La bambina che raccontava i film (2023). Come si racconta la passione per il cinema

Recensione, trama e cast di La bambina che raccontava i film (2023), il film di Lone Scherfig distribuito in Italia direttamente in home video

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Trailer di “La bambina che raccontava i film”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

La bambina che raccontava i film è il film della regista danese Lone Scherfig, la stessa direttrice artistica di One Day e An Education. La storia, tratta dal libro omonimo di Hernan Rivera Letelier, viene raccontata in modo molto personale dallo scrittore cileno che è cresciuto nei pressi del deserto dell’Atacama, luogo dove è ambientata la storia del film.

La bambina che raccontava i film è stato presentato in anteprima al Festival Internazionale del cinema di Toronto nel 2023, per poi approdare nelle sale spagnole dal 27 ottobre 2023.

Trama di “La bambina che raccontava i film”

Maria Margarita è la più giovane di quattro fratelli. In famiglia hanno una passione in comune: il cinema. Si scopre ben presto che Maria Margarita ha un talento nel raccontare i film che vede. Grazie a ciò, la bambina si occupa di raccontare i film a chi non ha modo di vederli sul grande schermo e diventa rinomata nel paese per la sua passione.

La bambina che raccontava i film 2023 fotogramma
Fotogramma di La bambina che raccontava i film

Recensione di “La bambina che raccontava i film”

Quando si ha un dono bisogna coltivarlo, anche se esistono mille avversità che ti impediscono di svilupparlo. Questo è l’incipit di La bambina che raccontava i film, una vicenda narrata in uno dei periodi più bui del Cile, durante la dittatura di Pinochet. Il film infatti è ambientato soprattutto in quel periodo, dove i personaggi sono impauriti per le sorti del paese e devono decidere cosa fare. La protagonista, Maria Margarita, vede piano piano svanire tutte le sue conoscenze. Quel luogo che conosceva e in cui aveva vissuto molte giornate spensierate si era trasformato.

Il tema centrale del film è per l’appunto il cinema, un medium capace di informare, ma soprattutto di emozionare. Anche quando non è possibile usufruirne, come in questa storia. Maria Margarita ha il notevole talento di raccontare le immagini facendo vedere ciò che è solo espresso oralmente. Quello che la regista Lone Scherfig fa è un vero omaggio al cinema e alle sue potenzialità, ma al tempo stesso mantiene quel senso di nostalgia che lo scrittore Hernan Rivera Letelier aveva dato all’omonimo libro da lui scritto. Un luogo isolato, arido, in cui tutti si conoscono e passano insieme le serate. Quel senso di comunità che al giorno d’oggi sembra essersi un po’ spento. Questa è un’altra questione che il film sottolinea, portandoci a riflettere sul senso di condivisione. Non è solo vedere il film o ascoltare una persona che ne parla, ma anche passare del tempo insieme in modo tale da rafforzare quel concetto di comunità di cui scritto sopra. L’amenità di condividere e dialogare.

Maria Margarita è un personaggio ben delineato con un’ottima attitudine alla vita. Interpretata dalla giovane Sara Becker (in una delle sue prime prove attoriali), Maria Margarita è la protagonista assoluta della pellicola. Se ciò da una parte ci fa apprezzare il suo sviluppo crescente durante tutto il film, d’altra parte oscura gli altri personaggi che la circondano. Per esempio, la madre Maria Magnolia ha un destino crudele in cui deve lasciare la sua casa e al tempo stesso i figli, dei quali non ha più notizia. Il film sembra quasi dimenticarsi di lei, del suo stato d’animo, delle sue condizioni di vita, lasciando un grosso dubbio nello spettatore che non viene risolto. Così come altri personaggi che rimangono anonimi se non per qualche breve scena.

La bambina che raccontava i film ha un’ottima ambientazione di scena, la quale ci fa immergere appieno nel periodo che Maria Margarita sta vivendo. Il deserto, le case diroccate, la scuola impoverita, gli stracci. Oltre a questo, il film ci pone davanti a un’annosa questione sulla differenza dei media. Infatti, Maria Margarita racconta in prima persona quando la televisione stava cominciando a farsi presente nelle case dei cileni. A causa di questa innovazione, il cinema sembra essere un mezzo di comunicazione destinato a morire. Così come l’attività di raccontare i film della ragazza. La televisione è un mezzo che entra facilmente nelle case delle persone e grazie a esso si possono vedere molti film. Maria si ritrova a raccontare i film a quei pochi che la televisione ancora non ce l’hanno. Quello della regista Lone Scherfig, quindi, è anche un tentativo di non far morire il cinema. Di informare lo spettatore dichiarando che questa arte ha ancora molto da offrire e di investire del tempo su di essa.

La bambina che raccontava i film 2023 fotogramma
Una scena di La bambina che raccontava i film

In conclusione

La bambina che raccontava i film delinea il personaggio di Maria Margarita e il suo talento nel raccontare le storie. Ci immerge inoltre nel periodo della dittatura cilena che ha segnato la vita di molti civili. È un racconto dedicato al cinema e alla sua capacità di far emozionare, ma anche alle sue storie uniche.

Note positive

  • Interpretazione di Sara Becker
  • Ambientazione
  • Racconto autentico e in linea con il periodo storico

Note negative

  • Alcuni personaggi non sono ben sviluppati
  • Mancanza di alcuni dettagli sul periodo storico del film

Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazioni
Emozione
SUMMARY
3.3
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Tommaso Lesti
Tommaso Lesti

Laureato in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Appassionato della settima arte e di serie TV, non disdegno qualsiasi genere esistente. Quindi, se avete raccomandazioni, fatevi pure avanti.