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L’Albero del Vicino
Titolo originale: Undir trénu
Anno: 2017
Paese: Islanda
Genere: Commedia, Drammatico
Casa di produzione: Netop Films, Madants, Profile Pictures
Distribuzione: Satine Film
Durata: 89 minuti
Regia: Hafsteinn Gunnar Sigurðsson
Sceneggiatura: Hafsteinn Gunnar Sigurðsson, Huldar Breidfjord
Fotografia: Monika Lenczewska
Montaggio: Kristján Loðmfjörð
Musiche: Monika Lenczewska, Daníel Bjarnason
Attori: Steinþór Hróar Steinþórsson, Edda Björgvinsdóttir, Porsteinn Bachmann, Selma Björnsdóttir, Dóra Jóhannsdóttir
Presentato in anteprima alla 74° Mostra interazione d’arte cinematografica di Venezia il 31 agosto 2017, L’albero del vicino ha partecipato a vari festival di cinema come il Toronto International Film Festival, venendo anche incluso nel primo elenco riguardante i film candidati dell’Islanda per partecipare all’oscar nella categoria miglior film straniero, senza però riuscire a venire candidato nella cinquina finale.
Trama de L’albero del vicino
Quando i vicini di casa di Baldwin e Inga si lamentano che un albero del loro cortile posteriore fa ombra sul proprio terrazzo, quello che comincia come un comune battibecco tra vicini di periferia si trasforma inaspettatamente in una situazione violenta e fuori controllo.

Recensione de L’albero del vicino
La relazione tra Atli e Agnes si interrompe bruscamente quando lei lo scopre a guardare un vecchio filmino porno, lo caccia di casa e gli impedisce di vedere la figlia. Atli si trova quindi costretto a trasferirsi dai genitori dove scopriamo da subito che il grande albero che loro hanno in giardino è motivo di discussione con i vicini di casa. Da qui si dipanano una serie di situazioni che ci illustrano la psicologia dei vari personaggi, i rapporti tra di loro e in generale la struttura sociale della civilissima Islanda.
Le vicende di Atli che cerca di ricomporre il proprio matrimonio e dei genitori alle prese con i vicini e un passato difficile da gestire si intrecciano fino a deflagrare con conseguenze disastrose. Vediamo quindi la tensione salire in seguito a una escalation di azioni che porteranno a un finale ineluttabile anche se inimmaginabile nella fredda e ordinata società scandinava. Il film è asciutto quasi freddo con alcune situazioni da commedia nera che strappano risate (poche) amare e stiracchiate, la splendida natura islandese è confinata al giardino delle due coppie di vicini e al parcheggio dell’Ikea dove Atli porta la bambina per un campeggio improvvisato.
I rapporti tra le persone sono complicati poco spontanei, le emozioni vengono fuori per reazione e sono esplosioni. Il passato è, secondo me, il tema conduttore del film, in tutte le situazioni si allude o si raccontano aspetti del passato fondamentali per lo svolgersi degli eventi e in questo senso l’albero non è solo un pretesto per unire le varie storie, ma simboleggia proprio la storia passata di ognuno dei personaggi che ne condiziona la vita e i rapporti con gli altri.
Pur con qualche situazione prevedibile, come l’inquadratura finale anche se molto azzeccata, il film scorre bene e la tensione viene mantenuta costante svelandoci gradualmente gli elementi che compongono il mosaico facendoci riflettere sul bisogno di comunità che la convivenza civile tende a escludere.
