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Marie Antoinette
Titolo originale: Marie Antoinette
Anno: 2006
Paese: Stati Uniti d’America, Francia, Giappone
Genere: storico, biografico
Produzione: Columbia Pictures Corporation, American Zoetrope
Distribuzione: Sony Pictures Releasing Italia
Durata: 123 min
Regia: Sofia Coppola
Sceneggiatura: Sofia Coppola
Fotografia: Lance Acord
Montaggio: Sarah Flack
Costumi: Milena Canonero
Scenografia: K.K. Barrett
Attori: Kirsten Dunst, Jason Schwartzman, Rip Torn, Judy Davis, Asia Argento, Marianne Faithfull, Danny Huston, Molly Shannon, Steve Coogan, Rose Byrne, Shirley Henderson, Jamie Dornan, Clémentine Poidatz, Jean-Christophe Bouvet, Aurore Clément, Bob Barrett, Alain Doutey, Mary Nighy, Tom Hardy, Aleksia Landeau, Guillaume Gallienne, Sarah Adler, Al Weaver, Raphaël Neal
Ero una regina e mi hanno tolto la corona, una moglie e hanno ucciso mio marito, una madre e hanno portato i miei bambini lontano da me, mi è rimasto solo il mio sangue. Prendetelo. Ma non fatemi soffrire a lungo.
cit. Marie Antoinette
Terzo film che vede la Coppola alla regia, Marie Antoinette è un opera che cerca di restituire umanità a una delle figure storiche più maltrattare: la regina Maria Antonietta. Nel tentativo di spiegarne la vita “sopra le righe” e il lusso di cui si circondava la sovrana sono stati chiamati Manolo Blanhnik per disegnare le decine di paia di scarpe che compaiono nella pellicola, e la pasticceria Ladurée alla quale si devono i deliziosi – e meravigliosi – dolci che colorano la scena; insieme a queste due grandi firme, oltre a quella della regista stessa, troviamo anche Milena Canonero: la costumista che ha disegnato i bellissimi vestiti indossati dalla regina e dalla sua corte, che le valsero il – meritatissimo – premio Oscar.

Trama di Marie Antoinette
Austria 1768, Maria Antonietta d’Austria viene promessa in sposa a Luigi XVI di Francia per suggellare l’alleanza tra le due grandi nazioni. Appena quattordicenne, la giovane Antonietta diventa Delfina di Francia, carica che porterà con sé non pochi obblighi che, aggiunti alla poca intimità con il marito, la porteranno a spendere le sue giornate tra feste, bevute e spese folli di abiti e scarpe. Sarà proprio questa sua condotta troppo libertina per una sovrana che la condannerà alla ghigliottina.
Che mangino brioches!
cit. Marie Antoinette

Recensione di Marie Antoinette
La Maria Antonietta (Kirsten Dunst) rappresentata da Sofia Coppola è un’icona pop, una teenager del XXI secolo che ha viaggiato indietro nel tempo per diventare leggenda (anche se nel modo meno lusinghiero possibile) che vuole e può avere tutto ciò che desidera; che possiede un paio di Converse All Star insieme a tutte le scarpe di raso che si confanno ad una persona del suo rango. Una bambina che gioca a fare la grande, passando le giornate a bere, comprare vestiti e scarpe, ricercare acconciature sempre più vistose e sgattaiolando lontano dalla corte e dal protocollo che le stanno troppo stretti, ma pur sempre un essere umano con sentimenti nel quale ogni giovane donna può riconoscersi.
Anche l’estetica del film ruota tutta intorno alla figura della sovrana: da una parte si ha un mondo patinato da rivista, fatto di colori pastello e pose fotografiche, ricevimenti e balli; mentre dall’altra troviamo la voglia di trasgressione, gli incontri d’amore segreti, la fuga da palazzo per prendere parte alle feste di Parigi. A coronare il tutto c’è poi, senza ombra di dubbio, la musica. Per l’intera durata del film la musica classica tipica del ‘700 si mescola con il pop, il rock e l’indie.
Tutto diventa ancora più iconico e pop, lo si può intuire già dai primi minuti dove i titoli di testa, di un rosa shock assolutamente fuori epoca, sono accompagnati dal ritmo sincopato di Natural’s Not in It dei Gang of Four e da una rapida visione della regina, oramai adulta e circondata da dolci, che con aria di sfida guarda verso di noi, quasi che si chiedesse cosa ci faccia del pubblico nella sua stanza senza mostrare, però, il minimo fastidio.
La Coppola in questa pellicola ci mostra, ancora una volta, lo straniamento e l’oppressione che prova una giovane donna in un ambiente che non sente come suo (come accade anche per le protagoniste delle due pellicole precedenti della regista: Il giardino delle vergini suicide e Lost in translation), reso molto bene anche grazie alla prova attoriale di Kirsten Dunst, che qui diventa una perfetta Maria Antonietta. Molto bravi anche gli altri interpreti che riescono a caratterizzare molto bene i diversi personaggi: così Asia Argento diventa la “volgare” Madame Du Barry, Jason Schwartzman il poco intraprendente Luigi XVI, Marianne Faithfull un’imponente e matronale Maria Teresa d’Austria e Rose Byrne un’inguaribile festaiola e spendacciona Duchessa di Polignac.
Note positive
- La colonna sonora
- La resa “umana” della regina
- Le scenografie, i costumi e l’estetica
Note negative
- Poco spazio e accuratezza al periodo storico