M*LF (2018): tentando di parlare della differenza d’età nell’amore

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Milf 2018 locandina film

M*lf

Titolo originale: M*lf

Anno: 2018

Paese: Francia

Genere: Commedia

Produzione StudioCanal

Distribuzione: Netflix

Durata: 1h 41 minuti

Regia: Axelle Laffont

Sceneggiatura: Jérôme L’hotsky, Stéphane Kram

Fotografia: Pierre Aïm

Montaggio: Clemence Samson

Musiche: Benjamin Molinaro

Attori: Marie-Josée Croze, Virginie Ledoyen, Axelle Laffont, Waël Sersoub, Matthias Dandois, Victor Meutelet, Rémi Pedevilla

Trailer di M*lf

Trama di M*lf

Nel sud della Francia, il film segue le storie di tre amiche di vecchia data sui quarant’anni che affrontano un viaggio presso la Costa Azzurra per riconciliarsi con un traumatico passato, specialmente per Cécile che intende vendere la propria casa delle vacanze estive dopo la morte del marito, da cui non riesce ancora a riprendersi del tutto.

Durante le giornate sul mare e divertimenti serali, le tre donne fanno conoscenza con tre ragazzi sui vent’anni, che senza dare importanza alla divergenza di età presente, iniziano a flirtare con loro. Le stesse Elise (Axelle Laffont) e Sonia (Marie-Josée Croze), inversamente che Cécile, si mostrano piuttosto aperte a intraprendere una relazione sessuale con questi ragazzi al fine di divertirsi anche a causa dei loro difficili rapporti con i loro partner. Le protagoniste della storia sedette dai giovani impareranno a convivere e ad apprezzare il lemma M*lf, acronimo inglese di “mother I like (to) f*ck“.

Titolo di coda Milf
Titolo di coda Milf

Recensione di Milf

Per la regia di Axelle Laffont, anche interprete all’interno del film di una delle protagoniste, M*lf del 2018 appare una sbiadita commedia francese che non riesce minimamente a giocare con le tematiche e i personaggi immessi nella storia, andando piuttosto a creare una narrazione priva d’interesse drammaturgico in cui la stessa suddivisione dei tre atti proposta da Field, funzionale per creare in mancanza d’idee originali una storia accattivante, appare completamente assente. In primis è affermabile che gli sceneggiatori Jérôme L’hotsky e Stéphane Kram non peccano tanto nella scrittura dei dialoghi, che appaiono realistici e adatti ai personaggi mostrati, ma nella costruzione stessa della storia di cui vanno a eliminare con sapienza ogni elemento accattivante, basti pensare che il personaggio più interessante della storia risulta essere Cécile, che viene mostrata con un background articolato, essendo segnata da un lutto familiare che, dopo tre anni, non riesce a superare e dunque ad aprirsi con altri uomini, non risulta essere il personaggio centrale della storia, come avrebbe dovuto essere, andando a creargli un percorso di formazione in grado di condurla dal vero amore o a una scoperta interiore di sé, ma la storia abbandona ben presto Cécile concentrandosi maggiormente sulle altre due donne che divengono le vere protagoniste dell’opera audiovisiva nonostante non abbiano una minima introspezione e approfondimento caratteriale. In tutto ciò vengono inseriti all’interno del lungometraggio una serie di personaggi come la stravagante Louise o Thomas, un uomo della loro età, che non vengono minimamente sfruttati per creare un minimo d’intreccio narrativo, che poteva creare anche un’analisi tematica più approfondita della storia. Lo stesso pellicano non trova un senso reale all’interno della storia, divenendo un simbolo narrativo per qualcosa che non si comprende realmente.

Se vogliamo asserire un altro errore di M*lf è la sua enorme superficialità che avvolge l’intera storia sia dal modo in cui vengono mostrate le tre protagoniste, con un inizio alquanto imbarazzante che riprende tutti i classici stereotipi femminili e del cinema in generale, mettendo in primo piano la superficialità dei proprio personaggi e l’incontro con la polizia, in una gang che non fa minimamente ridere ma che in verità anticipa tutti i problemi della storia fin dal suo incipit premettendo già con questa scena come la storia non andrà a parlare di niente ma che non è altro che una serie di gang e incontri dal sapore non comico anche a causa di una mancanza di pathos ed emozionalità all’interno della visione filmica.

Interessante è la regia, che sfrutta la macchina a mano per raccontare gran parte del lungometraggio decidendo di stare accanto agli attori del film, supportati da una fotografia grigia e che non possiede quel carattere allegro che una storia estiva avrebbe dovuto possedere, mostrando un elemento continuo di festini e sesso.

Virginie Ledoyen, Marie-Josée Croze e Axelle Laffont in MILF (2018)
Virginie Ledoyen, Marie-Josée Croze e Axelle Laffont in M*LF (2018)

In conclusione

Se volete passare un serata senza pensieri ma avvolti da una commedia altamente superficiale e che non ha nulla da dire, questo potrebbe essere il film adatto, ma onestamente sconsiglio vivamente la visione poiché risulta un film francese di cui il cinema francese non né ha minimamente bisogno non aggiungendo nulla di nuovo o d’interessante alla filmografia mondiale che esiste già.

Note positive

  • /

Note negative

  • Sceneggiatura
  • I personaggi non sviluppati
  • Superficialità della storia
  • La fotografia fin troppo grigia per una storia di questo tipo.
  • La tematica è mostrata malamente
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