The Crown (2016). Un ritratto intimo del potere e della vulnerabilità

Recensione, trama e cast di The Crown (2016): dove alla morte di re Giorgio VI, Elisabetta II diventa regina e affronta le sfide del potere tra politica e vita privata.

Condividi su

Trailer di “The Crown”

Informazioni sulla stagione e dove vederla in streaming

Creata da Peter Morgan, The Crown è una delle serie più costose ( con un budget di circa 100 milioni di dollari solo per la prima stagione), ambiziose e prestigiose mai realizzate da Netflix. Fin dalla sua prima stagione, rilasciata nel 2016, ha ridefinito il genere del dramma storico grazie a una narrazione avvincente, una scrupolosa ricostruzione degli eventi e interpretazioni di altissimo livello. La serie si propone di raccontare l’intero regno della Regina Elisabetta II, partendo dagli anni della sua ascesa al trono fino agli eventi più recenti della monarchia britannica.

Acclamata da pubblico e critica, The Crown ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui tre Golden Globe e cinque Emmy Awards solo in questa prima stagione. Il plauso è stato rivolto in particolare all’interpretazione di Claire Foy e a John Lithgow, che ha ricevuto un Emmy per il suo ruolo di Winston Churchill.

Trama di “The Crown”

La prima stagione di The Crown ci porta nel 1947, anno del matrimonio tra la giovane Elisabetta (Claire Foy) e il principe Filippo (Matt Smith). Con la prematura scomparsa di suo padre, re Giorgio VI (Jared Harris), Elisabetta si trova improvvisamente a dover indossare la corona a soli 25 anni. La serie segue le sue prime sfide come sovrana, bilanciando le responsabilità istituzionali con le dinamiche familiari e personali. Parallelamente, Winston Churchill (John Lithgow), al suo secondo mandato come Primo Ministro, affronta le difficoltà di un paese in trasformazione e il proprio declino politico.

La Regina Elisabetta e Filippo - The Crown (2016)
La Regina Elisabetta e Filippo – The Crown (2016)

Recensione di “The Crown”

The Crown è una serie che eleva il dramma storico a un livello di raffinatezza rara. Creata da Peter Morgan, già sceneggiatore di The Queen (2006) e Frost/Nixon (2008), la serie fonde un’impeccabile ricostruzione storica con una narrazione profondamente intima, rendendo i membri della famiglia reale figure complesse e vulnerabili, piuttosto che icone distanti e lontane. Il vero cuore pulsante della stagione è Claire Foy, che offre una performance straordinaria nei panni di Elisabetta II. Il suo ritratto della giovane sovrana è misurato e ricco di sfumature: dietro la compostezza e il senso del dovere, traspare una donna che lotta per affermarsi in un ruolo che la isola e la priva di qualsiasi libertà personale. Il suo rapporto con Filippo è un altro punto di forza della narrazione, esplorato attraverso una serie di momenti di tensione che evidenziano il difficile equilibrio tra la loro relazione privata e le esigenze della monarchia.

Matt Smith conferisce al principe Filippo una dimensione inaspettata: non è solo il consorte di una regina, ma un uomo che fatica a trovare il proprio posto in un’istituzione che non gli concede alcun potere. Il suo risentimento e la sua frustrazione vengono resi con grande sensibilità, contribuendo a rendere il personaggio più sfaccettato rispetto alle rappresentazioni più tradizionali. Un altro elemento di spicco è John Lithgow nel ruolo di Winston Churchill. Nonostante la sua figura imponente e il carisma che lo contraddistinguono, il Churchill di The Crown è anche un uomo segnato dal tempo, alle prese con la consapevolezza della propria decadenza politica e fisica. Il suo rapporto con Elisabetta è tra i più interessanti della stagione, con un sottotesto quasi paterno che si sviluppa attraverso una serie di confronti carichi di emozione.

Dal punto di vista visivo, The Crown è semplicemente straordinaria. Le scenografie e i costumi ricreano con precisione gli ambienti dell’epoca, immergendo lo spettatore nel lusso e nella rigidità della corte britannica. La fotografia e la regia adottano uno stile elegante e misurato, che riflette il tono solenne della narrazione senza mai risultare freddo o distante.

Se c’è un aspetto che potrebbe risultare meno convincente invece, è la lentezza di alcuni episodi, specialmente per chi si aspetta un ritmo più serrato. The Crown non è una serie che punta su colpi di scena o drammaticità esagerata, ma si concentra piuttosto sulla costruzione lenta e metodica dei personaggi e delle loro relazioni. Questo approccio, se da un lato rende la serie raffinata e coinvolgente per chi ama le narrazioni storiche e ha un interesse per la famiglia reale inglese, dall’altro potrebbe risultare meno accessibile a chi preferisce una narrazione più dinamica.

Winston Churchill - The Crown (2016)
Winston Churchill – The Crown (2016)

In conclusione

La prima stagione di The Crown (2016) è un gioiello del genere storico, capace di raccontare la monarchia britannica con grande sensibilità e profondità. Grazie a interpretazioni di altissimo livello, una scrittura sofisticata e una produzione sontuosa, la serie riesce a trasformare un racconto istituzionale in una narrazione umana e coinvolgente. Se si è disposti ad abbracciare il suo ritmo pacato e il suo approccio misurato, si viene ricompensati con un’esperienza televisiva di rara qualità.

Note positive

  • Interpretazioni straordinarie: Claire Foy brilla nel ruolo di Elisabetta II, mentre John Lithgow offre un Winston Churchill memorabile.
  • Scrittura raffinata: Dialoghi ben costruiti e una narrazione che bilancia perfettamente il dramma personale con la storia politica (ovviamente in qualche caso romanzata).
  • Produzione di altissimo livello: Costumi, scenografie e fotografia impeccabili, con una ricostruzione storica curata nei minimi dettagli.
  • Colonna sonora evocativa: La sigla di Hans Zimmer e la musica di Rupert Gregson-Williams e Lorne Balfe enfatizzano l’atmosfera solenne della serie.
  • Profondità psicologica: La serie umanizza la monarchia, mostrando il lato emotivo e le difficoltà personali dei suoi protagonisti.

Note negative

  • Ritmo lento: Alcuni episodi si prendono molto tempo per sviluppare le dinamiche politiche e familiari, risultando talvolta poco dinamici.
  • Licenze narrative: Pur basandosi su eventi reali, la serie introduce elementi romanzati che potrebbero non piacere ai puristi della storia.
Review Overview
Regia
Fotografia
Sceneggiatura
Colonna sonora e sonoro
Emozione
Interpretazione
SUMMARY
4.4
Condividi su
Stefano Rocca
Stefano Rocca

"Lei non crede che i sogni e internet siano abbastanza simili?
Sono luoghi in cui si esprimono desideri repressi" Sono un semplice appassionato di cinema, che ama raccontare le emozioni che i film sanno trasmettere. Ogni storia può evocare sensazioni diverse, e sono grato a chi sceglie di leggere i miei pensieri.