Rocky (1976). Pugile come metafora per sconfiggere un dramma interiore

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Locandina di Rocky (1976)

Rocky

Titolo originale: Rocky

Anno: 1976

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Drammatico, Sportivo

Casa di produzione: United Artists, Chartoff-Winkler Productions

Distribuzione italiana:

Durata: 119 min

Regia: John G. Avildsen

Sceneggiatura: Sylvester Stallone

Fotografia: James Crabe

Montaggio: Scott Conrad, Richard Halsey

Musiche: Bill Conti

Attori: Sylvester Stallone, Carl Weathers, Talia shire, Burt Young

Trailer di Rocky

Informazione sul film e dove vederlo in streaming

Prodotto da Irwin Winkler e Robert Chartoff, Rocky è stato distribuito dalla United Artists nel 1976, diventando un fenomeno ai botteghini di tutto il mondo e un classico senza tempo. Dotato di un piccolo budget, fu un successo a sorpresa, che emerse dal nulla per sconfiggere pellicole ben più costose in occasione delle cerimonie di assegnazione dei maggiori premi cinematografici. Infatti, venne nominato a ben dieci Academy Awards, vincendo quello prestigioso di miglior film (categoria in cui sconfisse titoli leggendari come Taxi Driver e Quinto potere), assieme al premio per il regista John G. Avildsen e quello per i montatori Richard Halsey e Scott Conrad. Stallone, che aveva tenuto duro, insistendo che avrebbe venduto lo script soltanto se gli fosse stato permesso di interpretare il protagonista, venne nominato a due Oscar, come migliore attore protagonista e per la migliore sceneggiatura. Il film vedeva anche la presenza di Talia Shire nei panni di Adriana; Burt Young, che interpretava Paulie, fratello di lei e amico di Rocky; Carl Weathers, che era il detentore del titolo Apollo Creed, e Burgess Meredith, nei panni dell’allenatore brontolone di Rocky, Mickey. Anche la Shire, Young e Meredith vennero nominati all’Oscar per le loro interpretazioni come attori non protagonisti, mentre altre candidature arrivarono per il sonoro e per la miglior canzone originale, la memorabile ‘Gonna Fly Now’.

Trama di Rocky

Filadelfia, 1975. Rocky Balboa è un pugile italo-americano trentenne che non riesce a sfondare sul ring. ha l’opportunità di raggiungere il successo quando è chiamato a sfidare il campione dei pesi massimi, Apollo Creed.

Fotogramma di Rocky (1976)
Fotogramma di Rocky (1976)

Recensione di Rocky

È un film diretto da John G. Avildsen e scritto soggetto e sceneggiatura da Stallone. Uno dei film più importanti della New Hollywood. Vince tre premi Oscar, miglior film, regia e montaggio. E viene candidato Stallone alla sceneggiatura, la quale non vince l’oscar. Il nostro protagonista deve fare i conti con la propria solitudine e viene usata la metafora del pugile per sconfiggere un dramma interiore. Ma è un film che parla anche di rinascita, siamo negli anni della guerra in Vietnam, e Rocky rappresenta una speranza per i giovani, con lui il sogno americano è ancora possibile. Infatti, possiamo vedere già nei titoli di testa la scritta “resurrezione”, con l’immagine di cristo con l’ostia, che sarà la chiave poi di tutto il film, una vera e propria rinascita.

Rocky, parte da una condizione desolata, da un mondo degradato, invaso dal male in cui lui è costretto a vivere per poi passare alla svolta finale. Il film si apre con un punto di vista interno, è come se noi fossimo tra il pubblico, siamo degli osservatori che osservano una partita di pugilato. In sottofondo si sentono frasi del tipo: “uccidilo”, “fallo fuori” etc… Poi assistiamo alla testata da parte dell’avversario di Rocky, e lui reagisce pestandolo di botte, emerge sin da subito il carattere del protagonista, ed è una anticipazione di quello che sarà poi lo scontro finale, la sua determinazione. Che è da interpretare un po’ come i colpi che gli riserva la vita e che lui cerca di schivare. Nel corso del film, vediamo che Rocky fa lo strozzino per dei criminali, ma Rocky non è cattivo, deve fare il duro per sopravvivere in un mondo che è stato duro con lui e che continua a esserlo. Poi va nel negozio di animali di Adriana (interpretata da Talia Shire), che non è una scelta casuale, è una scelta metaforica, è come se anche loro due fossero due persone in gabbia, perché effettivamente è così, sono entrambi soli e in una condizione di partenza desolante. Adriana è una ragazza molto timida, per colpa della società in cui vive e per via del fratello che la maltratta, ma grazie a Rocky riesce a vincere la timidezza, senza problemi. La porta prima a pattinare e poi nel suo appartamento, dove avviene un momento di svolta importante, il primo bacio. Un’altra svolta importante è quando, l’avversario di Apollo Creed si infortuna, e quindi bisogna cercare un sostituto, e lui sceglie Rocky. Questa scena è tratta da una storia vera, tra il campione Muhammad ali che si scontra con uno sconosciuto, questa per Rocky è la seconda possibilità, per poter cambiare la sua vita. Appresa la notizia, Rocky, inizia il suo duro allenamento, con la bellissima sequenza in cui viene perfezionata la steadycam, una nuovissima tecnica cinematografica. Rocky esce vincitore dall’incontro, nonostante abbia perso, perché ci crede a differenza di Creed che per lui era solo spettacolo. La sua vittoria sta anche nell’aver superato il suo obiettivo, cioè quello di resistere ad Apollo Creed, campione dei pesi massimi.

Rocky e Adriana - Rocky (1976)
Rocky e Adriana – Rocky (1976)

In conclusione

Nonostante non sia, la tipologia di film che mi intriga particolarmente, devo ammettere che Rocky è il classico film che piace a tutti, a prescindere se ti piace il pugilato o meno. Grazie anche all’interpretazione di Stallone, dai toni comici e dinamici, riesce a far scorrere il film in maniera fluida, lasciando allo spettatore la curiosità di sapere come andrà a finire. Un film di liberazione anche per noi spettatori che assistiamo a tutto il suo percorso, vedere che alla fine ce l’ha fatta, nonostante tutto e tutti.

Note positive

  • Un film per tutti
  • Sceneggiatura
  • Interpretazioni

Note negative

  • /
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