Scarlet (2025): la principessa non perdona – Venezia 82

Recensione, trama e cast del film Scarlet (2025). Mamoru Hosoda porta a Venezia un anime ispirato ad Amleto, tra vendetta, aldilà e animazione potente ma discontinua.

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Scarlet - Biennale Cinema 2025
Scarlet – Biennale Cinema 2025

Scarlet

Titolo originale: Hateshi naki Sukāretto

Anno: 2025

Nazione: Giappone

Genere: animazione, fantasy, avventura

Casa di produzione: Studio Chizu, Columbia Pictures, Nippon Television

Distribuzione italiana: Eagle Pictures

Durata: 111 minuti

Regia: Mamoru Hosoda

Sceneggiatura: Mamoru Hosoda

Montaggio: Shigeru Nishiyama

Musiche: Taisei Iwasaki

Doppiatori originali: Mana Ashida, Masaki Okada, Kôji Yakusho, Masachika Ichimura, Yuki Saitô, Munetaka Aoki, Kazuhiro Yamaji, Shôta Sometani, Tokio Emoto

Trailer di “Scarlet”

Informazioni sul film e dove vederlo in streaming

Scarlet (giapponese: 果てしなきスカーレット, Hateshi naki Sukāretto, lett. “Scarlet Without Limits”) è un film d’animazione fantasy giapponese del 2025, scritto e diretto da Mamoru Hosoda e prodotto dallo Studio Chizu, da lui stesso fondato.

Il film è stato presentato in anteprima mondiale fuori concorso il 4 settembre 2025 alla 82ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, confermando Hosoda come uno dei più importanti autori dell’animazione contemporanea. In Giappone, l’uscita nelle sale è prevista per il 21 novembre 2025, distribuito da Toho, mentre in Italia arriverà nel 2026, distribuito da Eagle Pictures.

Mamoru Hosoda, nato nella prefettura di Toyama nel 1967, è considerato uno dei cineasti più influenti dell’animazione giapponese degli ultimi vent’anni. Dopo gli esordi alla Toei Animation e una breve collaborazione con lo Studio Ghibli, ha raggiunto il successo internazionale con titoli come La ragazza che saltava nel tempo (2006), Summer Wars (2009), Wolf Children (2012), The Boy and the Beast (2015), Mirai (2018) — candidato all’Oscar® come miglior film d’animazione — e Belle (2021), presentato a Cannes. Nei suoi film, Hosoda esplora temi come la famiglia, la crescita, il rapporto tra tecnologia e affetti, e il passaggio dall’infanzia all’età adulta, con uno stile visivo poetico e una narrazione che fonde realismo e immaginazione. Scarlet prosegue questa ricerca, raccontando una storia epica e intima che attraversa il tempo, la vendetta e la possibilità di rinascita.

Trama di “Scarlet”

In un tempo remoto, Scarlet è una principessa guerriera, determinata a vendicare la morte del padre con la sola forza della sua spada. Ma il suo cammino si interrompe bruscamente: ferita a morte, viene catapultata in un mondo sospeso tra sogno e realtà, dove il tempo non ha più confini. Qui incontra un giovane idealista del presente, che la accoglie e la cura, offrendole non solo salvezza fisica, ma anche una nuova visione del futuro — un’esistenza possibile al di là del dolore e della vendetta.

Mentre il passato torna a bussare sotto forma dell’assassino che ha distrutto la sua famiglia, Scarlet si trova di fronte alla sfida più profonda: non quella del corpo, ma dell’anima. Il duello finale non è solo una resa dei conti, ma una scelta esistenziale. Riuscirà a liberarsi dal ciclo dell’odio e a scoprire un senso più grande nella propria vita?

Recensione di “Scarlet”

Sono profondamente onorato che Scarlet sia stato invitato all’82. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Mentre assistiamo a conflitti strazianti in tutto il mondo, credo che trovare l’amore e scegliere di vivere insieme, uniti, sia ciò che ci porterà verso una vita migliore. Ecco perché desidero condividere questo nuovo film con il mondo, ora più che mai.

Dichiarazione del regista

Ritornano i film d’animazione alla Mostra del cinema di Venezia d chi altro non poteva essere presente se non Mamoru Hosoda col suo Scarlet, storia di una principessa danese del Seicento che intende vendicare il padre, assassinato dal fratello, e salvare il regno. Per farlo attraverso la sottile linea tra la vita e la morte, inoltrandosi nell’aldilà. Purtroppo avere un anime non significa avere qualità assicurata, motivo per cui Scarlet è si può definire una delusione da alcuni punti di vista.

Partiamo dalla base, da ciò che intende raccontare Hosoda, qui alla sceneggiatura del suo ottavo lungometraggio. Fin dalla sinossi siamo consapevoli che il punto di partenza sia l’Amleto di William Shakespeare (ma anche l’Orestea di Eschilo poco ricordata), dando alla sua opera un punto drammatico su cui basare l’avventura della protagonista. 

Peccato che dopo un buon incipit si assiste a una serie di eventi che sarebbero stati perfetti per una serie tv, addirittura poco coinvolgenti e caratterizzati da passaggi narrativi senza una connessione logica: c’è poca chiarezza sulla presenza di altre persone oltre alla principessa, non si comprende se siano anime dell’Aldilà oppure persone ancora vive. Una scrittura che non approfondisce al meglio, anzi mette lo spettatore in difficoltà. A questo si aggiunge una morale che cade in una banalità già vista e rivista.

A salvare il lato narrativo ci pensa l’animazione, con le sue luci e ombre. Immagini suggestive sovrastano l’occhio fin dal primo minuto e su questo non c’è dubbio: Hosoda sa come animare la sua creatura, ma si è dimenticato di come si utilizza il semi 3-D. Balza all’occhio il tentativo di inserire i personaggi in una cornice reale, creando un pastrocchio visivo che fa quasi ribrezzo.

Il risultato? Sicuramente le aspettative per la presenza di un film anime a Venezia erano alte, ma la scelta di Hosoda è quella di amalgamare un insieme di cose riutilizzate per dare un messaggio di speranza (giustissimo) in un mondo senza conflitti (al momento utopia), forse era meglio avere priorità differenti. Una cocente delusione che avrebbe necessitato anche di una durata più asciutta e un filo conduttore più chiaro. Però, che ci crediate o meno, questo è.

In conclusione

Scarlet è un’opera che, pur partendo da premesse narrative affascinanti e da un impianto visivo potente, non riesce a trovare una coerenza interna capace di sostenere il racconto. Mamoru Hosoda, pur confermando il suo talento nell’animazione pura, inciampa in una sceneggiatura confusa e in una struttura che avrebbe forse funzionato meglio in formato seriale. Il risultato è un film che affascina per la sua estetica, ma delude per la sua capacità di coinvolgere emotivamente e narrativamente. Un’occasione mancata, che lascia il pubblico con più interrogativi che emozioni.

Note positive

  • Animazione suggestiva e ricca di dettagli visivi
  • Premessa narrativa ispirata a Shakespeare ed Eschilo
  • Atmosfera gotica e spirituale ben costruita

Note negative

  • Sceneggiatura confusa e poco approfondita
  • Ritmo narrativo disomogeneo

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Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Interpretazione vocale
Emozione
SUMMARY
3.3
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Gianluca Zanni
Gianluca Zanni