Indignazione (2016): tra Amore e Società

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Indignazione locandina

Indignazione

Titolo originale: Indignation

Anno: 2016

Paese: Stati Uniti d’America, Cina

Genere: DrammaticoSentimentale

Produzione: Bing Feng Bao Entertainment, Likely Story, RT Features

Distribuzione: Videa

Durata: 110 min

Regia: James Schamus

Sceneggiatura: James Schamus

Fotografia: Christopher Blauvelt

Montaggio: Andrew Marcus

Musiche: Jay Wadley

Attori: Logan Lerman, Sarah Gadon, Tracy Letts, Linda Emond, Danny Burstein, Ben Rosenfield

Trailer italiano d’Indignazione

Trama di Indignazione

1951. Marcus Messner, figlio di un macellaio Kosher, decide di lasciare il New Jersey per frequentare il facoltoso college dell’Ohio. Lui è un ateo e appena giunto si scontra con il rigoroso impianto cristiano della scuola entrando così in conflitto con il presidente Caudwell. Durante il suo periodo al college farà la conoscenza della benestante e compagna di corso Olivia Hutton da cui nascerà una storia d’amore complessa.

Indignazione scena film
Fotogramma d’Indignazione

Recensione d’Indignazione

Indignazione è una toccante e ariosa storia d’amore tra due ragazzi, Marcus e Oliva Hutton,  che si incontrano nella loro vita da collegiali presso Winesburg college, al tempo della guerra di Corea.

Direi che il nodo centrale di questo film è una storia d’amore

Logan Lerman

Indignazione (2016) è un lungometraggio basato sull’omonimo romanzo  scritto da Philip Roth. L’intero film risente in modo eccessivo questa sua nascita pre-sceneggiatura. Alla regia troviamo James Schamus, che assegna i ruoli dei protagonisti ai giovani talenti Logan Lerman (Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo e Noi siamo infinito) e Sarah Gadon (presenza costante nella filmografia più recente di Cronenberg)

INDIGNAZIONE non è il più noto dei romanzi di Philip Roth, ma in qualche modo è una vera benedizione. È più una pièce da camera che cattura un momento particolare della vita di un giovane.

cit. James Schamus

Dalla prima scena del film, in cui siamo nel presente con una vecchia Olivia, sappiamo subito che nulla andrà bene e che assisteremo a una sfortunatissima storia d’amore. In verità, possiamo dire, che l’intera storia d’amore non prenderà mai un vero aspetto realistico, ma rimarrà sospesa nell’aria come un qualcosa che sta per avvenire, dovrebbe sopraggiungere ma fatica a diventare qualcosa. Lo spettatore assiste in maniera indignata ai comportamenti dei personaggi, osserva una società che cerca di schiacciarli al muro in tutti, vede due giovani avviarsi alla propria rovina senza poter muovere un dito a loro favore. Marcus e Oliva vivono la loro storia d’amore, all’apparenza, in maniera assai differente.

Marcus è pieno di tormenti interiori, tra la ricerca di una vera e propria moralità e una libertà interiore, mentre Olivia si mostra al giovane in maniera non propriamente morale, esperta e spregiudicata ma nascondendo dietro quella sua facciata un malessere profondo ed un’enorme fragilità, fragilità che neppure Marcus riesce a notare nella giovane ed è proprio ciò che li porterà alla distruzione.

Entrambi i due ragazzi sono dei disadattati alla vita del college dell’Ohio, che li obbliga a rispettare dei rigidi comportamenti che, in special modo Marcus, non intende minimamente accettare di sottomettersi. Per un cambio di stanza, a causa di un diverbio per Olivia (Sarah Gadon) tra Marcus e i suoi due coinquilini, il giovane decide di cambiare stanza e per farlo è costretto a doverne discutere con il Decano della sezione maschile di Winesburg, incarnante l’autorità, le tradizioni sociali e gli obblighi sociali e religiosi che il giovane sta oramai odiando.

Il ragazzo, utilizzando le sue idee, cerca di far comprendere, con un forte e teso scontro verbale tra i due, le sue ragioni e il motivo più profondo del suo pensiero. Il Decano dal canto suo, fa ciò che la tradizione sociale sa far meglio, avvia una discussione futile che sposta tutte le discussioni accusando e criticando il giovane ragazzo in maniera personale. L’Indignazione di Marcus verso quella società sale sempre di più fino a crollare a terra per un attacco di appendicite.

Da questo momento i fatti si avvieranno, sempre più, a un triste destino. In cui il giovane non farà altro che scontrarci con una stupida società che non intende evolversi e che lo condurrà alla sua rovina e la sua storia d’amore andrà di pari passo, poiché la stessa società e famiglia lo condurranno lontanissimo da Olivia.

Tematica interna a Indignazione

Della morte è importante capire che anche se di solito non hai voce in capitolo, e ti capita quando ti capita, esistono dei motivi per cui muori. Ci sono delle cause, una catena di eventi connessi in moda casuale, e questi eventi includono decisioni che hai preso personalmente. Come sei finito lì, in quel giorno esatto, in quel momento esatto, con quell’evento specifico che ti sta accadendo?

Indignazione

Ogni nostra scelta per quanto possa essere totalmente governata dalle nostre idee e azioni ha un enorme peso sul nostro futuro. Ogni singola decisione cambierà e porterà la nostra vita su una linea retta e niente potrà permetterci di ritornare al punto di partenza.  Marcus poteva scegliere di non farsi trasportare nell’abisso da Olivia, poteva scegliere di staccarsi da lei come poteva scegliere di abbandonare la lotta d’idee e opinioni con il Decano, guerra che mai e poi mai poteva vincere. Ma il giovane era oramai troppo indignato dal mondo per potersi fermare e abbassarsi a tutto ciò che lo infastidiva moralmente. Tutto quello che ha scelto, inevitabilmente, lo ha segnato per sempre. Il suo futuro poteva essere brillante ma per il suo ideale e per la sua fragilità interiore ha deciso di rischiare tutto e così ha perso tutto.

Abbiamo coordinato la combinazione di colori per tutto il film. Ci siamo riferiti al modo in cui i fotografi del periodo erano soliti fotografare il loro mondo dettandone l’aspetto. Visivamente, ci siamo ispirati ai colori della fotografia di Ernst Haas, Gordon Parks e Saul Leiter, e dei documentari di Ester Bubley, ArthurRothstein, Russell Lee e John Vachon

Weinberg

Tutto il film mostra una incredibile freddezza, sia nella recitazione attoriale che nelle inquadrature. I due protagonisti raramente entrano in contatto fisico. Le inquadrature sono tutte lunghe e molto raramente troviamo un primo piano (stretto) del personaggio. Gli ambienti sono spogli, abbondando di un giallo freddo e di tonalità spente Il ritmo del resto non è assolutamente veloce ma molto lento, decretando ancor di più la frustrazione per la vita dei due giovani.

Riesci a sentirmi, Olivia? Riesci a sentirmi quando dico che va tutto bene, comunque sia, che va tuto bene? Perché qualcuno ti amava. Almeno, io penso fosse così. E tu dovresti saperlo. Dovresti saperlo, Olivia

Indignazione
indignazione recensione film
Scena del film Indignazione

In conclusione

Note positive

  • La sceneggiatura è scritta in maniera incantevole, i dialoghi reggono il film
  • Buona la prova attoriale
  • Scelte azzeccate della regia che dà maggior forza emozionale all’opera filmica
  • La seconda scena del film è un piccolo capolavoro. Decisa di girare con due punti di vista differenti. Senza saperlo assistiamo già al finale del film
  • Toccanti le ultime inquadrature

Note negative

  • Erroraccio di scenografia: siamo nel 1951, allora come mai troviamo a inizio film un cartellone con scritto: Benvenuti all’anno 1955?
  • Mancanza di personaggi secondari forti
  • Inserire il Padre di Marcus, caratterizzato dalla paura che avvenga qualcosa di brutto al figlio, è un eccessivo spoiler al finale.
  • Ritmo fin troppo lento
  • Il film si chiama Indignazione ma questa, esclusa in una scena, compare fin troppo poco nel film. Dovevano mettere maggiori scontri di pensiero dentro il lungometraggio
  • Storia che male si addice ad una trasposizione cinematografica. Gli sceneggiatori non potevano fare di meglio.
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