
Quando l’amore è sensualità
Titolo originale: Quando l’amore è sensualità
Anno: 1973
Nazione: Italia
Genere: Erotico
Casa di produzione: TRAC
Distribuzione: Ricordi video
Durata: 92 min
Regia: Vittorio De Sisti
Sceneggiatura: Vittorio De Sisti, Luigi Russo
Fotografia: Aldo De Robertis
Montaggio: Angelo Curi
Musiche: Ennio Morricone
Attori: Ewa Aulin, Agostina Belli, Femi Benussi, Gianni Macchia, Monica Monet, Giovanni Petrucci, Umberto Raho, Françoise Prévost, Giovanni Rosselli
Trama di Quando l’amore è sensualità
Sull’orlo di un tracollo economico, la contessa Giulia costringe la figlia minore Erminia (Agostina Belli), dal carattere timido e profondamente inibita e terrorizzata dal sesso, a sposare il rozzo Antonio, un giovane uomo che è riuscito a diventare ricco grazie al commercio di carne bovina e di maiale. Ben presto i due si sposano e la notte delle nozze Antonio vorrebbe fare l’amore con Erminia, ma la giovane, a causa dei suoi timori sul contatto fisico sessuale, non riesce a concedersi neppure a suo marito, provocando l’ira e la violenza di lui, che va a violentarla. Per trovare una soluzione, la contessa e un viscido parroco cercano, anche attraverso le parole della Bibbia, di addolcire Erminia nei confronti di Antonio, invitandola a concedersi all’uomo, ma le loro parole sono vane trovando un muro di purezza da parte della neo – sposina. Antonio, non potendo dunque averla sessualmente, trova la consolazione nel sesso occasionale.
Erminia non sapendo cosa fare e come comportarsi, scappa dalla villa in cui abita a Parma da quando era bambina e si reca a Piacenza dalla sorella Angela (Ewa Aulin), molto diversa da Erminia essendo piuttosto disinibita e con molte amicizie maschili. La sorella, fuggita anni fa da casa proprio a causa delle diverse vedute sessuali con la madre, riesce a coinvolgere Erminia nelle proprie scorribande sessuali mostrandole un nuovo mondo a lei sconosciuto. A Parma, la contessa Giulia, in assenza delle figlie, riscopre il suo corpo e la sua sessualità cadendo nelle braccia del violento cognato.

Recensione di Quando l’amore è sensualità
Conosciuto anche con il titolo “Una ragazza di Paese”, Quando l’amore è sensualità è una pellicola di genere erotico del 1973 che intende indagare il sesso a 360° attraverso i suoi personaggi tra loro connessi. Erminia è una ragazza che vive la sua vita nel simbolo della purezza e nella parola di Dio e, a causa della sua educazione sessuale proveniente da sua madre, una donna dalla sessualità frustrata, teme profondamente il contatto sessuale vedendo in questo una componente sporca e volgare che va in contraddizione con l’essenza della purezza evangelica. Antonio è l’esatto opposto della donna che ha deciso di sposare. L’uomo non ricerca nessun tipo di amore spirituale, contrariamente a Erminia, ma che vive solo dentro la componente animalesca del desiderio sessuale, bisognoso che ogni giorno, ogni notte la moglie sia disposta a fare del sesso con lui. Antonio è colui che è malato di sesso, un po’ come Angela, la sorella di Erminia, una giovane che vive a Piacenza e che ritrova nel sesso e nel parlare di erotismo l’unica vera soddisfazione alla sua vita, non per niente è circondata di uomini, con cui va a letto nonostante sia sposata con un uomo, che però non la soddisfa né emotivamente né sessualmente. Angela fa parte di un gruppo di uomini e donne che si riuniscono di notte per ricadere nel sesso e nella droga. Ultimo personaggio presente nella storia è la contessa Giulia, madre di Erminia e Angela, una donna che ha rifiutato da tempo la sua natura sessuale per occuparsi delle due figlie educandole al timore dell’erotismo. Il bisogno d’amore carnale però si riaccende quando sua figlia sposa Antonio, in lei rinasce il desiderio sessuale ma nel modo più sbagliato possibile. Lei, Giulia, si invaghisce e sogna di fare l’amore con il cognato provando un senso di gelosia verso la figlia.
L’incipit narrativo risulta interessante e lo è anche il finale, che dona il senso ultimo alla pellicola, dove Erminia comprende la dura verità, ovvero che “la vita fa schifo” e che in questa non esiste felicità ma solo dei ruoli e un immane tristezza. Se il finale funziona come il primo atto, ciò che costituisce il secondo atto di Quando l’amore è sensualità risulta poco interessante soprattutto perché per lunghi tratti la narrazione non procede, ma rimane stantia riproponendoci molteplici volte le medesime situazioni riguardo Antonio che va a letto con varie donnette a pagamento e la contessa Giulia, la quale si sente disturbata da questo suo atteggiamento verso l’uomo sentendo in sé nascere, sempre più forte, un senso di gelosia verso quelle che fanno il sesso con il marito della figlia Anche la traccia narrativa riguardante le due sorelle appare inizialmente interessante ma le relazioni tra i personaggi vengono fin troppo tralasciate, tanto che quelli secondari sono fin troppo delle macchiette prive di un reale spessore e ben presto lo spettatore tende a distaccarsi dalla vicenda, si interessante ma che si appiattisce nel secondo atto.
Quando l’amore è sensualità però non è un brutto film, anzi si dimostra una pellicola d’indubbio interesse sia per le tematiche riguardanti il sesso sia per i lati tecnici di estremo valore passando da una fotografia ottimamente ben fatta da Aldo De Robertis, che non è assolutamente invecchiata nel tempo e che dona potenza alla scenografia, la quale appare minimale ed essenziale, dove tutto a un suo senso nella rappresentazione scenica. La regia, totalmente autoriale e che ci concentra sui volti dei protagonisti, specialmente in quelle delle due attrici Ewa Aulin e Agostina Belli, è ben supportato dalla colonna sonora di Ennio Morricone, che dona quel senso di pathos e di suspense thriller alla vicenda narrata . La musica del maestro del cinema italiano donano maggior forza espressiva ed emozionale all’intera vicenda filmica.

In conclusione
La pellicola del 1973 di Vittorio De Sisti è indubbiamente interessante seppur imperfetta, esclusivamente sul piano della sceneggiatura, dove il cineasta e Luigi Russo, potevano e doveva mettere più dinamismo nella scrittura per creare un percorso di evoluzione dei personaggi più marcato e delineato.
Note positive
- Interpretazione di Ewa Aulin
- La musica
- La fotografia
Note negative
- Sceneggiatura dell’atto secondo, dove non troviamo un vero arco di trasformazione riguardo il personaggio di Erminia.