Sposa in rosso (2022): la truffa romantica di due precari

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Sposa in rosso 2022 locandina

Sposa in rosso

Titolo originale: Sposa in rosso

Anno: 2022

Nazione: Italia

Genere: Commedia

Casa di produzione: Fenix Entertainment, Vision Distribution

Distribuzione: Adler Entertainment

Durata: 119 minuti

Regia: Gianni Costantino

Sceneggiatura: Gianni Costantino, Lorenzo Ciorcalo, Francesca Scialanca

Fotografia: Giuseppe Pignone

Montaggio: Claudio Di Mauro

Musiche: Vittorio Giannelli

Attori: Eduardo Noriega, Sarah Felberbaum, Anna Galiena, Dino Abbrescia, Cristina Donadio, Massimo Ghini, Maurizio Marchetti, Roberta Giarrusso

Trailer de Sposa in rosso

Dal 4 agosto 2022 arriva al cinema, distribuita da Adler Entertainment, Sposa in rossi, la commedia sentimentale corale di Gianni Costantino. Il film, prodotto da Fenix Entertainment e Vision Distribution vede come protagonisti l’attrice Sarah Felberbaum (Maschi contro femmine, 2010; Bentornato Presidente, 2019) e l’attore spagnolo Eduardo Noriega (La spina del diavolo, 2001; La bella e la bestia, 2014), affiancati da Massimo Ghini, Anna Galiena, Cristina Donadio, Dino Abbrescia, Maurizio Marchetti e Roberta Giarrusso. Il lungometraggio scritto da Gianni Costantino con Lorenzo Ciorcalo e Francesca Scialanca, nasce come una crime story e si trasforma in una commedia frizzante per poi esplodere in una originale e appassionante storia d’amore, quella di Roberta (Sarah Felberbaum) e Leòn (Eduardo Noriega).

Trama di Sposa in rosso

A Malta, all’interno di autobus urbano, Roberta e Leòn s’incontrano casualmente, attraverso un gesto di gentilezza dell’uomo. Un gesto e una situazione, alquanto particolare, che cambierà per sempre le loro vite. Come tanti giorni, una donna incinta sale su un autobus e rimane in piedi, a volte un uomo, in questo caso Leòn, si alza per permettergli di sedersi al suo posto, ma vuoi per gli scossoni del veicolo che la donna, nell’attimo in cui è vicina al quarantenne spagnolo gli si rompono le acque, questo evento condurrà la donna verso l’ospedale e con lei Leòn, trasportato con forza in ambulanza dagli infermieri che lo credono il compagno della donna.

Il giorno dopo Leòn farà ritorno all’ospedale dove s’imbatte nella famiglia siciliana della giovane. Roberta farà loro intendere che l’uomo è il suo compagna e padre del film per evitare di dovergli dire la verità, ovvero che il padre sarebbe un ricco avvocato già sposato e che non ha nessuna intenzione di lasciare la propria moglie. Dopo tali eventi Roberta, essendo una quarantenne precaria e senza soldi, come del resto anche Leòn decide di organizzare un falso matrimonio al fine di ottenere le famose buste piene dei soldi, tipiche dei grandi matrimoni Siciliani. Leòn inizialmente rifiuta ma, grazie all’amico Giorgio (Massimo Ghini), cambia idea e accetta di partecipare alla truffa. Il matrimonio però non sarà facile da organizzare.

Fotogramma Sposa in rosso
Fotogramma Sposa in rosso

Recensione di Sposa in rosso

Una commedia sentimentale atipica dove il lato più prettamente romantico arriva negli ultimi istanti narrativi, difatti Sposa in rosso narra una truffa a discapito della famiglia di Roberta, la quale, anche in maniera a tratti crudele, si prende gioco del padre e, soprattutto, della madre Lucrezia, ingannandoli e tradendoli. Roberta gli fa credere di sposarsi per amore, gli fa credere che Leòn sia suo compagno e figlio di loro nipote, fregandosene delle conseguenze di quel gesto, preferendo salvare il proprio orgoglio di donna indipendente piuttosto che ammettere la verità, ovvero che il Covid l’ha condotta sul lastrico, in povertà, e che scelte d’amore sbagliate con uomini sbagliati le hanno dato un figlio. Piuttosto che ammettere la realtà dei fatti preferisce truffare, invece di ottenere i soldi dall’onesta predilige creare una fitta ragnatela d’inganni, che le permettano di ottenere i soldi nel modo a lei più comodo: attraverso le bustarelle matrimoniali. Interessante è che durante tutta la pellicola la donna non mostra mai segni di cedimento, di titubanza nel proseguire la sua azione, ma inversamente sembra non interessargli dell’inganno che sta mettendo in atto, anche grazie a un gruppo d’individui che la supporteranno in questo suo folle piano, soprattutto sua Zia Giada (Cristina Donadio), una donna sopra le righe che vive nell’ambiente della moda, e Giorgio (Massimo Ghini), pittoresco fotoreporter amico e mentore di Leòn, divertito all’idea di calarsi nel ruolo del finto prete.

Da alcuni punti di vista possiamo comprendere Roberta, una donna che ha un obiettivo ben preciso: ottenere dei soldi, sia per tirare a campare sia per pagarsi il tribunale, dato che il padre del bambino vuole l’affido esclusivo. Allo stesso tempo è difficile capire i reali motivi che hanno spinto Leòn ha abbracciare quest’avventura illegale. L’uomo sembra essere spinto dalla voglia di fantasia, di ricreare una realtà più colorata e imprevedibile, difronte a quella che lui stesso racconta come reporter di guerra, ma queste emozioni non sono dei reali obiettivi, dato che all’uomo dei soldi non sembra mai interessargli realmente.

Sposa in rosso a livello narrativo ricalca alcuni stereotipi comuni, soprattutto riguardo i Siciliani, a tratti descritti in maniera fin troppo esagerata nei costumi e modi di fare, e al gruppo etnico Africano che compare di tanto in tanto all’interno della vicenda, donandoci delle scene ironiche che però non risultano riuscite, anzi la scelta d’immettere questi personaggi secondari all’interno della storia appare più come espediente per allungare il racconto che non per fini narrativi. A livello di sceneggiatura anche la figura del padre biologico poteva e doveva essere maggiormente approfondita, noi vediamo quest’ uomo in un’unica scena ambientata all’interno di un acquario, quando Roberta parla al figlioletto degli squali. La fotografia ci mostra l’uomo come un ombra oscura, noi udiamo la sua voce e vediamo la sua sagoma ma non i suoi lineamenti, una scelta interessante registicamente, peccato che poi quel personaggi non venga più sfruttato, dato che poteva essere un ottimo espediente (anche se telefonato) per scardinare e svelare la truffa, creando un pizzico di caos all’interno della storia di Roberta e Leòn. Assolutamente riuscite invece si dimostrano le prove attoriali del duo protagonista, Sarah Felberbaum ed Eduardo Noriega, che interpretano magistralmente due quarantenni alla ricerca di uno scopo e di un benessere interiore ed economico, da sottolineare anche la prova di Massimo Ghini nel ruolo dello strambo Giorgio, anche se con una lieve stonatura. L’attore Ghini riesce a interpretare ottimamente il personaggio fino al momento del cambio look quando ciò avviene non riusciamo più a vedere il folle Giorgio ma solo il classico Ghini.

Sarah Felberbaum è Roberta in Sposa in rosso
Sarah Felberbaum è Roberta in Sposa in rosso

In conclusione

Il film Sposa in rosso non possiede una sceneggiatura accattivante ma il tutto è piuttosto didascalico nonostante ciò possiede delle validissime interpretazioni e un ritmo eccelso, che non permette allo spettatore di staccarsi dalla vicenda narrata. Il regista poteva osare di più per creare una commedia di qualità ma il risultato finale è pregevole, anche se si dimostra una pellicola più adatta a essere vista su una piattaforma streaming o in televisione piuttosto che al cinema, non possedendo né una fotografia né una regia accattivante.

Note positive

  • Attori
  • Scrittura del personaggio di Roberta, una protagonista non positiva
  • Il ritmo

Note negative

  • L’aver inserito il gruppo etnico africano senza un senso narrativo
  • L’assenza di un vero antagonista
  • Tutto appare fin troppo lineare (nonostante gli imprevisti)
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