Reroute (2022): il viaggio di due innamorati si trasforma in un incubo

Condividi su
Locandina di Reroute

Reroute

Titolo originale: Reroute

Anno: 2022

Nazione: Filippine

Genere: Thriller

Casa di produzione: Viva Films

Distribuzione:

Durata: 114’

Regia: Lawrence Fajardo

Sceneggiatura: Byron Bryant

Fotografia: Joshua A. Reyles

Montaggio: Law Fajardo

Musiche: Peter Legaste

Attori: John Arcilla, Cindy Miranda, Sid Lucero, Nathalie Hart

Trailer di Reroute

Il thriller movie filippino Reroute del 2022, per la regia di Lawrence Fajardo Amok, conosciuto in patria sui suoi film di lotta sociale e sulla paura dello sconosciuto e dell’ignoto, in Italia viene reso disponibile grazie al Far East Film Festival 24, che si tiene sia in modalità in sala che sulla piattaforma online MyMovies, dal 22 al 30 Aprile 2022.

Trama di Reroute

Una strada tortuosa nelle filippine. Dan (Sid Lucero) e Trina (Cindy Miranda), marito e moglie, devono andare a un concerto ma prima di recarsi in quel luogo decidono di fare un salto, per qualche giorno, dal padre di Dan, che abita lungo la strada che devono transitare. Durante il viaggio in macchina Dan si dimostra geloso verso la moglie, mentre Trina è stanca degli atteggiamenti inopportuni del marito. La sera, quando i due si sono riappacificati, trovano un blocca stradale che li costringe a prendere un’altra strada allungando notevolmente il percorso. Dan, che abitava in quelle zone da ragazzino, decide di prendere una scorciatoia, una strada non trafficata e in cui i cellulari non prendono la linea. Questa scelta si dimostra ben presto errata, sia perché Dan ricorda malamente la strada sia perché la macchina si rompe lasciandoli a piedi nel bel mezzo della notte, in un luogo di aperta campagna.

La mattina seguente Dan e Trina incontrano casualmente un cacciatore, Gemo, con una carcassa di animale sulle spalle, il quale gli offre il proprio aiuto. L’uomo li aiuta a spingere il loro veicolo verso la sua abitazione in cui vive con la moglie “Lala”, una donna sottomessa al marito. Gemo si dimostra ospitale con loro contattando anche un meccanico che però giungerà, forse, il giorno dopo. Ben presto però questa sosta per Dan e Trina si trasformerà in un vero incubo e il passato tragico di Gemo ritornerà a galla.

Scena del film Reroute
Scena del film Reroute

Recensione di Reroute

Una fotografia in bianco e nero dalle tinte accese catapulta lo spettatore entro una storia di violenza e follia dove la linea netta tra verità oggettiva dei fatti e verità fondata sui traumi del passato, che fanno scaturire una pazzia mentale, è sfumata e le due realtà soggettive si mescolano l’un l’altra. Lo spettatore viene catapultato entro l’incubo di Dan e Trina, coloro che terminano nella bocca del loro carnefice e aggressore, ma allo stesso tempo il cineasta sceneggiatore Lawrence Fajardo analizza anche l’incubo psicologico che fa parte di Gemo, un uomo annientato nell’anima e nella psiche a causa della morte della figlioletta di sedici anni, deceduta suicida dopo aver scoperto di essere incita e, forse, dopo essere stata abbandonata dal suo ragazzo della cittadina di Morinda, la medesima d’origine di Dan. L’incontro tra gli sposini e Gemo farà accendere una fiamma difficile da fermare, all’interno di un luogo, abbandonato da tutti, e in cui ogni singola persona che vive in quei territori sembra aver perduto il lume della ragione. Proprio con questo mondo Trina si dovrà scontrare e trovare la forza per rinascere dalle ceneri, mentre Dan dovrà scontrarsi con il suo passato, o forse, solo con Gemo che vede nel ragazzo qualcosa che in realtà non esiste, vivendo entro un negazione della verità e della sue colpe.

Indubbiamente Reroute (in italiano Reindirizzamento) non si sviluppa su un incipit particolarmente interessante ma acquista originalità nel modo in cui il cineasta va a narrare il tutto, donando alla storia non uno sguardo prettamente horror ma piuttosto quello del Thriller con lievi venature erotiche, dove inizialmente abbiamo la presentazione di Dan e Trina e dei loro problemi di coppia e dei loro caratteri, con Dan geloso e facilmente incline alla violenza, e Trina una donna che inizia a essere stanca degli atteggiamenti del marito nonostante nutra per lui un forte amore. In seguito facciamo la conoscenza di Gemo che fin dal primo incontro appare a noi e a loro come un personaggio pericoloso nonostante la sua parvenza d’educazione e di buone maniere, mostrandosi gentile nei confronti dei due malcapitati. Il tema centrale della storia, almeno per metà pellicola, è quella incentrata sulla paura dello sconosciuto, difatti i due sposini non riescono a fidarsi realmente del cacciatore e di sua moglie ma rimangono sempre sull’attento non sapendo bene come comportarsi con quei due, che man mano passano i giorni appaiono sempre più strani e ambigui. Ovviamente Dan e Trina sperano nella bontà dell’aiuto di quelle persone ma ben presto le loro speranze si scontrano con la loro prima impressione: non fidarsi di quelle persone sconosciute. L’unica vera pecca di sceneggiatura è che abbiamo alcune scelte narrative alquanto scontate e prevedibili, soprattutto riguardo a Gemo (di cui sappiamo fin da subito essere pericoloso) ma anche altre scelte di sviluppo narrativo sono evidenti fin dalla presentazione dei personaggi.

Molte pellicole che possiedono un incipit simile a Reroute ricadono spesso e volentieri entro il genere dei Revenge movie ma in questo caso ciò non accade, ma ci ritroviamo entro una storia di gelosia, di rancori, di follia a tinte giallo thriller dove la vera emozione che traspare è quella della disperazione e del rancore verso l’altro, proprio questo sentimento viene esasperato dal lavoro del sonoro che marca in maniera importante sugli acuti e sul pianto, dando quasi un suono sgraziato e fastidioso all’orecchio. Trina non fa parte di quei personaggi femminili forti e combattivi dei Revenge movie, difatti non tenta mai di ferire i suoi carcerari ma possiede esclusivamente una forza interiore di sopportazione cercando, nonostante i turbamenti e la disperazione, di tollerare il più possibile gli atteggiamenti malati e perversi dell’uomo.

Fotogramma di Reroute
Fotogramma di Reroute

In conclusione

Reroute è una pellicola ben fatta sotto molti punti di vista mostrandosi come un prodotto autoriale e con una scrittura originale. Buone risultano anche le interpretazioni del cast John Arcilla nel ruolo di Gemo e quella di Nathalie Hart nei panni di Lala, il tutto sorretto da un lavoro interessante del sonoro e da un ritmo serrato che permette allo spettatore di entrare con forza nel racconto audiovisivo.

Note positive

  • L’interpretazione di John Arcilla e Nathalie Hart
  • La regia
  • Ritmo

Note negative

  • Il lavoro sul sonoro è interessante ma a tratti scricchiola quando i personaggi urlano o piangono. Se da un lato aiuta a sentire maggiormente i loro dolori dall’altro lato appare fastidioso.
  • Nonostante la sua originalità alcune scelte narrative risultano scontate
Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.