Le avventure acquatiche di Steve Zissou (2004): (dis)Avventure di un sottomarino

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Le avventure acquatiche di Steve Zissou

Titolo originale: The Life Aquatic with Steve Zissou

Anno: 2004

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Commedia, Avventura

Regia: Wes Anderson

Sceneggiatura: Wes Anderson, Noah Baumbach

Fotografia: Robert D. Yeoman

Scenografia: Mark Friedberg

Montaggio: Daniel Padgett, David Moritz

Musiche: Mark Mothersbaugh

Produzione: American Empirical Pictures, Touchstone Pictures

Distribuzione: Buena Vista Pictures

Durata: 118 min

Attori: Bill Murray, Owen Wilson, Cate Blanchett, Anjelica Huston, Willem Dafoe, Jeff Goldblum, Michael Gambon, Noah Taylor, Seymour Cassel

Trailer italiano

Quarto lungometraggio firmato dal regista texano, ripreso quasi interamente nel sud Italia, grazie al quale comincia anche il fortunato sodalizio tra il regista e la costumista torinese Milena Canonero. Secondo film (dopo I Tenenbaum) a essere distribuito nelle sale cinematografiche non esclusivamente statunitensi rivelandosi, però, un enorme flop non arrivando nemmeno a coprire i costi di produzione iniziali; fu persino denigrato della critica del tempo per poi prendersi la sua rivincita e trasformarsi in un cult.

Lo troverò e lo distruggerò. Non so ancora come. Se possibile, con la dinamite.

– Steve Zissou

Trama di Le avventure acquatiche di Steve Zissou

Steve Zissou, un oceanografo in disgrazia, ha appena perso il suo migliore amico, ucciso da una specie di squalo mai avvistato prima: lo squalo giaguaro. Così Steve, accompagnato da un improbabile equipaggio, decide di intraprendere un viaggio con il suo fedele sottomarino, il Belafonte, con l’obiettivo di trovare ed annientare il temibile pesce realizzando, nel mentre, un documentario e ridare senso e lustro alla sua vita.  

Recensione di Le avventure acquatiche di Steve Zissou

Anderson crea, con questa pellicola, un suo personalissimo omaggio all’oceanografo Jaques-Yves Cousteau e ad aiutarlo nell’impresa collaborano Noah Baumbach, che scrive a quattro mani con il regista la formidabile sceneggiatura, il cast stellare (di quelli che solo il regista texano sa mettere insieme) sul quale svetta uno strepitoso Bill Murray, che qui interpreta l’inappagato e depresso Steve Zissou, un oceanografo che ha perso la joie de vivre per colpa del famigerato squalo – giaguaro: una creatura dai tratti quasi mitologici – che qui assume le sembianze metaforiche della balena bianca melvilliana – la cui cattura e uccisione sono la sola ragione di vita di Steve.

Contrariamente a quanto si possa pensare guardandolo il film è stato girato tra gli studi di Cinecittà e le coste del litorale italiano, e sembra quasi un più documentario, non mancano (infatti) i dialoghi – intervista con sguardi direttamente in macchina, sequenze grafico – esplicative per mostrare equipaggio e funzionamento della Belafonte e assurdi “dietro le quinte”; il tutto utilizzato per far sentire lo spettatore ancora più coinvolto nelle tragicomiche avventure dell’equipaggio più sgangherato che abbia mai solcato mari e oceani; equipaggio che, a sua volta, sta proprio girando un documentario. Menzione d’onore va alla colonna sonora che diventa un vero e proprio “personaggio” in più e si accompagna in modo magistrale alle immagini.

Parodia del film d’avventura, irriverente e che non si prende mai sul serio, questo film passa attraverso la lente naïf tanto cara, quanto riconoscibile, sia del regista che dello stesso Cousteau. Eppure, nonostante ci fossero tutte le carte in regola per far gridare a tutti al capolavoro, la critica affossò l’intero film che, per anni, cadde nel dimenticatoio ma, per fortuna, negli ultimi anni la pellicola sta venendo riscoperta dagli amanti del cinema, che la stanno facendo diventare un cult.

NOTE POSITIVE

  • La scelta del cast
  • La colonna sonora

NOTE NEGATIVE

  • Lentezza di alcune sequenze
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