The hotel (2022): incomunicabilità ai tempi del Covid – Rff17

Condividi su
Poster The Hotel (2022)

The hotel

Titolo originale: Lv Guan

Anno: 2022

Paese: Thailandia, Cina

Genere: Drammatico

Produzione: Hong Kong General, Film Company Limited

Distribuzione:

Durata: 112 minuti

Regia: Wang Xiaoshuai

Sceneggiatura: Ning Dai, Ye Fu

Fotografia: Suparawee Patravanich

Montaggio: Lee Chatametikool

Musiche:

Attori: Ning Yuanyuan, Ye Fu, Qu Ying, Huang Xiaolei, Dai Jun, Worrapon Srisai, Li Zonghan

Presentato alla Festa del Cinema di Roma (in concorso), “The Hotel” di Wang Xiaoshuai rappresenta un caso interessante, essendo infatti uno dei primi film a integrare pienamente all’interno della propria narrazione l’isolamento sociale seguito alla pandemia di Covid.

Fotogramma di The Hotel
Fotogramma di The Hotel

Trama The Hotel (2022)

I primi giorni del lockdown del 2020 sembravano eterni per un gruppo di turisti bloccato in un hotel thailandese. In stretto isolamento, mentre si avvicina il grande giorno di un giorno inaspettato, emergono segreti ben custoditi

Fotogramma di The Hotel
Fotogramma di The Hotel

Recensione The Hotel (2022)

Curiosa la nascita dell’idea che ha portato a The Hotel. La genesi del progetto è infatti da ricondurre ai primi giorni di lockdown forzato cui si ritrovò costretto lo stesso regista del film, insieme ad alcuni membri della crew. Ecco che il regista cinese (considerato uno degli autori più importanti della sesta generazione del cinema cinese e autore di alcuni film molto apprezzati come ad esempio “Le biciclette di Pechino”) decide di girare un film basato su quest’esperienza in pochissimi giorni e con pochissimi mezzi a disposizione. Sono fortemente rintracciabili infatti in The Hotel determinate caratteristiche (stilistiche e narrative) prototipiche del cinema orientale tra cui un certo modo di guardare alla società attraverso micro-cosmi contenuti e isolati (in questo caso un micro-cosmo “forzato” dalla pandemia)

Appaiono evidenti richiami al cinema di Jia Zhanke (forse il più celebre autore della sesta generazione) ma sembra fortissima anche l’influenza del cinema taiwanese (su tutti quella del regista Tsai Ming-Liang), con una ricerca quasi continua e ossessiva della fissità nelle inquadrature e il ricorso più e più volte all’ “inquadratura nell’inquadratura” (quindi una composizione geometrica dell’inquadratura che appare incorniciata).

Fotogramma di The Hotel
Fotogramma di The Hotel

The Hotel è quindi un film fatto di sguardi, di brevi istanti di umanità negli incontri fra i vari protagonisti, avvolti dalla loro solitudine (che è forzata ma rappresenta anche una solitudine più esistenziale). Purtroppo l’espediente del covid risulta infine solo questo: un espediente. Potrebbe lasciare inoltre straniti la scelta dell’autore d’impostare il racconto secondo un disordine temporale forse eccessivo e che arriva persino a confondere chi guarda (determinate dinamiche risultano a dir poco incomprensibili). L’impressione generale è che l’impostazione temporale così altanente fra presente futuro e passato mal si sposi con una scelta stilistica così ordinata e formale.

Fotogramma di The Hotel
Fotogramma di The Hotel

In The Hotel non mancano gli aspetti positivi, in primis la capacità di costruire con una certa efficacia un racconto di diverse solitudini che si incontrano (per quanto queste stesse tematiche risultino anche inflazionate e affrontate molto meglio in altre opere orientali, si pensi a “Rebels of the Neon God” del già citato Tsai Ming Liang, un’opera evanescente che cattura con estrema forza e vitalità la solitudine di alcuni giovani taiwanesi all’alba degli anni 90).

In conclusione

Il peccato principale di The Hotel è quindi probabilmente quello di peccare di un’ambizione forse eccessiva e di una certa incoerenza stilistica che sulla lunga potrebbe portare ad annoiare. Ciò nonostante gli amanti di un determinato filone del genere asiatico potrebbero trovare in The Hotel un’opera magari non riuscitissima ma comunque interessante.

Note positive

  • La capacità dell’opera di evocare determinate atmosfere
  • La composizione delle inquadrature appare sempre studiata e ricercata
  • Il racconto riesce a essere accattivante

Note negative

  • Il film risulta troppo derivativo rispetto ad altre opere asiatiche ben più riuscite
  • Una certa incoerenza stilistica
  • Un racconto che si perde eccessivamente in lungaggini e non arriva con la giusta potenza

Condividi su

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.