Dexter: New Blood (2021) – Troppa carne al fuoco?

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locandina di Dexter: New Blood

Dexter: New Blood

Titolo originale: Dexter: New Blood

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: drammatico, poliziesco, thriller

Casa di Produzione: Clyde Phillips Productions, John Goldwyn Production, The Colleton Company, Showtime Networks

Distribuzione: Sky Atlantic

Ideatore: Clyde Phillips

Stagione: 1

Puntate: 10

Regia: Marcos Siega

Sceneggiatura: Clyde Phillips

Fotografia: Hillary Fyfe Spera

Montaggio: Perri Frank

Musica: Pat Irwin

Attori: Michael C. Hall, Jack Alcott, Julia Jones, Johnny Sequoyah, Alano Miller, Jennifer Carpenter, Clancy Brown, David Zayas, Jamie Chung

Trailer di Dexter: New Blood

Dieci anni dopo il discusso finale, che aveva scatenato l’ira di molti fan della serie, Dexter Morgan ritorna sul piccolo schermo all’interno di una miniserie di dieci puntate dal titolo Dexter: New Blood, che ha un unico obiettivo: rendere giustizia all’ex esperto forense della polizia scientifica di Miami riscrivendogli un finale perfetto per la sua storia, andando così a eliminare quella conclusione che avevamo conosciuto nell8×12 “Ricorda i mostri”. Per realizzare questo revival la Showtime ha richiamato chi aveva reso grande la serie Dexter, colui che aveva svolto con grande competenza e ispirazione il ruolo di showrunner nelle prime quattro stagioni (quelle di maggior fattura), stiamo parlando di Clyde Phillips, che in Dexter: New Blood svolge il ruolo di produttore, ideatore e sceneggiatore, andando a scrivere la totalità degli episodi, riuscendo inoltre a risvegliare l’interesse di Michael C. Hall nel riprendere in mano quel personaggio che l’ha reso famoso del mondo. Oltre a il nostro antieroe nel nuovissimo cast troviamo: Jennifer Carpenter (Dexter), Julia Jones (The Mandalorian), Jack Alcott (The Good Lord Bird), Alano Miller (Sylvie’s Love), Johnny Sequoyah (Believe) e Clancy Brown (The Crown, Billions).

La serie in Italia è andata in onda sul canale satellitare Sky Atlantic dal 10 novembre al 12 gennaio 2022, riuscendo a catturare una grande fetta di pubblico, diventando la serie più vista di sempre su Showtime, dimostrando come l’interesse per il macellaio di Bay Harbor era sempre vivo e vegeto, ma il finale darà ciò che i fan si meritano e soprattutto sarà congruo alla storia del personaggio?

Il cast di Dexter: New Blood
Il cast di Dexter: New Blood

Trama di Dexter: New Blood

Dieci anni fa, dopo aver perso sua sorella Debra, Dexter decide d’isolarsi dal mondo e cambiare vita, abbandonando tutti quelli che conosceva, in primis il figlio Harrison e l’amata Hannah McKay, per donare ai due un’esistenza più pacifica e serena. L’uomo ora non si chiama più Dexter Morgan ma Jim Lindsay, non è un boscaiolo (come avevamo visto nel finale dell’ottava stagione) ma lavora presso un negozio che vende armi presso la fredda e innevata cittadina di Iron Lake, luogo in cui è riuscito a integrarsi al meglio, fidanzandosi con la poliziotta del luogo, Angela Bishop, e divenendo un individuo amato dalla comunità.

Jim non uccide, vive all’interno di una sua routine per tenere a bada il suo passeggere oscuro, ma le sue vecchie pulsioni ritornano a galla quando incontra Matt Caldwell, un ragazzo benestante che ha ammazzato degli innocenti riuscendo però a sfuggire dalle grinfie della giustizia. L’omicidio del giovane Caldwell però darà il via a una fitta catena di eventi che renderanno la vita di Jim/Dexter molto complicata, soprattutto quando Harrison, suo figlio abbandonato, giunge a Iron Lake e a casa dell’ex florense, per comprendere come mai suo padre abbia deciso di abbandonarlo e di cambiare vita e identità. D. Morgan cosa farà?

Nel frattempo a Iron Lake, Angela Bishop sta lavorando a un caso ventennale riguardo a delle ragazze misteriosamente scomparse nella cittadina. All’oscuro da tutti, infatti, c’è un misterioso uomo che cattura delle giovani e li rinchiude all’interno di una stanza compiendo un oscuro modus operandi al fine di ucciderle.

Recensione di Dexter: New Blood

Ogni storia ha una sua vita e una sua forma unica. Ogni narrazione audiovisiva per essere ciò che deve essere ha bisogno dei suoi spazi, dei suoi tempi e di un formato in grado di poterla supportare al meglio, ma se i creatori e i produttori non scelgono bene il format, cosa accade? Fanno un errore di progettazione andando a distruggere la storia stessa, perché decidere se raccontare una storia attraverso un cortometraggio, un lungometraggio, una miniserie o una serie, è di estrema importanza, dato che la drammaturgia stessa della narrazione cambia all’interno dei quattro format audiovisivi. Showtime ha optato per forgiare il revival di Dexter su una miniserie, un arco narrativo di solo dieci puntate auto conclusive ma Clyde Phillips, lo showrunner, non ha saputo lavorare all’interno di questo format televisivo, andando per eccesso di narrazione. Il produttore e sceneggiatore ha esagerato, ha voluto racchiudere in dieci puntate una storia che avrebbe dovuto avere almeno due stagioni per essere sviluppata e sviscerata, perché il risultato che ci rimane tra le mani è qualcosa di agrodolce: troviamo molti spunti interessanti, molti elementi intriganti ma che vengono compressi al massimo dandoci una storia frenetica, che affanna all’interno di una scatola non adatta a lei.

I dieci episodi la stritolano, rendendola alla fine una miniserie non riuscita a livello drammaturgico, dato che i personaggi e la narrazione vengono trascurati a favore degli eventi, così il tutto viene inondato da un sapore di superficialità e di frenesia, dove l’evoluzione di Jim Lindsay (che altro non è che il nome de romanziere che ha inventato il personaggio di Dexter Morgan), di Harrison e di Angela altro non sono che accennate e mal sviluppate, anzi nel finale hanno un’accelerazione mostrando un cambiamento a tratti inspiegabile, soprattutto riguardo al duo protagonista.

Debra e Morgan In Dexter: New Blood
Debra e Morgan In Dexter: New Blood

Un bell’incipit ma…

La presentazione di Dexter nel pilot della serie è corretta, anche se poco in linea con il finale passato dato che ha deciso di abbandonare la sua “prigione” per crearne una diversa in mezzo alla gente (forse non reggeva la solitudine?). Lo vediamo lottare con il suo passeggero oscuro, parlare e confrontarsi con il sé interiore (che possiede le sembianze di Debra e non di Henry) e vivere entro una rigida routine quotidiana che lo costringe a essere impegnato fisicamente e mentalmente per mantenere il controllo sugli impulsi omicidi. Dexter si occupa dei suoi animali, delle sue pecore e quando fuoriesce nella civiltà indossa la maschera del normalissimo Jim, un uomo che ha ottenuto la stima della cittadina d’Iron Lake, un luogo che lo ha accolto come uno di loro, riuscendo a far breccia nei cuori dei cittadini, specialmente della capo della polizia locale con cui ha una storia d’amore. Ovviamente, amatore del sangue e della violenza qual è, lavora in un negozio d’armi, maneggiando coltelli ai fucili.

La tranquillità però non dura per sempre e anche questa scomparirà quando il suo passeggero oscuro, in uno scatto d’ira, fuoriesce e lo porta a uccidere di nuovo. Ecco così che Dexter riprende a uccidere a Iron Lake, un luogo che non è Miami, una grande metropolitana dove è facile far scomparire la gente e non lasciare traccie. A Iron Lake il sangue si impregna nella neve lasciando molteplici traccie e poi l’uomo non uccide da dieci anni e così i suoi primi nuovi omicidi sono dei fiaschi, lasciando prove a destra e sinistra. Non il meglio per un esperto florense come lui, un killer che non intende farsi scoprire. Dexter si dimostra imbranato e spesso e volentieri la polizia del luogo arriva sulla scena del delitto ancor prima che lui sia riuscito a compiere il suo rituale. Tutto ciò lo porterà a compiere errori importanti, causati dalle sue emozioni.

Dexter nelle vesti di Jim è ben costruito inizialmente, anche grazie all’ambiente quotidiano e lavorativo costruito intorno a lui, ma purtroppo dopo la prima puntata la sua vita quotidiana scompare con l’avvento di Harrison, suo figlio. L’entrata in scena di questo personaggio oscura tutta la storia che riguarda Dexter, dando la sensazione che il vero protagonista non sia tanto Jim Lindsay ma Harrison, che possiede all’interno della serie un buon sviluppo psicologico che però, va detto, viene completamente rovinato nel finale, in cui è giusto che lo spettatore si chieda: ma chi è realmente Harrison?

Jack Alcott e Michael C. Hall in Dexter New Blood
Jack Alcott e Michael C. Hall in Dexter New Blood

Il figlio di Rita appare a tratti contraddittorio e per queste sue contraddizioni lo spettatore fatica a empatizzare con lui, dato che fin dalla sua presentazione ci risulta fin troppo misterioso e soprattutto non comprendiamo se sia un cattivo o un buono della storia, vivendo entro un conflitto padre – figlio poco chiaro e piuttosto confuso nella sua evoluzione drammaturgica. Harrison mostra tendenze omicide? È un ragazzo problematico? Possiede il lato oscuro del padre? L’unica cosa che sappiamo è che possiede al suo interno moltissima rabbia e frustrazione e che è in grado di empatizzare con gli altri, contrariamente al padre.

Il primo vero tallone d’Achille di Dexter: New Blood è che man mano la storie procede non assistiamo più a Jim e al suo rapportarsi con gli altri e con la sua fidanzata, difatti lo sceneggiatore sembra dimenticarsi completamente di mostrarci Lindsay nel suo ambiente all’interno d’Iron Lake. Se nelle passate stagioni conoscevamo l’intera vita del protagonista, dal suo rapporto con la sorella fino a quello con Rita e con i suoi colleghi della polizia di Miami, qui non conosciamo nulla: non lo vediamo quasi mai lavorare e la storia con Angela è praticamente assente ma questo personaggio sembra avere solo un unico ruolo all’interno dello show, quello di scoprire chi sia realmente Jim. Diciamolo la storia d’amore tra Rita e Dexter è di spessore mentre la storia tra Jim e Angela è assoluta priva di qualsiasi tipo di rapporto e appare creata solo per uno scopo ben preciso.

La serie però ha dei pregi evidenti, in primis la location assolutamente accattivante e completamente in linea con la cupezza presente nel nostro serial killer, in secondo abbiamo un vero e proprio antagonista pieno di spessore e che indubbiamente risulta il personaggio meglio caratterizzato all’interno dello show. Lo scontro tra lui e Dexter è l’anima di Dexter: New Blood ed è proprio grazie a questo personaggio che abbiamo dei momenti realmente accattivanti. Altro pregio sono le interpretazioni dell’intero cast che appare ben assortito, da evidenziare la prova di Jack Alcott nei panni di Harrison Morgan ma anche quella di Johnny Sequoyah come Audrey Bishop, i due giovani mostrano tutte le loro grandi capacità attoriali, ma ora passiamo al finale, con evidenti spoiler.

Il finale

La puntata finale è la somma di tutti i difetti dello show, difatti abbiamo una puntata frenetica ai massimi livelli. Un episodio rapido e che elimina tutti i momenti interessanti, basti pensare a quell’Angel Battista che fa un cameo alquanto inutile. Il problema principale dell’episodio è l’evoluzione e l’atteggiamento che Dexter possiede. Durante l’interrogatorio con Angela l’uomo si comporta in maniera strafottente, usando il suo umorismo, senza nascondere (come faceva di solito) la sua vera identità che mette quasi in mostra attuando con Angela, la sua fidanzata, una sfida, un po’ com’era avvenuto con il detective Doakes, ma se questo lo aveva messo alle sbarre incastrandolo, in Dexter: New Blood le prove sono minime e Morgan ha tutto il tempo per risolvere la situazione, ma (stranamente) il killer non mantiene questa volta il suo sangue freddo abituale ma si comporta in modo subdolo e pericoloso, come fanno i veri serial killer: inganna Angela per allontanarla dalla centrale di polizia e mette in atto un piano per poter scappare dal carcere e divenire un fuggitivo insieme al figlio, l’unica persona con cui sente di poter essere se stesso, un po’ com’era avvenuto con Hannah, con cui condivideva il lato oscuro. Per fare ciò Dexter deve uccidere Logan, un innocente e lo fa senza tanti preamboli e senza nessun tipo di rimorso, ma vi ricordate cosa era invece accaduto quando doveva uccidere un innocente nel passato? Vi ricordate della morte di María LaGuerta e Doakes? Dexter aveva sempre cercato una strada alternativa per rispettare il codice ed evitare di uccidere gente innocente, qui invece mette davanti al codice i suoi interessi personali.

Dexter New Blood 1x10 I peccati del padre
Dexter New Blood 1×10 I peccati del padre

Ciò che commette è un atto rivoluzionario per la psiche del personaggio ma se è interessante l’evoluzione, il modo narrativo per arrivarci non è dei migliori perché senza grandi motivi Dexter diventa un mostro, perdendo tutta la sua umanità. Lui uccide non tanto per vivere ma per stare con il figlio, sapendo che Harrison è l’unico che lo ami per ciò che è, ma quando incontrerà il giovane comprenderà che non è esattamente così. Infatti Harrison criticherà il padre addossandogli la colpa per tutti gli innocenti che sono morti a causa sua, come danni collaterali, tra questi il giovane cita Debra e Rita.

H: Non ti importa minimamente di salvare gli altri, vero? Lo fai solo per soddisfare il passeggero oscuro. Non è neache un passeggero. E’ alla guica, cazzo! E’ la cosa ti piace! […] Devi costituirti. Non c’è alternativa.

D: Se lo faccio, mi daranno la pena di morte.

H: Forse te lo meriti. Mia mamma sarebbe ancora viva se non fosse stato per te? E la zia Deb sarebbe ancora viva? E io? Sarei comunque così incasinato? Apri gli occhi e guarda che cos’hai fatto!

Dialogo tra Harrison e Dexter

Dexter rimane sconvolto da queste parole, dato che la verità gli viene sbattuta in faccia. Il serial killer così decide che è arrivato il momento di andarsene per sempre e chiede al figlio di ucciderlo. Harrison preme il grilletto del fucile e spara. Il dubbio però è: perché si scandalizza nel sentire tali frasi? Il personaggio era arrivato a questa conclusione dieci anni prima. La serie dunque dopo dieci puntate sembra ritornare al punto di partenza, con una diversità di punizione: nell’ottava stagione Dexter finiva all’inferno con il senso di colpa che lo divorava al suo interno, qui viene redento dal figlio che lo punisce ma allo stesso tempo lo liberà dal dolore di poter distruggere chi ha intorno e chi ama.

Il finale, o meglio dire, la morte di Dexter non funziona per un motivo: la costruzione del rapporto padre – figlio su cui la serie si basa, dato che questo legame all’interno della miniserie è appena costruito e non troviamo un unione reale tra i due, dato che abbiamo ben otto puntate in cui Harrison è pieno di rabbia nei confronti di Dexter e una puntata e mezzo in cui vanno d’accordo. Proprio a causa di questa costruzione della sceneggiatura la morte di Dexter per mano del figlio appare poco emozionante anche a causa della caratterizzazione stessa di Harrison che ci appare come un ibrido. Il giovane uccide il padre perché sa che ormai Dexter è divorato interamente dal suo lato oscuro e che per vivere farà di tutto, pur uccidere i buoni al fine di salvarsi? Oppure lo uccide nel momento in cui scopre che il padre ha ucciso il coach Logan, un innocente, a cui era affezionato? Probabilmente è per la seconda, ma ciò otteneva forza se Harrison avesse vissuto, nell’arco delle dieci puntate, un rapporto importante con Logan, legame che invece è appena abbozzato.

Riguardo a Harrison è importante parlare anche della lettera finale, quella che il giovane aveva trovato quando Hannah è morta. In questa lettera Dexter spiega tutto per filo e per segno, dunque il giovane sapeva già la natura del padre violenta e sanguinaria? Inoltre sembra che Harrison avesse visto il momento in cui Dexter ha ucciso Matt Caldwell nel bosco, e allora perché non aveva detto niente? Il finale sembra dare la sensazione che Harrison fosse giunto a Iron Lake per uccidere Dexter sapendo che se l’uomo fosse vivo e insieme a lui, non avrebbe mai ottenuto la pace che ricercava. Per vivere doveva uccidere Dexter.

In conclusione

Una stagione circolare che evolve malamente i personaggi nonostante gli ottimi spunti narrativi e idee, se avessero fatto due stagioni con il solito materiale, si sarebbe sfiorato la perfezione, ma la sensazione che Dexter: New Blood fosse stato pensato per introdurre Harrison è forte e potente, non a caso si sta parlando di futuri spin-off sul personaggio, che vedrà sicuramente la luce anche grazie ai notevoli ascolti che la miniserie ha ottenuto. Il problema che proprio Harrison e la sua caratterizzazione risulta l’errore più grande dello show, perché il personaggio stesso appare ambiguo, sicuramente è un individuo disturbato e sbandato, ma è un mostro come il padre? È un giustiziere? Ha ucciso il padre perché ha ucciso un innocente? Domande che non trovano risposta. Se questa era la serie che attendevamo dopo dieci anni, era meglio terminare il tutto all’ottava con un finale più soddisfacente.

Note positive

  • Location
  • Regia
  • Fotografia
  • Interpretazioni
  • Lo scontro tra Dexter e il nuovo villain

Note negative

  • Sceneggiatura: eccessivamente frettolosa
  • L’evoluzione dei personaggi come Harrison e Dexter
  • Angela giunge con troppa facilità alla verità riguardo Jim.
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