Liz e l’uccellino azzurro (2018): un film che omaggia la delicatezza

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Liz e l'uccellino azzurro locandina

Liz e l’uccellino azzurro

Titolo originale: Rizu to aoi tori

Anno: 2018

Nazione: Giappone

Genere: animazione, sentimentale

Casa di produzione: Kyoto Animation, Bandai Namco Arts, Pony Canyon, Rakuonsha, Animation DO

Distribuzione: Anime Factory

Durata:  90 min

Regia: Naoko Yamada

Sceneggiatura: Reiko Yoshida

Fotografia: Kazuya Takao

Montaggio: Kengo Shigemura

Musiche: Akito Matsuda, Kensuke Ushio

Attori: Kyoto Animation, Bandai Namco Arts, Pony Canyon, Rakuonsha, Animation DO

Trailer del film Liz e l’uccellino azzurro

Distribuito in Giappone a partire dal 21 aprile 2018, Liz e l’uccellino azzurro trova una difficile distribuzione in Italia giungendo al pubblico solo l’11 marzo 2022 su alcune piattaforme streaming, come iTunes e YouTube, e venendo rilasciato al cinema come evento speciale, in un’unica sala cinematografica nel territorio italiano, il 18 giugno 2022. Fortunatamente la pellicola d’animazione è disponibile, in un edizione limitata in Dvd e Blu-ray, dal 23 giugno 2022 in Home video permettendo agli appassionati degli anime di visionare, comodamente da casa, il lungometraggio per la regia della cineasta Naoko Yamada, divenuta celebre per il film La forma della voce – A Silent Voice. Come per il suo precedente lungometraggio anche in Liz e l’uccellino azzurro troviamo alla sceneggiatura Reiko Yoshida (La ricompensa del gatto, Digimon: Il Film) e la casa di produzione cinematografica Kyoto Animation, conosciuta per la serie Violet Evergarden, che il 18 luglio 2019 è stata distrutta da un incendio, causato da un uomo di quarantuno anni, Shinji Aoba, che ha causato ben trentasei morti e ben trentaquattro feriti tra i lavoratori della Kyoto Animation.

Per comprendere la provenienza della pellicola del 2018 bisogna fare un passo indietro, al 2013, con la saga letteraria per ragazzi Sound! Euphonium scritta da Ayano Takeda, ambientata all’interno di un club di musica del liceo Kitauji che vede come protagonista Kumiko Ōmae, una ragazza al primo anno del liceo. La Kyoto Animation si dimostrò interessata a un adattamento cinematografico della saga fin da subito tanto da realizzarne una rivisitazione seriale anime per la regia di Tatsuya Ishihara, andata in onda per due stagioni (forse si sarà la terza) dal 7 aprile al 28 dicembre 2016. Successivamente, sempre all’interno del medesimo universo accademico, prende vita Liz e l’uccellino azzurro che eleva a protagoniste due personaggi minori comparsi nella seconda stagione

dell’anime come Mizore Yoroizuka e Nozomi Kasaki, con la presenza di Kumiko Oumae in un ruolo di secondo piano. Nel 2019 è stato realizzato un secondo film dal titolo Sound! Euphonium: The Movie – Our Promise: A Brand New Day nuovamente con Kumiko al centro della storia mentre le protagoniste di Liz e l’uccellino azzurro hanno avuto solo un cameo.

Trama di Liz e l’uccellino azzurro

Mizore suona l’oboe e Nozomi Kasaki suona il flauto all’interno del club di musica del liceo Kitauji. Per le giovani sarà l’ultimo anno del liceo, nel loro futuro c’è il college ma entrambe le ragazze non hanno le idee chiare riguardo alla loro carriera. L’unica cosa certa è che sono all’ultimo anno del liceo e quell’anno sarà per loro l’ultima possibilità per ottenere l’oro alla competizione liceale nazionale musicale giapponese. Il brano selezionato per loro è la composizione “Liz and the Blue Bird”, basata su un’omonima fiaba, che presenta un duetto per oboe e flauto. “Questo pezzo mi ricorda di noi” dice Nozomi allegramente, godendosi l’assolo, mentre Mizore è avvolta dal terrore della loro inevitabile separazione scolastica, nutrendo un forte sentimento di dipendenza affettiva verso Nozomi. A detta di tutte loro sono migliori amiche, ma durante le prove, dove l’una suona l’assolo dell’oboe e l’altra l’assolo del flauto, cresce tra loro una distanza emotiva tanto che il duetto tra loro, la parte più importante della composizione, suona sconnesso. Le due dovranno affrontarsi per riuscire a comprendere le cause della loro crescente distanza.

Fotogramma del film Liz e l'uccellino azzurro
Fotogramma del film Liz e l’uccellino azzurro

Recensione di Liz e l’uccellino azzurro

Una storia fatta di respiri, di attimi sospesi, di lievi e delicati movimenti corporei quasi impercettibili che racchiudono importanti emozioni non dette e nascoste, il tutto impregnato da un audio rarefatto e lontano dalla realtà dei luoghi, dove musica e rumori di fondo si uniscono per creare un’atmosfera delicata che si appoggia, con estrema eleganza, al design e all’uso dell’animazione scelta da parte della cineasta Naoko Yamada. Ovviamente la scenografia del liceo, con le sue location, si rifà apertamente al mondo da cui proviene Liz e l’uccellino azzurro, la serie anime Sound! Euphonium, ma il tutto prende maggior spessore e tridimensionalità. Yamada e la sua troupe d’animazione donano al liceo un’anima e ogni oggetto e ogni luogo s’impregna di malinconia e senso di tristezza, che d’altronde sono quelli provati dalla protagonista Mizore Yoroizuka, non a caso la pellicola sfrutta, soprattutto nei primissimi minuti, le soggettive dell’alunna del terzo anno per farci entrare scoprire quel mondo che è il liceo, l’unica location (ad eccezione di alcune strade esterne) in cui vediamo i personaggi interagire. Per rappresentare il mondo del liceo è stata scelta una tinta tenue sul verde e blu, privati però della loro lucentezza apparendo quasi sbiaditi e privi di felicità, contrariamente a quanto avviene nel narrare la fiaba di Liz e l’uccellino blu in cui si ha un cambio netto cromatico e il verde e blu (sempre i due colori primari) diventano accessi e sgargianti, assumendo quelle tinte classiche nei mondi incantati e nei prodotti per bambini.

Il mondo del liceo e quello fiabesco di Liz sono due parti della stessa medaglia ma che ci vengono narrate nel modo più dissimile possibile. Quando lo spettatore si trova con l’uccellino divenuto fanciulla e con Liz i rumori della natura scompaiono del tutto ma sentiamo solo le voci dei personaggi con in sottofondo la melodia orchestrale di Liz e l’uccellino blu, mentre quando siamo nel liceo tale composizione musicale scompare per lasciare spazio a un sonoro ricostruito dove il rumore dei passi, il muoversi delle ciglia acquisiscono maggior consistenza il tutto supportato da delle lievi note sonore orchestrali che fanno risaltare al cuore dello spettatore maggiormente le emozioni ma anche i gesti più nascosti. Anche a livello di gesti o di regia i due luoghi (reale e fantasia) possiedono un approccio cinematografico divergente. Nel liceo l’autrice vuole dare enorme importanza ai gesti, a quei piccoli gesti quasi invisibili. Più volte abbiamo inquadrature di piedi, delle gambe che si muovono o del piccolo tick di Mizore che tende toccare con le mani i propri capelli quando è in presenza di Nozomi, un leggero movimento che racchiude un mondo interiore, che le parole non sarebbero in grado di farci comprendere con maggior potenza narrativa. I gesti nel mondo fiabesco non vengono mostrati, non appaiono importanti, ma il tutto possiede uno sguardo più semplice e meno profondo, tanto che la storia di Liz otterrà profondità grazie al modo in cui le due protagoniste comprenderanno il finale di questa favola, soprattutto Mizore si chiederà spesso: Come mai Liz lascia fuggire via l’uccellino, se questo la rendeva felice?

Senza entrare nello specifico della sceneggiatura si può dire che la storia possiede molteplici chiavi di lettura da quella più romantica a quella maggiormente d’amicizia, ma non solo. Il tutto è scritto e mostrato con estrema cura e profondità stando attenti a ogni singolo elementi visivo, uditivo e narrativo. La pellicola d’animazione per certi punti di vista sfiora quasi la perfezione ma ricade entro una sbavatura riguardo a una delle sottotrame, il rapporto che Mizore instaurerà con una giovane studentessa del liceo e che suona come lei nella banda. La loro amicizia, che cresce con i minuti del film, e che scardino l’ordine delle cose all’interno della vita solitaria di Mizore e del suo legame con Nozomi, è interessante ma questo rapporto se verso la metà filmica viene sviluppato a un tratto scompare dalla narrazione e ciò non può che far storcere il naso al pubblico più attento. Si poteva usare maggior attenzione per portare fino alla fine anche questa sottotrama.

Scena fiabesca de Liz e l'uccellino azzurro
Scena fiabesca de Liz e l’uccellino azzurro

In conclusione

Un consiglio, se amate lo Studio Ghibli e pellicole come La forma della voce o La storia della Principessa Splendente questo film fa a caso vostro. Non è una storia piena di ritmo, anzi, non è neppure ricca di una trama avvincente, ma se riuscite a superare i primi minuti e a entrare nel mood questo film non vi deluderà.

Note positive

  • Musica.
  • Animazione.
  • Il dare importanza ai gesti.

Note negative

  • La sottotrama riguardo Mizore e un’alunna del liceo.
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