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K.O.
Titolo originale: K.O.
Anno: 2025
Genere: azione
Casa di produzione: Empreinte Digitale, Yvette Production, Artémis Productions
Distribuzione italiana: Netflix
Durata: 86 minuti
Regia: Antoine Blossier
Sceneggiatura: Louis Aubert, Guillame Lemans, Clément Marchand
Fotografia: Alain Duplantier
Montaggio: Mickael Dumontier
Musiche: Thomas Couzinier
Attori: Ciryl Gane, Alice BelaÏdi, Maleaume Paquin
Trailer di “K.O.”
Informazioni sul film e dove vederlo in streaming
K.O. segna il ritorno di Antoine Blossier dietro la macchina da presa, il regista aveva fatto parlare di sé nel panorama cinematografico internazionale grazie al film Remi, l’adattamento più recente del libro Senza famiglia di Hector Malot. In questa occasione, dirige un film d’azione targato Netflix. La storia segue la vita di Bastien, un lottatore di MMA che vince un incontro ma uccide per errore il suo avversario.
Il cast è composto da attori poco noti al pubblico generalista, nomi come Ciryl Gane (Nella tana dei lupi 2 – Pantera, La Gabbia), Alice BelaÏdi e Melaume Paquin, quest’ultimo torna a collaborare con Blossier dopo Remi
Il film è presente nel catalogo Netflix dal 6 giugno 2025.
Trama di “K.O.”
Bastien è un temibile lottatore di MMA, un giorno combatte contro Enzo, ma il match va male: Enzo rimane ucciso dai colpi di Bastien. Due anni dopo dall’accaduto, Bastien ha smesso di lottare, ma viene avvicinato dalla vedova di Enzo, la quale è preoccupata per il figlio Léo, il ragazzo è testimone di un omicidio perpetrato da una banda criminale molto pericolosa di Marsiglia. La madre chiede aiuto a Bastien per salvargli la vita.
Recensione di “K.O.”
K.O. fa parte di quel filone recente, appartenente a Netflix, che usa le arti marziali miste per arricchire una storia d’azione. Dopo altri film europei come 60 minuti, Bruised – Lottare per vivere (in collaborazione con gli Stati Uniti) e la serie TV La Gabbia, Netflix presenta una produzione franco-belga che segue le vicende del temibile Bastien, lottatore di MMA in cerca di redenzione. In realtà, in questa occasione le arti marziali fanno da sfondo, poiché l’ottagono compare solo all’inizio del film, in seguito verranno presentati calci, pugni, prese di sollevamento e quanto altro, ma lo sport vero e proprio è solo un preludio a ciò che avviene successivamente. Ma è da lì che parte la storia, perché l’evento che cambia la vita del giovane Léo è la morte di suo padre Enzo, un momento duro che costringe il giovane a seguire strade poco raccomandabili, diventando anche testimone di eventi che non avrebbe dovuto vedere. Il viaggio di Bastien è arricchito dalla presenza di Kenza, l’inserimento di questo personaggio femminile aggiunge una storia simil-romantica in un contesto così pericoloso come la protezione di un adolescente, ma permette anche di avere una seconda visione della narrazione: mentre Bastien è diventato più riflessivo a causa della morte di Enzo, Kenza è irrazionale, pronta a mettere tutto a rischio pur di arrivare al risultato. K.O. è una storia gradevole che combina la lotta a mani nude al genere gangster, scorre in modo fluido anche grazie ad un minutaggio breve: 86 minuti che tralasciano dialoghi superflui e mostrano tante scene d’azione, proprio come dovrebbe fare un film del genere. Non ci si aspetta molto da una trama simile, infatti, dopo un inizio investigativo che serve a giustificare l’inserimento della poliziotta Kenza, ci sono molte scene d’azione che devono riempire la trama semplice e poco sofisticata. Se il film risulta scorrevole e dinamico, è altrettanto vero che non regala nulla di più, è un buon film d’azione, ma si limita a fare ciò che deve fare: intrattenere. Ciò che rimane interessante è il lato psicologico del protagonista, anche se può risultare poco originale; il fatto che Bastien vada in soccorso di Léo designa un’analisi ben congeniata di un personaggio che sotto la scorza da duro, mostra anche delle debolezze interiori.
La regia è funzionale, così come fa la trama, anch’essa si limita a raccontare ciò che succede, senza interferire con grandi manovre. A parte qualche zoom in avanti o qualche altro movimento di macchina, Blossier sceglie la neutralità dello sguardo. Spesso vengono utilizzati i campi lunghissimi su Marsiglia per cercare di allungare quel tanto che basta.
Il cast è anch’esso anonimo: composto da attori perlopiù sconosciuti al grande pubblico, spicca sicuramente la figura di Ciryl Gane, artista marziale misto prestato alle recitazione. Nonostante la poca esperienza, riesce ad essere credibile e dà un’impronta personale al personaggio. A volte il Bastien risulta ridicolo, specialmente nella scena specifica della discoteca, dove dopo tutti quei colpi subiti, rientra per vendicarsi come nulla fosse. Dettaglio negativo della scrittura del personaggio, ma essenziale per colorire maggiormente la storia.
K.O. non regala molte emozioni, ma si inserisce perfettamente nel catalogo di Netflix, trovando spazio come elemento di intrattenimento, più che come film vero e proprio.
In conclusione
K.O. è un buon film d’azione, nonostante la poca originalità della trama, si tratta di un prodotto di intrattenimento sufficiente che fa ciò che deve fare: creare una storia dinamica.
Note positive
- Scene dinamiche che creano impatto visivo
- Trama poco originale ma efficace
Note negative
- La scrittura di alcuni personaggi
- La scelta di non osare in alcuni campi come la regia e il montaggio
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Colonna sonora e sonoro |
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3.0
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