The Voyeurs (2021): l’ossessione dello sguardo

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Poster ufficiale

The Voyeurs

Titolo originale: The Voyeurs

Anno: 2021

Paese: Stati Uniti d’America

Genere: Thriller, Erotico

Produzione: Divide/Conquer

Distribuzione: Prime Video

Durata: 117 minuti

Regia: Michael Mohan

Sceneggiatura: Michael Mohan

Fotografia: Elisha Christian

Montaggio: Christian Masini

Musiche: Will Bates

Attori: Sydney Sweeney, Justice Smith, Ben Hardy, Natasha Liu Bordizzo

Trailer The Voyeurs

The Vouyers” , uscito il 10 Settembre su Amazon Prime, rappresenta la prima produzione cinematografica importante (dopo un piccolo film indipendente nel 2012) di Michael Mohan, sceneggiatore e regista della serie Netflix “Everything Sucks”

Sydeny Sweeney in The Vouyers
Sydeny Sweeney in The Vouyers

Trama di The Voyeurs

Pippa (Sidney Sweeney ) e Thomas (Justice Smith) sono una giovane coppia che si trasferisce in un nuovo appartamento. Ben presto notano che le finestre danno direttamente sull’appartamento dei vicini (Ben Hardy e Natasha Liu Bordizzo) e così iniziano a spiarne la particolare vita sessuale. La curiosità della coppia porterà a inaspettate conseguenze.

Ben Hardy e Natasha Liu Bordizzo in The Voyeurs
Ben Hardy e Natasha Liu Bordizzo in The Voyeurs

Recensione The Voyeurs

Sin da subito in The Voyeurs appaiono evidenti i richiami al thriller erotico, genere particolarmente in  voga negli anni 80-90 (Basic Instinct è forse l’esempio più celebre del filone) e al film di genere voyeurista (“La Finestra sul Cortile” di Alfred Hitchcock su tutti). Michael Mohan tenta di rifarsi ai suoi modelli con rispetto, in maniera scolastica e compassata. Tuttavia si permette qualche guizzo qua e là conferendo maggior enfasi all’impianto visuale del film (altrimenti sin troppo statico). Numerosi e di ogni genere i riferimenti cinematografici sparsi nei dialoghi e negli ambienti, da Deep Blue Sea (citato dai personaggi durante una conversazione) sino al poster di “Blow-Up“, visibile nella camera del fotografo Seb.

La storia segue binari più o meno prestabiliti riuscendo tuttavia a risultare accattivante. I problemi sorgono alle battute finali del film, una sequela di colpi di scena porta la vicenda a essere eccessivamente ingarbugliata e si finisce col perdere il filo del racconto, sfociando in un finale a tratti anti-climatico e che può apparire quasi caricaturale. (Un destino per certi versi simile al recente, sempre voyeurista, “The Woman in the Window” di Joe Wright).

 The Voyeurs
Fotogramma di The Voyeurs

Non si intravede la necessità reale di tali svolte narrative, è evidente come si cerchi di costruire una metafora allegorica della pratica dell’ “osservare di nascosto”, riflettendo sul ruolo dello sguardo, su quanto sia lecito mettere gli occhi su qualcosa solo perché se ne ha la possibilità e su quanto questa stessa possibilità porti a perdere di vista tutto il resto in favore della tentazione che ossessiona. Il problema è che questo tipo di riflessioni non trovano spazio per essere opportunamente espresse, affogate in uno script che sul finale si lascia confusamente trascinare in una continua degenerazione che (seppur probabilmente voluta) risulta sin troppo esasperata e straniante.

“The Voyeurs” mette comunque in scena un’interessante rivisitazione del classico tema voyeurista (che è sempre stata un’ossessione cinematografica) in chiave moderna, in particolare in riferimento al rapporto perverso e compulsivo con la visione falsata delle nostre vite che volutamente creiamo sui social network, purtroppo temi così strutturati e complessi per risultare in tutta la loro forza avrebbero richiesto una compostezza formale ben diversa e una maggiore pregnanza registica. A conti fatti invece risultano poco più che un corollario a una vicenda che forse, complicandosi meno nelle sue deviazioni narrative, sarebbe arrivata con maggiore forza allo spettatore.

Michael Mohan, regista e sceneggiatore di
“The Voyeurs”

Al di là di questi grossi ed evidenti scivoloni resta apprezzabile la voglia di Michael Mohan di affrontare temi certamente non da poco.

In definitiva non ci troviamo di fronte a un brutto film, si tratta di un’opera che presenta scelte registiche interessanti, un ritmo continuo  ed è inoltre retta da un cast ben scelto (su cui spicca la bella Sydney Sweeney di Euphoria) In particolare risulta interessante la volontà di modernizzare e ripresentare ad un pubblico di adolescenti (che sono il target principale a cui si rivolge il film) generi tendenzialmente poco in voga nel cinema odierno quali il thriller erotico e il film voyeurista, ponendosi con profonda riverenza verso i capisaldi del genere.

Note positive

  • Cast ben scelto
  • Il film si segue con piacere e presenta una storia accattivante
  • La regia presenta qualche notevole guizzo

Note negative

  • Il finale vira su una serie continua di colpi di scena che complicano eccessivamente la vicenda
  • La sceneggiatura avrebbe richiesto una maggiore pregnanza nel trattare determinati temi
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