origini raccontando una storia d’amore e biliardo, concludendo una sorta di trilogia iniziata con Io, Chiara e lo scuro e Casablanca Casablanca.

Recensione de Il signor quindicipalle
Proprio come OcchioPinocchio, il film subisce molte traversie tra ritardi e liti con la produzione. Nuti, come è ben chiaro, è in crisi quindi non riesce a concludere, spesso brancola nel buio, anche se molte sequenze sono ispirate e ben girate. Si arriva al punto critico di chiamare Veronesi per ultimare le riprese, la produzione vorrebbe montarlo senza alcune scene pur di arrivare alla fine, dopo quasi due anni di sprechi e interruzioni. Tutto questo nel film si nota, perché molte buone idee non sono accompagnate da una sceneggiatura forte e da un soggetto fermo. Nuti indugia sui primi piani, sulle carrellate, ma le cose migliori sono nella parte iniziale con Novello Novelli narratore alla Bergman, nel pieno della storia. Ottimo il finale, molto poetico, con il padre che appare al figlio disperato, invitandolo a provare il colpo magistrale, quella straordinaria ottavina capace di realizzare quindici buche. E infine il passaggio di consegne tra il padre e la donna che rappresenta l’amore con il bacio che suggella la fine della storia e l’inizio di un sogno.

Quello che manca al film è la sceneggiatura, la parte centrale, il corpo narrativo per arrivare al finale. Alcune trovate geniali, Sabrina Ferilli è al massimo della sua bellezza, riempie la scena con il solo sguardo. Si ricorda una sequenza dove balla uno scatenato mambo cubano di Perez Prado di fronte a un Nuti sconcertato, unico cliente del locale. Francesco Nuti è meno ispirato del solito, sia come attore che come regista, regala poche battute memorabili, forse solo la sequenza del cavallo di legno imbizzarrito ricorda l’attore d’un tempo. Un film irrisolto, un’occasione perduta, ma nonostante tutto, la tecnica di regia è ottima, la fotografia bellissima e la colonna sonora originale di Giovanni Nuti eccellente.
Ci sono tutti i temi fondamentali di Nuti, ma quel che manca è l’autore, si vede che non è al massimo della forma, dentro di lui sta accadendo qualcosa di non modificabile, che poco a poco lo porterà a perdersi. Ma nonostante tutto il film incontra i favori del pubblico che ne decreta un buon successo.
Il Signor Quindicipalle non è certo il film da consigliare per cominciare ad apprezzare il cinema comico – sentimentale di Francesco Nuti, ma resta un lavoro interessante, da storicizzare e studiare, senza farsi condizionare dai pregiudizi della critica.
Note positive
- La regia di Nuti
- L’interpretazione di Novello Novelli
- I flashback
- Un finale Ispirato
Note negative
- La sceneggiatura
- Poche battute memorabili