Il canto del pavone (2022). Il film semi-biografico di Sanjeewa Pushpakumara

Trailer de Il canto del pavone

Realizzato dalla casa di produzione e distribuzione triestina Pilgrim Film insieme a Sapushpa Expression, il film è una produzione Italia – Sri Lanka ed è stato presentato in concorso alla 35° edizione di Tokyo International Film Festival dove ha vinto il premio Best Artistic Contribution. Il regista Sanjeewa Pushpakumara, segnato dalla prematura scomparsa del padre e da una vita difficile, porta sul grande schermo la sua esperienza biografica raccontando in un film d’autore il lato oscuro della società dello Sri Lanka, realizzando una parabola morale piena di pathos e rispetto.

Sanjeewa Pushpakumara

Il canto del pavone è un film autobiografico su un giovane uomo su il suo legame con la sua famiglia, il suo disperato desiderio di amore e accettazione e le realtà socio-economiche contemporanee del suo Paese, il forte impatto derivante dai recenti stretti legami con la Cina.

La pellicola viene distribuita nei cinema italiani dal 19 ottobre 2023.

Trama de Il canto del pavone

La diciannovenne cingalese Amila, dopo aver perso i genitori, si ritrova responsabile di due fratelli e sorelle più piccoli. Tutti insieme si trasferiscono a Colombo per trovare di che vivere. Una delle due sorelle, Inoka, soffre di una malattia cardiaca che può essere guarita solo tramite una costosa operazione. Amila non ha abbastanza soldi e accetta così di lavorare per una donna invischiata nel traffico di partorienti e neonati.

Fotogramma de Il canto del pavone (2023)
Fotogramma de Il canto del pavone (2023)

Recensione de Il canto del pavone

Il film “Il Canto del Pavone” offre uno sguardo crudo e veritiero su una realtà amara, in cui giovani emarginati lottano quotidianamente per sopravvivere e assicurare il proprio sostentamento. Sono soli in una società che li ha abbandonati prematuramente, privati della guida e del sostegno dei loro genitori. La potenza della fotografia emerge nel mettere in risalto i fratelli, sottolineando sia la loro unità che l’assenza dolorosa di figure adulte genitoriali. La responsabilità dell’intera famiglia grava sulle spalle del giovane Amila, un personaggio che a tratti sembra essere l’alter ego del regista Pushpakumara. Quest’ultimo proviene dallo stesso villaggio dello Sri Lanka in cui hanno vissuto i protagonisti del film. Ha perso la sorella ed entrambi i genitori, trovandosi spesso a lottare in lavori occasionali per andare avanti nella vita.

La storia di Amila diventa una metafora del problema che affligge l’intero paese, stretto nella morsa dell’economia cinese e incapace di creare una rete di sostegno per i poveri ed emarginati. “Il Canto del Pavone” ci porta in un viaggio tra la grandiosità dei grattacieli in costruzione a Colombo e le mura semi-distrutte a terra, un contrasto che riflette la disuguaglianza e la disperazione della società. Le dolci scene che ritraggono i ragazzini sono intercalate con l’indicibile dolore delle numerose vittime coinvolte nella storia, in particolare le donne incinte sfruttate per fornire bambini da vendere a ricchi genitori europei.

La pellicola ci costringe a confrontarci con una realtà crudele e spietata, esponendo la vulnerabilità dei più deboli di fronte all’avidità e all’ingiustizia del mondo. Ci ricorda che dietro la bellezza apparente delle città in sviluppo, c’è una schiacciante tragedia umana, un grido di dolore che chiede disperatamente giustizia e dignità per coloro che sono stati dimenticati e abbandonati. “Il Canto del Pavone” non è solo un film, ma un potente richiamo all’azione, un invito a guardare oltre le superfici scintillanti e a lottare per un mondo in cui ogni individuo, indipendentemente dalla sua origine sociale, abbia la possibilità di vivere una vita dignitosa e appagante. Il canto del pavone è un film pieno di pathos e denota la profonda sensibilità di un regista che vuole avvicinare il nostro pubblico a una realtà così lontana, che lascia alla sua conclusione quel gusto di amarezza ma anche di speranza.

Fotogramma de Il canto del pavone (2023)
Fotogramma de Il canto del pavone (2023)

In conclusione

“Il Canto del Pavone” offre uno sguardo penetrante sulla vulnerabilità umana in un mondo ingiusto, incanalando l’amaro dolore della realtà in una speranza vibrante per un futuro più giusto e dignitoso. La pellicola rimane un potente richiamo all’attenzione e all’azione, spingendo gli spettatori a considerare il proprio ruolo nella creazione di un mondo più equo per tutti.

Note Positive:

  • Potenza delle immagini: La fotografia del film è straordinaria, catturando l’essenza cruda e vulnerabile dei personaggi e dell’ambiente che li circonda.
  • Sensibilità del regista: Pushpakumara mostra una profonda sensibilità nel narrare questa storia, avvicinando il pubblico a una realtà lontana con empatia e compassione.
  • Soggetto
  • Fotografia

Note Negative:

  • Profondità delle storie secondarie: Alcune storie secondarie, come quella delle donne sfruttate, avrebbero potuto essere esplorate in modo più approfondito per amplificare l’impatto emotivo del film.
  • Sceneggiatura

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