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La migliore offerta
Titolo originale: La migliore offerta
Anno: 2013
Paese: Italia
Genere: Thriller, drammatico, sentimentale
Produzione: Paco cinematografica, Warner bros. italia
Distribuzione: Warner bros.
Durata: 2h 5m
Regia: Giuseppe Tornatore
Sceneggiatura: Giuseppe Tornatore
Fotografia: Fabio Zamarion
Montaggio: Massimo Quaglia
Musiche: Ennio Morricone
Attori: Geoffrey Rush, Jim Sturgess, Sylvia Hoeks, Donald Sutherland, Philip Jackson, Dermot Crowley, Kiruna Stamell, Liya Kebede
Anche in un falso d’arte c’è qualcosa di vero!
La migliore offerta
Nello stesso anno de La grande bellezza, un altro grande regista italiano torna alla ribalta con un film che strega e stupisce lo spettatore. Quando si parla di Giuseppe Tornatore, non c’è mai da stupirsi. Ha sperimentato molti stili cinematografici, non usa mai la stessa troupe e racconta sempre storie difficili da raccontare. Dopo il suo personalissimo omaggio alla terra di Sicilia con Baaria, torna al cinema degli inizi e gira, in segreto, questo piccolo ma grande capolavoro. Uno dei film più belli di Tornatore. Il grande regista italiano si ispira al maestro del brivido Alfred Hitchcock e gira un film noir a tinte thriller.
Prodotto da Paco Cinematografica S.r.l. in collaborazione con Warner Bros. Italia il film è stato distribuito il 1 gennaio 2013 incassando 9.111.965 euro. Inoltre ottenne ben tredici nomination al David di Donatello dove vinse svariati premi, in particolare come miglior film e regia.
Trama de La migliore offerta
Virgil Oldman è un sessantenne antiquario e battitore d’aste di elevata professionalità. Conduce una vita tanto lussuosa quanto solitaria. Non ha mai avuto una donna al suo fianco e tutta la sua passione è rivolta all’arte. Fino a quando riceve un incarico telefonico da Claire, giovane erede di una ricca famiglia. La ragazza, che vuole venga fatta una valutazione degli oggetti preziosi che arredano la sua villa e di cui vuole liberarsi, non si presenta mai agli appuntamenti. Virgil viene così attratto da questa committente nascosta fino al punto di scoprire il suo segreto. Intanto, nel corso dei sopralluoghi, trova nei sotterranei dell’abitazione parti di un meccanismo che si rivela essere di produzione molto antica.
Recensione de La migliore offerta
La parte terrificante della pellicola non è data da scene cruente come ci si può aspettare. L’ansia che prova lo spettatore è dovuta del fattore psicologico. Il film psicologicamente ti annienta, tutto quello che pensavi fosse vero alla fine si rivela errato e viceversa. La storia può essere sintetizzata in pochissime parole: spaccati di vita di un uomo distrutto che poi riesce a rimettersi in sesto ma alla fine ritorna nel baratro e si ritrova peggio di prima. Il tutto viene girato con estrema maestria strizzando l’occhio allo stile registico d’inquadrature e atmosfere che ha reso eterno il maestro del brivido Alfred Hitchcock (Psyco, Vertigo, Gli Uccelli) giocando con il fascino e la suspense che i personaggi creati sanno donare alla vicenda.
La migliore offerta risulta un film confezionato ad arte grazie all’interpretazione di tre grandi attori che riescono a rendere la storia unica stupefacente per lo spettatore. Su tutti padroneggia Geoffrey Rush che con la sua interpretazione di Virgil Oldman avrebbe meritato il secondo premio Oscar della carriera (il primo lo ha ottenuto con Shine), ma da apprezzare anche la performance di Sylvia Hoeks nel ruolo di Claire, la femme fatale della storia.
Il film è come le opere d’arte che cerca di raccontare. Un mistero continuo che molto probabilmente non verrà mai scoperto. Una storia d’amore travagliata che diventerà importante solamente quando tutto è scritto e non si può tornare indietro. In due parole: La migliore offerta è il classico esempio che anche noi italiani riusciamo a fare cinema impegnato e allo stesso tempo commerciale senza cadere nel banale. Quando vogliamo incantiamo lo spettatore e lo lasciamo incollato sullo schermo. Tornatore ogni tanto sbaglia, ma girando questa opera si rialza dalle sue ceneri regalandoci uno dei migliori film del 2013. Da vedere, rivedere e rivedere. Capolavoro.
Note positive
- Un Tornatore in stato di grazia
- Goffrey Rush perfetto per la parte
- Le musiche di Morricone
- L’ambientazione
Note negative
- la sensazione claustrofobica a volte e troppo invadente
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