Sicario: La frontiera tra bene e male

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Trailer di Sicario

Trama di Sicario

Ogni giorno, lungo quel confine, la gente viene uccisa con la sua benedizione. Trovarlo sarebbe come scoprire un vaccino.

CIT. ALEJANDRO (BENICIO DEL TORO)

L’agente Kate Macer (Emily Blunt) è a capo di un’operazione dell’FBI volta a liberare alcuni ostaggi caduti in mano al cartello messicano della droga. L’azione però muta in tragedia, e Macer si ritroverà a venir accorpata a una speciale task-force che si prepara a una manovra decisiva nei confronti del cartello, diretta da Matt Graver (Josh Brolin) e dall’ombroso Alejandro (Benicio Del Toro).

I brutali metodi adottati dalla squadra, al limite dell’illegalità, indispettiranno non poco la giovane agente, che in più di un’occasione avrà modo di discutere sulle azioni dei colleghi.

Emily Blunt in Sicario

Analisi di Sicario

Trasferisciti in una città piccola dove le leggi hanno ancora un senso. Qui non sopravviverai: non sei un lupo e questa è una terra di lupi, ormai.

CIT. ALEJANDRO (BENICIO DEL TORO)

Diretto dal canadese Denis Villeneuve (Blade Runner 2049) e presentato al festival di Cannes del 2015 dove si è spartito gli applausi assieme a Mad Max: Fury RoadSicario è un film più tradizionale rispetto ai precedenti del regista, ma pur spostandosi con robusta disinvoltura tra gli archetipi del thriller d’azione classico, offre comunque uno spettacolo potente e profondo sulle luci e le ombre della lotta al crimine organizzato al di là della frontiera.

Il maggior pregio, nonché la principale chiave di lettura di Sicario è la secchezza senza fronzoli della messa in scena: il crudo incipit mette in chiaro il tono delle successive due ore di visione, con le parentesi più riflessive a concedere un attimo di respiro, mentre l’affresco di Ciudad Juárez si fa ancor più spaventoso di quanto visto in film come The Counselor.

Benicio Del Toro in Sicario

La rappresentazione diretta e spietata di una realtà spesso trascurata dal cinema esibisce gli effetti della violenza senza troppi complimenti, così come le azioni e le strategie delle forze statunitensi risultano perfettamente credibili. Naturalmente Denis Villeneuve va applaudito per la maestria con cui dirige le scene d’azione senza ricorrere a soluzioni banali o esagerate, ma il meglio del film sta nel manico, la sceneggiatura di un Taylor Sheridan che riflette sulle contraddizioni dell’odierna gestione delle forze armate, pericolosamente sul filo della crociata invasata.

Fotografato da un divino Roger Deakins (Skyfall), Sicario è tra i rari esempi d’intrattenimento hollywoodiano che mette al centro una protagonista femminile in lotta per l’integrità morale e che non si lascia travolgere dal testosterone; un action che predilige la meditazione su ardui dilemmi a botti ed esplosioni fuori luogo. Emily Blunt è splendida nel veicolare sensazioni di smarrimento e sconcerto, ed è ottimamente supportata dal rude Benicio Del Toro e dal misurato e, come al solito, sottovalutatissimo Josh Brolin.

Una scena di Sicario

Note positive

  • La messa in scena ruvida e senza fronzoli.
  • La sceneggiatura sobria e riflessiva al punto giusto.
  • L’abbacinante consistenza della fotografia.
  • La recitazione dei tre protagonisti.

Note negative

  • Il soggetto di partenza non è molto originale, conformandosi alle regole di un action thriller tradizionale.
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