La passione di Giovanna d’Arco: Dreyer mostra il picco della fede e sofferenza umana

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La passione di Giovanna d’Arco

Titolo originale: La passion de Jeanne d’Arc

Anno: 1928

Paese: Francia

Genere: Storico, drammatico

Durata: 1 hr e 40 (110 min)

Regia: Carl Theodor Dreyer

Soggetto: Joseph Delteil

Montaggio: Carl Theodor Dreyer, Marguerite Beaugé

Fotografia: Rudolph Maté

Musiche: Ole Schmidt, Richard Einhorn

Attori: Renée Falconetti, Eugené Silvain, Maurice Schutz

Trailer de La passione di Giovanna d’Arco

Trama de La passione di Giovanna d’Arco

Il 30 Maggio del 1431, in una triste e cupa giornata di primavera, nella cittadina francese di Ruon, una giovane contadina (Renée Falconetti) viene portata al cospetto di un importante e temuto giudice appartenente al clero (Eugené Silvain), per essere sottoposta a interrogatorio.

In seguito, a causa di dichiarazioni ritenute poco convincenti dall’ inquisitore, la ragazza verrà torturata, umiliata e condannata a morte. L’azione porta ad una rivolta popolare che però non darà i frutti sperati.

Recensione de La passione di Giovanna d’Arco

Ispiratosi alla reale storia dell’omonima eroina francese del quindicesimo secolo, con questo film, Carl Theodor Dreyer riesce a mostrare e far trasparire la sofferenza e la fede dell’essere umano davanti alle avversità della vita e a mostrare come l’uomo possa essere cieco e crudele verso ciò che non comprende o ritine sbagliato.

Dreyer mostra ai suoi contemporanei e alle future generazioni di registi come il cinema non abbia bisogno di molte parole ma può essere fatto essenzialmente d’immagini in sequenza accompagnate da una colonna sonora. In La passione di Giovanna d’Arco abbiamo un minimalismo incredibile, in cui la scena risulta spoglia e priva da scenografie maestose ed effetti visivi all’avanguardia, il tutto per far fuoriuscire dallo schermo il volto della protagonista. Le scenografie di Hermann Warm e Jean Hugo, riprendono i grandi maestri dell’espressionismo tedesco come Robert Wiene e Friedrich Wilhelm Murnau e danno un grande apporto alla pellicola

Il regista riesce a far parlare non solo i personaggi, ma anche i paesaggi e gli oggetti del film grazie a un uso eccellente della macchina da presa, accompagnata da dei giochi di luce e ombra degni di essere copiati nei decenni a venire. I toni della pellicola risultano piuttosto cupi e funerei portando lo spettatore all’immedesimazione interna agli eventi e a prevedere l’infausto destino della giovane protagonista.

Nota di merito alla giovane attrice che impersona la protagonista (Renée Falconetti) che fornisce un interpretazione da manuale, perfetta e che grazie ai primi e primissimi piani su di lei posti, colpisce in pieno il cuore dello spettatore della pellicola.

Nel corso dei decenni, numerosi saranno i remake, ma mai nessuno riuscirà nell’impresa di eguagliare questo capolavoro eterno.

Elementi distintivi della pellicola volti a caratterizzare i personaggi e comunicare con lo spettatore:

  • La protagonista Giovanna d’Arco: Il regista spinge l’attrice a una continua visione fuori campo (allegoria del perenne contatto della santa con qualcosa al di fuori di tutto, Dio)
  • La luce e le ombre: La luce e le ombre spingono lo spettatore a guardare e soffermarsi su oggetti ed elementi della scena (esempio la corona postagli in capo, simbolo di sofferenza e rimando alla passione di Cristo)
  • Fotogenia: I volti sono i veri protagonisti e niente meglio di questi riesce a suscitare emozione.

“Una donna rustica, molto sincera, che era anche una donna che aveva sofferto, è così che il regista Carl Theodor Dreyer ha descritto Giovanna d’Arco. Nel suo capolavoro silenzioso in bianco e nero del 1927, “La Passion de Jeanne d’Arc”, Dreyer ha catturato tutte e tre le sfaccettature della sua personalità, attingendo a una performance monumentale di Renée Maria Falconetti nel ruolo del leader militare francese diventato santo martire.”

— BBC-Films

Note positive

  • Regia
  • Fotografia in bianco e nero
  • L’interpretazione di Renée Falconetti
  • Film d’avanguardia e di enorme importanza per lo sviluppo dell’ arte cinematografica

Note negative

  • l genere muto, può non essere a tutti gradito e non sempre è disponibile una versione in cui la qualità video sia restaurata
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