Scream (1996): Giocare con il genere horror

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Scream

Titolo originale: Scream

Anno: 1996

Paese di produzione: Stati Uniti d’America

Genere: horror, commedia

Casa di produzione: Dimension Films, Woods Entertainment

Distribuzione: Cecchi Gori Group
Durata: 111 min
Regia: Wes Craven
Sceneggiatura: Kevin Williamson
Fotografia: Mark Irwin
Montaggio: Patrick Lussier
Effetti speciali: Frank Ceglia
Musiche: Marco Beltrami
Scenografia: Bruce Alan Miller, David Lubin, Michele Poulik

Attori: Neve Campbell, Courteney Cox, David Arquette, Matthew Lillard, Drew Barrymore, Jamie Kennedy, Skeet Ulrich, Rose McGowan, Liev Schreiber, Henry Winkler, Joseph Whipp, Linda Blair, W. Earl Brown

Trailer italiano di Sceam (1996)

Trama di Scream

L’adolescente Casey Becker( Drew Barrymore ) è sola nella sua casa di Woodsboro, California, in attesa del fidanzato Steven Hort. Durante l’attesa Casey viene contattata telefonicamente da un misterioso interlocutore che minaccia di uccidere sia lei che il suo fidanzato, qualora non riesca a rispondere correttamente ad alcune domande riguardanti dei film dell’orrore.

In preda al panico, la giovane sbaglia la risposta alla seconda domanda provocando la morte di Steve, precedentemente catturato dal killer. La ragazza tenta di fuggire ma l’uomo, la cui identità è celata da una maschera che ricorda ‘L’urlo’ di Munch, la precede e la uccide.

La notte seguente il killer cerca di aggredire Sidney Prescott (Neve Campbell), ma il suo sanguinario piano va in fumo. A causa di una circostanza sospetta, la ragazza suppone che il malintenzionato fosse il fidanzato: Billy Loomis (Skeet Ulrich). Anche la polizia fa la medesima ipotesi e arresta il ragazzo come principale sospettato. Intanto, Sidney si trasferisce a casa dell’amica Tatum Riley (Rose McGowan), figlia del vicesceriffo Linus (David Arquette) ma il killer la trova e continua a chiamarla insistentemente.

Dal momento che Billy non avrebbe potuto chiamare la ragazza senza lasciare tracce nel tabulato telefonico del carcere, la polizia lo scagiona e lo rimette in libertà. Sidney viene avvicinata dalla scaltra giornalista Gale Weathers (Courtney Cox), che indaga sulla morte della madre e sostiene che l’omicidio sia opera dello stesso misterioso uomo mascherato. Per alleggerire il clima di tensione, i ragazzi del liceo organizzano una festa a casa di Stuart Macher(Matthew Lillard), che Gale segue a distanza grazie a alcune telecamere segrete.

La giornalista, tuttavia, lascia la sua postazione per aiutare il vice sceriffo nelle ricerche, dal momento che sembrano trapelare nuovi agghiaccianti indizi circa l’identità dell’assassino. Mentre Sidney si intrattiene con Billy, il killer miete altre vittime, tra cui Tatum. Poi, entrano nella casa, sorprende Sidney e Billy in camera da letto e uccide brutalmente il ragazzo. Terrorizzata Sidney fugge in cerca di aiuto, e Gale intuisce che qualcuno sta cercando di depistare le indagini…

scream 1996
Scream 1996

Recensione di Scream

Un serial killer con il volto mascherato uccide brutalmente i ragazzi della città di Woodsboro. La giovane Sidney è collegata in qualche modo all’assassino. Questo è il sunto alla base della filmografia di Scream che si ispira agli omicidi operati da Danny Rolling nel 1990. La trama principale è incentrata su un serial killer psicopatico travestito con un costume di halloween che ha
l’obiettivo di uccidere Sidney Prescott (Neve Campbell) e le persone che fanno parte della sua vita.

Ogni capitolo della saga, composto da quattro lungometraggi tra loro collegati, inizia con l’omicidio di una coppia, per poi svilupparsi fino alla rivelazione dell’identità del killer e al suo scontro finale con Sidney. La saga cinematografica ha l’onere di aver rilanciato quel genere slasher all’interno del panorama anni ’90. Il tutto ha avuto però origine con il primo capitolo della storia del 1996 per mano del regista Wes Craven, famoso per un altra serie filmica come Nightmare.

Scream è il tentativo riuscito d’inserire nel racconto un discorso ‘al quadrato’ sul cinema dello
spavento, immaginando che l’assassino, mantellato e incappucciato nero e con la maschera dell’Urlo di Munch, sia un esperto di film del terrore e sottoponga le sue vittime – fin dalla prima
straordinaria sequenza con la povera Drew Barrymore che viene appesa per la testa dopo un
quarto d’ora – a quiz cinematografici.

Maurizio
Porro, ‘Il Corriere della Sera’, 15 settembre 1997

Parlando di horror a tema Halloween, non può e non deve mancare nei vostri film da vedere il primo “Scream”. Un’ innovazione del genere splatter/horror anni 90 e uno dei più grandi successi di Wes Craven, non a caso ha incassato più di 170 milioni di dollari. Fin dall’inizio della pellicola l’azione e la tensione sono elementi imprescindibili.

La storia è semplice, ma a volte sono proprio i film semplici che, pensati e girati in modo brillante, risultano i migliori. In questo film, Wes Craven è maestro nell’arte della suspense, la gestisce e la domina abilmente, abbinando un genere noir/splatter al genere giallo. Sembra quasi un riadattamento in chiave horror dei romanzi di Agatha Christie: Un omicidio dopo l’altro ti farà fare ipotesi sul presunto assassino per tutta la durata del film.

Nella cittadina di Woodsboro saranno molti gli indiziati a cui starebbe a pennello il mantello nero e la famosa, spaventosa maschera brandizzata dell’urlo bianco. I salti dalla poltrona sono assicurati e il telefono diventa per la prima volta in un film horror una modalità di attacco per il killer. Questa innovazione verrà ripresentata poi in tanti film horror e non solo (“The ring”, “Cell”, “Io vi troverò”, “Chiamata da uno sconosciuto”, “Chiamata senza risposta”, “Bedevil” e “Phone” sono esempi validi per chi volesse approfondire questo tema.)

Il telefono in Scream
Il telefono in Scream

Un’altra innovazione che porta Wes Craven con “Scream” è quel pizzico di comicità, che ti colpisce proprio nel momento di picco della tensione e che ti dà quel tocco particolare di spavento-divertimento “dolce un po’ salato” proprio quando Ghostface sta per uccidere la sua vittima. Anche questo, ha ispirato tanti dei suoi successori come Sam Raimi in “Drag Me to Hell” restando in tema Halloween, ma sicuramente avrà anche favorito le creazioni di film-parodie come la saga “Scary moovie” e tantissimi altri. Insomma, preparate i pop corn, non solo per il primo, ma per tutti i 4 capitoli di questa macabra e travolgente saga.

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